Territorio
«Gli agricoltori non sono figli di un Dio minore»
La Confalp interviene sulla questione dei tendoni recisi
Barletta - domenica 17 agosto 2014
«Chiediamo alle istituzioni di intervenire per la salvaguardia di un settore economico tra i più importanti della nostra terra», così chiosavano i sei agricoltori Barlettani qualche giorno fa sulle pagine di BarlettaViva, nella speranza che qualche anima pia potesse recepire il grido di dolore di una categoria ormai abbandonata al proprio destino. Grido di dolore che è rimasto inascoltato fino a questo momento, ma del quale eco non rimarrà insensibile la ns. Confederazione, da sempre vicina in prima linea per combattere le ingiustizie, la Confalp, che ha come scopo la tutela dei diritti e lo sviluppo delle condizioni culturali, morali, professionali, giuridiche ed economiche degli associati sul fondamento della libertà, della giustizia sociale, della partecipazione alla soluzione dei problemi che caratterizzeranno di volta in volta, il confronto tra produzione e lavoro, attraverso il proprio Responsabile Giuseppe Tupputi, chiede alle istituzioni locali di farsi promotrice di un tavolo di coordinamento provinciale interforze affinché si possa sinergicamente far fronte in maniera sistemica a questa ulteriore tegola che ha colpito i ns. conterranei, contemporaneamente si deve necessariamente istituire un tavolo tecnico tra produttori, amministrazioni, Associazioni di categoria e commercianti, affinché si possa garantire quella giustizia sociale mirata alla partecipazione per la risoluzione dei problemi (vedi prezzo della produzione).
Altro punto nevralgico deve essere necessariamente la richiesta da parte dell'amministrazione comunale alla Regione Puglia dello stato di crisi a causa delle innumerevoli avversità atmosferiche che si sono abbattute sulla produzione agricola del territorio e che hanno avuto la conseguenza di devastare le speranze di sopravvivenza degli stessi agricoltori. In ultimo, allorché anche questo appello non fosse ascoltato, siamo pronti a mettere a disposizione degli agricoltori le ns. strutture territoriali per coordinare azioni di carattere propositivo per cercare di fermare quest'emorragia che sta dissanguando questa categoria troppo abbandonata al proprio destino, affinché si possa riaccendere quella fiammella di speranza. Per troppo tempo la categoria ha dovuto affrontare le catastrofi che l'hanno colpita in modo solitario, oggi è il momento di dire basta, di rimboccarsi le maniche e di dare risposte certe e celeri, gli agricoltori non sono figli di un Dio minore, anzi al contrario sono il fondamento della ns. economia locale e bisogna dare loro il giusto riconoscimento.
Altro punto nevralgico deve essere necessariamente la richiesta da parte dell'amministrazione comunale alla Regione Puglia dello stato di crisi a causa delle innumerevoli avversità atmosferiche che si sono abbattute sulla produzione agricola del territorio e che hanno avuto la conseguenza di devastare le speranze di sopravvivenza degli stessi agricoltori. In ultimo, allorché anche questo appello non fosse ascoltato, siamo pronti a mettere a disposizione degli agricoltori le ns. strutture territoriali per coordinare azioni di carattere propositivo per cercare di fermare quest'emorragia che sta dissanguando questa categoria troppo abbandonata al proprio destino, affinché si possa riaccendere quella fiammella di speranza. Per troppo tempo la categoria ha dovuto affrontare le catastrofi che l'hanno colpita in modo solitario, oggi è il momento di dire basta, di rimboccarsi le maniche e di dare risposte certe e celeri, gli agricoltori non sono figli di un Dio minore, anzi al contrario sono il fondamento della ns. economia locale e bisogna dare loro il giusto riconoscimento.