Eventi
Grande successo per “A navicule ste vacande”
Tutto esaurito alla Sala dei Monaci in via Milano
Barletta - martedì 29 novembre 2022
10.07
Ha registrato l'entusiasmo del pubblico e l'apprezzamento dell'Amministrazione comunale aBarletta domenica 20 novembre la ventesima replica della commedia "A' navicule sta' vacande" degli Attori Spontanei Barlettani con il grande ritorno in scena del teatro popolare dialettale dal vivo in un doppio spettacolo da tutto esaurito (trecento spettatori in totale) alla sala dei Monaci in via Milano.
A distanza di pochi mesi dalla più recente rappresentazione nell'elegante Multisala Paolillo (300 spettatori domenica 24 aprile) gli Attori Spontanei Barlettani, strutturati in regolare associazione culturale teatrale anche ai fini dei diritti d'autore Siaeper i testi sceneggiati, hanno suggellato così il cartellone 2022 nella Sala dei Monaci concessa generosamente da Padre Sabino Fuzio (destinatario di un pubblico riconoscimento nei saluti finali) della Parrocchia Santuario dell'Immacolata per finalità caritative di attenzione verso i più disagiati delle Missioni dei Frati Minori Cappuccini di Mozambico-Albania e la Caritas parrocchiale, grazie anche alla concreta disponibilità del Comitato "Via Milano" che si batte per il rilancio della strada e del quartiere.
Al dilagante entusiasmo degli spettatori, con incontenibili "standing ovation" all'intera compagnia durante lo spettacolo di circa un'ora e mezza senza intervallo, l'attenzione dell'ente civico è stata ulteriormente ribadita dall'intervento di esponenti dell'Amministrazione comunale: il presidente della ottava Commissione consiliare permanente Cultura e Pubblica istruzione, Ruggiero Fiorella, il consigliere comunale Gianluca Gorgoglione e l'assessore alla Cultura, turismo e grandi eventi Oronzo Cilli che ha pubblicamente preannunciato il prossimo varo della prima stagione (a carattere sperimentale) del teatro in lingua popolare al Curci fra gennaio e febbraio 2023 nell'ormai imminente stagione. Nella continuità amministrativa, durante la precedente gestione commissariale il Comune di Barletta aveva ufficialmente patrocinato l'evento del 24 aprile conapposito decreto riconoscendo la valenza socio-culturale dello spettacolo ed i suoi scopi di solidarietà tenuto conto che una significativa parte dell'incasso sarebbe stata devoluta ad attività filantropiche e di Volontariato del Territorio su espressa indicazione da parte di Pubblico e degli Sponsor.
"A' navicule sta' vacande": dove umorismo e lingua popolare, dialetto, vernacolo, divertimento e satira di costume si mescolano nella commedia approdata allo storico traguardo grazie alla freschezza di copione e relativa sceneggiatura appartenenti alla più recente storia del teatro popolare dialettale.
Dove il vernacolo barlettano regge il confronto con i fatti più quotidiani della vita di ogni giorno. E che rimescola tutti questi ingredienti nell'adattamento ai tempi nostri di quel copione in tre atti portato sul palcoscenico del cinema Dilillo nella primavera del 1976 con identico, straripante successo dall'indimenticabile autore e protagonista principale Giggino Cafagna. Quarantasei anni dopo, si è dovutoalla passione di suo figlio Michele l'aver saldato questo debito di riconoscenza con chi, in un certo modo, ha "inventato" il teatro dialettale barlettanonella seconda metà degli Anni Settanta mettendo a frutto la tradizione ed un certo gusto dell'ironia condito da generose doti di satira paesana. Una invenzione… spontanea, affidata in principio all'istrionismo dei suoi pionieri (che recitavano a soggetto, come nei tempi del Carro di Tespi, cioè senza copione scritto) e poi man mano cresciuta, evolvendosi in forme creative destinate a tramandarsi per l'esistenza di trascrizioni con tanto di sceneggiatura, battute e quant'altro di utile nella "cassetta degli attrezzi" di chi il teatro non lo fa per mestiere ma per amore e tanto, tanto ma tanto sentimento. Di copioni, come ha detto pubblicamente quella domenica sera dello scorso 24 aprile Michele Cafagna - due volte figlio (biologico e d'arte) di papà Giggino - al pubblico assiepatosi (oltre trecento spettatori comodamente seduti nelle poltrone rosse della stessa Multisala Paolillo), ne esistono addirittura diciotto: tanti quanti sono le commedie riproponibili in scena e, perché no?, da pubblicare in un volume da destinare al pubblico e così tramandare anche la scrittura del dialetto barlettano spesso soggetto a stravolgimenti poco credibili ma comunque suggestivi nella più genuina espressività. Circa mezzo secolo dopo, l'eredità di questa singolare esperienza di vita popolare resta affidata ad una (temporaneamente) ristretta cerchia di attori, in una… palestra che Michele Cafagna conduce con tenacia e tantissima passione: affidata da quest'anno la Direzione Artistica a Nino Vinella, nel cast recitano Antonella Porcelluzzi, Pamela Fiorella e Anna Lisa Desiderio.
