Grotte Montenero - Dellisanti
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Territorio

Grotte Montenero-Dellisanti, un sito da scoprire e valorizzare

Intervento del geologo Ruggiero Maria Dellisanti, scopritore del geosito. Una bellezza naturale che potrebbe superare Castellana Grotte

Una scoperta tale da eguagliare – e addirittura superare – le famose grotte di Castellana. Una scoperta di cui si fa portavoce il geologo barlettano Ruggiero Maria Dellisanti, scopritore del notevole geosito di natura carsica nei pressi di Minervino Murge. Basta guardare le foto delle enormi strutture scolpite nella nuda roccia per restarne pietrificati dall'imponente bellezza. Eppure il sito è totalmente trascurato dalle istituzioni e al momento impraticabile per quei visitatori che volessero ammirare da vicino il monumento naturale. Raccogliamo così l'opinione diretta del geologo Dellisanti, colui che - meglio di tutti - può spendere generose parole a tutela del sito.
5 fotoGrotte Montenero - Dellisanti
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Le grotte Montenero – Dellisanti scoperte, in località Porcile, nei pressi della strada provinciale che collega Minervino con Spinazzola, rappresentano uno dei tanti esempi in cui l'innumerevole patrimonio ambientale, esistente nella nostra Provincia, pur essendo sotto gli occhi di tutti e rivestendo una rilevante importanza, è oggi totalmente ignorato e sconosciuto. A maggio del 2005 nel sito vennero scoperti sei ipogei carsici, successivamente l'area venne tutelata con apposito decreto pubblicato sul B.U.R.P. n. 155 del 15/12/2005. Dopo questa prima azione di tutela, l'intero geosito è caduto nell'oblio e attualmente le potenzialità che le grotte e l'intera area possono esprimere sono state dimenticate. Eppure se le mie previsioni, e quelle di numerosi specialisti che hanno avuto la possibilità di studiare la documentazione raccolta, dovessero trovare anche una parziale conferma si tratterebbe di un sito la cui importanza sarebbe pari se non superiore al più famoso sito di Castellana Grotte.

L'attuale area è estesa per oltre quattro ettari, posta in una ex cava di pietrisco presenta, a vista, fenomeni carsici molto suggestivi che già da soli meriterebbero un'approfondita visita in grado di poter contemplare quale miracolo sia stato operato dalla natura. Se poi si dovesse avere l'opportunità di penetrare nel ventre della terra, attraverso una delle sei aperture scoperte, allora lo spettacolo è più che assicurato poiché si passa da inghiottitoi stretti e profondi oltre 80 metri a caverne che si aprono a forma di campana da pochi metri di profondità dal piano cava, offrendo la visione di camere ampie oltre seicento metri quadri. Allo stato attuale la situazione è in stallo cioè il sito è tutelato ma non è fruibile, i gioielli che la natura ha prodotto non sono visitabili. Essi, se valorizzati potrebbero rappresentare un eccezionale veicolo di promozione turistica per il territorio provinciale in termini di turismo sostenibile. Al momento è impensabile la presenza di vasto pubblico, mentre la creazione di una scuola internazionale di speleologia valorizzerebbe il geosito e tutti gli altri ipogei presenti in zona. La scuola potrebbe creare un turismo di nicchia, con tutto il suo business, rappresentando una sorta di grande palestra naturale nel quale allenare e creare speleologi, e eventualmente continuare l'esplorazione del territorio. Se quest'idea può generare facili sorrisi vorrei ricordare come al largo di Ravenna, su un fondale piatto e sabbioso, l'affondamento di una piattaforma per l'estrazione del gas ha generato in poco tempo un notevole interesse per i subacquei, prima inesistente, con un rilevante business per i vari diving center che sono nati.

La recente premiazione di una mia foto raffigurante l'area della cava, al concorso fotografico " Passeggiando tra i Paesaggi Geologici della Puglia", promosso dalla SIGEA con il patrocinio dell'Ordine Regionale dei Geologi e della Regione Puglia, testimonia come l'interesse scientifico dell'area non sia rivolto solo alle concrezioni carsiche, che già da sole rappresentano una risorsa per l'intera area, ma che l'intera area rappresenta un geosito dalle straordinarie peculiarità per lo studio delle scienze della terra, è quindi auspicabile che l'intera area delle grotte MonteneroDellisanti 1-6 possa in futuro diventare un geoparco in grado di offrire aspetti geologici e speleologici. Aspetti questi, già previsti dalla legge regionale di "Tutela e valorizzazione del patrimonio geologico e speleologico", la n. 33 del 2009, BURP n. 196 del 17/12/2009. Le sei cavità carsiche, descritte in modo dettagliato, sono inserite nel catasto regionale delle grotte pugliesi, disponibile e consultabili fin dal 2007, sul Portale Ambientale della Regione Puglia al seguente indirizzo: http://151.2.170.110/ecologia.puglia/start.html

geol. Ruggiero Maria Dellisanti
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