La città
Guarda che mare: il canale H è una storia tutta barlettana
L’annoso problema della litoranea di ponente. Urge una soluzione per salvaguardare la salute dei cittadini
Barletta - domenica 23 giugno 2013
22.06
L'estate è cominciata da qualche giorno, ma come ogni anno a Barletta l'estate comincia con i "soliti", annosi problemi. Uno dei tanti, forse il più importante e il più preoccupante, riguarda la litoranea di ponente, e per la precisione quel tratto di spiaggia attraversato perpendicolarmente dal "celeberrimo" canale H. Gli effetti di questo ormai famigerato canale sono facilmente riscontrabili ai cinque sensi dell'uomo. Quotidianamente la zona del canale H, costantemente frequentata da centinaia di bagnanti, appare come un mix poco piacevole di puzza e immagini non certo edificanti, istantanee che fanno assomigliare la spiaggia barlettana ad un acquitrino che certo non invoglia a tuffarsi in acqua per refrigerarsi dalle calure tipiche di stagione. Senza tralasciare l'inciviltà di tanti concittadini, che preferiscono gettare in mare qualsiasi tipo di rifiuto (e per rifiuto intendiamo anche qualche "ricordino" lasciato dai cani), il canale H si trascina fino a riva "popolato" da alghe putrefatte e da pesci in avanzato stato di decomposizione. Molti dei nostri lettori storceranno il naso, ma questa è la cruda realtà che ci ha accolto all'arrivo in spiaggia. Di sera, poi, le condizioni della zona tendono a peggiorare, visto il proliferarsi di insetti di ogni tipo e di poco simpatici roditori.
Questa non è certo la migliore cartolina che la Città della Disfida possa offrire, ma la questione riguardante questa zona è sempre irrisolta. Cambiano i politici, cambiano le amministrazioni, ma la situazione del canale H non viene mai affrontata. In questi giorni la zona è stata recintata, ma ben si capisce che è solo un palliativo inutile, una sistemazione di poco conto che non modifica lo stato delle cose, che in effetti potrebbe mettere in pericolo l'incolumità e la salute dei cittadini che frequentano quel tratto di litoranea. A denunciare questa situazione invivibile e fortemente critica è Antonio Cannito, ex assessore all'ambiente della seconda amministrazione Maffei, che aveva già osservato da vicino il fenomeno: «Viviamo tutti i giorni un'emergenza ambientale. Il grosso della popolazione si concentra a ponente, sia durante il giorno, quando i bagnanti provano a refrigerarsi qui, che durante le ore serali. Nei pressi di alcuni lidi c'è uno spaccato che emana acqua che in seguito ad alcune analisi è stata definitiva sorgiva e non infetta. Ma ogni anno l'amministrazione si dimentica di effettuare dei lavori di pulitura di questo canale, in cui vivono diverse specie animali. All'interno di questo canale vi è di tutto, ma quello che non possono sentire i lettori è il fetore dovuto al ristagno di quest'acqua, al proliferarsi di queste alghe e alla loro putrefazione. Abbiamo anche visto degli animali in avanzato stato di decomposizione. Durante le ore serali, questa zona è impraticabile perché piena di topi, di zanzare e di insetti di ogni tipo. C'è un problema sanitario. Urge correre ai ripari. Penso che a questo punto occorrerebbe interpellare l'ASL, l'Arpa, e provvedere quanto prima a formulare delle analisi delle acque che finiscono in mare. Come ognuno potrà notare, le spiagge quotidianamente sono affollate da migliaia di bambini che sguazzano in queste acque. Sinceramente comincio a preoccuparmi, perché la situazione è diventata insostenibile. Quest'anno ho notato addirittura dei pesci morti in questo canale».
«In questi 3 mesi – incalza Cannito - ho tartassato di telefonate il dirigente dell'Ufficio Manutenzioni di Barletta, previo un incontro con il Commissario Prefettizio, nella speranza di sensibilizzare l'Amministrazione in merito a questa situazione. Finora non mi sono arrivate risposte positive. In questi giorni ho notato che sono stati fatti dei lavori di recinzione della zona, ma sono autentici palliativi. Recintare il canale, infatti, non vuol dire pulirlo, non vuol dire apportare un miglioramento dal punto di vista igienico-sanitario. Occorre trovare un rimedio definitivo, pescando da qualche capitolo i soldi necessari. La cittadinanza barlettana ha il diritto di poter passeggiare la sera sulla litoranea di ponente, magari evitando di respirare questo fetore. È un problema sociale oltre che ambientale e sanitario. Diciamo agli amministratori, anche a quelli del passato - per i quali faccio anche mea culpa- "abbiamo lavorato male, ma ora cerchiamo di risolvere il problema". La città ha bisogno di essere seguita».