A distanza di pochi mesi dalla più recente rappresentazione nell'elegante Multisala Paolillo (300 spettatori domenica 24 aprile) gli Attori Spontanei Barlettani, strutturati in regolare associazione culturale teatrale anche ai fini dei diritti d'autore Siaeper i testi sceneggiati, hanno suggellato così il cartellone 2022 nella Sala dei Monaci concessa generosamente da Padre Sabino Fuzio (destinatario di un pubblico riconoscimento nei saluti finali) della Parrocchia Santuario dell'Immacolata per finalità caritative di attenzione verso i più disagiati delle Missioni dei Frati Minori Cappuccini di Mozambico-Albania e la Caritas parrocchiale, grazie anche alla concreta disponibilità del Comitato "Via Milano" che si batte per il rilancio della strada e del quartiere.
Al dilagante entusiasmo degli spettatori, con incontenibili "standing ovation" all'intera compagnia durante lo spettacolo di circa un'ora e mezza senza intervallo, l'attenzione dell'ente civico è stata ulteriormente ribadita dall'intervento di esponenti dell'Amministrazione comunale: il presidente della ottava Commissione consiliare permanente Cultura e Pubblica istruzione, Ruggiero Fiorella, il consigliere comunale Gianluca Gorgoglione e l'assessore alla Cultura, turismo e grandi eventi Oronzo Cilli che ha pubblicamente preannunciato il prossimo varo della prima stagione (a carattere sperimentale) del teatro in lingua popolare al Curci fra gennaio e febbraio 2023 nell'ormai imminente stagione. Nella continuità amministrativa, durante la precedente gestione commissariale il Comune di Barletta aveva ufficialmente patrocinato l'evento del 24 aprile conapposito decreto riconoscendo la valenza socio-culturale dello spettacolo ed i suoi scopi di solidarietà tenuto conto che una significativa parte dell'incasso sarebbe stata devoluta ad attività filantropiche e di Volontariato del Territorio su espressa indicazione da parte di Pubblico e degli Sponsor.
"A' navicule sta' vacande": dove umorismo e lingua popolare, dialetto, vernacolo, divertimento e satira di costume si mescolano nella commedia approdata allo storico traguardo grazie alla freschezza di copione e relativa sceneggiatura appartenenti alla più recente storia del teatro popolare dialettale.
Dove il vernacolo barlettano regge il confronto con i fatti più quotidiani della vita di ogni giorno. E che rimescola tutti questi ingredienti nell'adattamento ai tempi nostri di quel copione in tre atti portato sul palcoscenico del cinema Dilillo nella primavera del 1976 con identico, straripante successo dall'indimenticabile autore e protagonista principale Giggino Cafagna. Quarantasei anni dopo, si è dovutoalla passione di suo figlio Michele l'aver saldato questo debito di riconoscenza con chi, in un certo modo, ha "inventato" il teatro dialettale barlettanonella seconda metà degli Anni Settanta mettendo a frutto la tradizione ed un certo gusto dell'ironia condito da generose doti di satira paesana. Una invenzione… spontanea, affidata in principio all'istrionismo dei suoi pionieri (che recitavano a soggetto, come nei tempi del Carro di Tespi, cioè senza copione scritto) e poi man mano cresciuta, evolvendosi in forme creative destinate a tramandarsi per l'esistenza di trascrizioni con tanto di sceneggiatura, battute e quant'altro di utile nella "cassetta degli attrezzi" di chi il teatro non lo fa per mestiere ma per amore e tanto, tanto ma tanto sentimento. Di copioni, come ha detto pubblicamente quella domenica sera dello scorso 24 aprile Michele Cafagna - due volte figlio (biologico e d'arte) di papà Giggino - al pubblico assiepatosi (oltre trecento spettatori comodamente seduti nelle poltrone rosse della stessa Multisala Paolillo), ne esistono addirittura diciotto: tanti quanti sono le commedie riproponibili in scena e, perché no?, da pubblicare in un volume da destinare al pubblico e così tramandare anche la scrittura del dialetto barlettano spesso soggetto a stravolgimenti poco credibili ma comunque suggestivi nella più genuina espressività. Circa mezzo secolo dopo, l'eredità di questa singolare esperienza di vita popolare resta affidata ad una (temporaneamente) ristretta cerchia di attori, in una… palestra che Michele Cafagna conduce con tenacia e tantissima passione: affidata da quest'anno la Direzione Artistica a Nino Vinella, nel cast recitano Antonella Porcelluzzi, Pamela Fiorella e Anna Lisa Desiderio.