Religioni
Gli auguri dell'arcivescovo Pichierri per la Santa Pasqua
«Essere testimoni del Risorto portando dappertutto solidarietà e amore». La lettera integrale di Giovan Battista Pichierri
Barletta - domenica 8 aprile 2012
«Carissimi,
Pasqua è il passaggio di Dio nella nostra vita umana. Dio ci ha presi e sposati nel Figlio. Egli è dentro di noi e noi siamo in Lui con tutte le nostre realtà umane, fatte di gioia, di povertà, di aneliti, di cattiveria, di gemiti e pianti, di desideri non pienamente appagati, di drammi e di tragedie. Tutto, Dio fattosi uomo, ha vissuto in noi. Anche l'attuale momento storico che per tanti, specie nel mondo del lavoro, è davvero oscuro e tenebroso, martoriante e invivibile. È arrivato a farsi crocifiggere da noi, ma Egli non è venuto meno al Suo amore per noi. Cristo è risorto e col Padre ci ha donato il Suo Spirito di figlio, di fratello, di amico.
L'Apostolo Paolo così scriveva ai cristiani di Roma, provati da durissime e indicibili persecuzioni: «Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? […] Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a Colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore» (Rm 8,35-39).
Se facciamo nostra questa professione di fede dell'Apostolo, supereremo anche noi ogni situazione umana affliggente e contribuiremo ad elevare il clima attuale socio-politico-culturale così pesante che va mietendo vittime, verso un rinnovamento anzitutto morale e spirituale, ma poi anche sociale, culturale, politico.
Chi risponde all'amore di Dio, che si è tutto radicato in noi con l'Incarnazione e poi si è sviluppato come amore fraterno sino al Sacrificio della croce per trionfare con la risurrezione sul peccato e sulla morte rendendoci tutti capaci in Lui di amarci come Egli stesso ci ama, diventa portatore di vita nuova e costruttore del Regno di Dio che è giustizia, amore e pace.
L'augurio pasquale che rivolgo a tutti i fratelli e sorelle cristiani; e agli uomini e donne di buona volontà, è di essere testimoni del Risorto portando dappertutto solidarietà e amore!».
Pasqua è il passaggio di Dio nella nostra vita umana. Dio ci ha presi e sposati nel Figlio. Egli è dentro di noi e noi siamo in Lui con tutte le nostre realtà umane, fatte di gioia, di povertà, di aneliti, di cattiveria, di gemiti e pianti, di desideri non pienamente appagati, di drammi e di tragedie. Tutto, Dio fattosi uomo, ha vissuto in noi. Anche l'attuale momento storico che per tanti, specie nel mondo del lavoro, è davvero oscuro e tenebroso, martoriante e invivibile. È arrivato a farsi crocifiggere da noi, ma Egli non è venuto meno al Suo amore per noi. Cristo è risorto e col Padre ci ha donato il Suo Spirito di figlio, di fratello, di amico.
L'Apostolo Paolo così scriveva ai cristiani di Roma, provati da durissime e indicibili persecuzioni: «Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? […] Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a Colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore» (Rm 8,35-39).
Se facciamo nostra questa professione di fede dell'Apostolo, supereremo anche noi ogni situazione umana affliggente e contribuiremo ad elevare il clima attuale socio-politico-culturale così pesante che va mietendo vittime, verso un rinnovamento anzitutto morale e spirituale, ma poi anche sociale, culturale, politico.
Chi risponde all'amore di Dio, che si è tutto radicato in noi con l'Incarnazione e poi si è sviluppato come amore fraterno sino al Sacrificio della croce per trionfare con la risurrezione sul peccato e sulla morte rendendoci tutti capaci in Lui di amarci come Egli stesso ci ama, diventa portatore di vita nuova e costruttore del Regno di Dio che è giustizia, amore e pace.
L'augurio pasquale che rivolgo a tutti i fratelli e sorelle cristiani; e agli uomini e donne di buona volontà, è di essere testimoni del Risorto portando dappertutto solidarietà e amore!».