«È anche vero – conclude l'ex vice-sindaco nonché ex assessore all'ambiente - che a Barletta manca anche il senso civico. L'anno scorso da assessore ho definito "porci, maiali e incivili" alcuni concittadini: sabato mattina abbiamo visto le feci di un cane lasciate beatamente in riva al mare, mentre il padrone e lo stesso animale erano in mare. Questa è pura inciviltà. È mai possibile che un'Amministrazione come quella di Barletta, su una spiaggia così grande non è in grado di fornire regolari controlli ambientali? Dobbiamo aumentare la qualità della vita nella nostra città. Dobbiamo fare in modo che il cittadino viva al meglio. Le spiagge sono un nostro patrimonio, e siamo noi gli artefici del bene, ma anche gli artefici del male».
La redazione di Barlettalife seguirà da vicino la questione ambientale legata alla litoranea di ponente e in particolare al canale H, cercando di sensibilizzare chi di competenza per risolvere quanto prima una situazione ormai diventata davvero insostenibile.
Questa non è certo la migliore cartolina che la Città della Disfida possa offrire, ma la questione riguardante questa zona è sempre irrisolta. Cambiano i politici, cambiano le amministrazioni, ma la situazione del canale H non viene mai affrontata. In questi giorni la zona è stata recintata, ma ben si capisce che è solo un palliativo inutile, una sistemazione di poco conto che non modifica lo stato delle cose, che in effetti potrebbe mettere in pericolo l'incolumità e la salute dei cittadini che frequentano quel tratto di litoranea. A denunciare questa situazione invivibile e fortemente critica è Antonio Cannito, ex assessore all'ambiente della seconda amministrazione Maffei, che aveva già osservato da vicino il fenomeno: «Viviamo tutti i giorni un'emergenza ambientale. Il grosso della popolazione si concentra a ponente, sia durante il giorno, quando i bagnanti provano a refrigerarsi qui, che durante le ore serali. Nei pressi di alcuni lidi c'è uno spaccato che emana acqua che in seguito ad alcune analisi è stata definitiva sorgiva e non infetta. Ma ogni anno l'amministrazione si dimentica di effettuare dei lavori di pulitura di questo canale, in cui vivono diverse specie animali. All'interno di questo canale vi è di tutto, ma quello che non possono sentire i lettori è il fetore dovuto al ristagno di quest'acqua, al proliferarsi di queste alghe e alla loro putrefazione. Abbiamo anche visto degli animali in avanzato stato di decomposizione. Durante le ore serali, questa zona è impraticabile perché piena di topi, di zanzare e di insetti di ogni tipo. C'è un problema sanitario. Urge correre ai ripari. Penso che a questo punto occorrerebbe interpellare l'ASL, l'Arpa, e provvedere quanto prima a formulare delle analisi delle acque che finiscono in mare. Come ognuno potrà notare, le spiagge quotidianamente sono affollate da migliaia di bambini che sguazzano in queste acque. Sinceramente comincio a preoccuparmi, perché la situazione è diventata insostenibile. Quest'anno ho notato addirittura dei pesci morti in questo canale».
«In questi 3 mesi – incalza Cannito - ho tartassato di telefonate il dirigente dell'Ufficio Manutenzioni di Barletta, previo un incontro con il Commissario Prefettizio, nella speranza di sensibilizzare l'Amministrazione in merito a questa situazione. Finora non mi sono arrivate risposte positive. In questi giorni ho notato che sono stati fatti dei lavori di recinzione della zona, ma sono autentici palliativi. Recintare il canale, infatti, non vuol dire pulirlo, non vuol dire apportare un miglioramento dal punto di vista igienico-sanitario. Occorre trovare un rimedio definitivo, pescando da qualche capitolo i soldi necessari. La cittadinanza barlettana ha il diritto di poter passeggiare la sera sulla litoranea di ponente, magari evitando di respirare questo fetore. È un problema sociale oltre che ambientale e sanitario. Diciamo agli amministratori, anche a quelli del passato - per i quali faccio anche mea culpa- "abbiamo lavorato male, ma ora cerchiamo di risolvere il problema". La città ha bisogno di essere seguita».
«È anche vero – conclude l'ex vice-sindaco nonché ex assessore all'ambiente - che a Barletta manca anche il senso civico. L'anno scorso da assessore ho definito "porci, maiali e incivili" alcuni concittadini: sabato mattina abbiamo visto le feci di un cane lasciate beatamente in riva al mare, mentre il padrone e lo stesso animale erano in mare. Questa è pura inciviltà. È mai possibile che un'Amministrazione come quella di Barletta, su una spiaggia così grande non è in grado di fornire regolari controlli ambientali? Dobbiamo aumentare la qualità della vita nella nostra città. Dobbiamo fare in modo che il cittadino viva al meglio. Le spiagge sono un nostro patrimonio, e siamo noi gli artefici del bene, ma anche gli artefici del male».
La redazione di Barlettalife seguirà da vicino la questione ambientale legata alla litoranea di ponente e in particolare al canale H, cercando di sensibilizzare chi di competenza per risolvere quanto prima una situazione ormai diventata davvero insostenibile.