Politica
Giuseppe Paolillo e Adriana Poli Bortone: Barletta merita di meglio
«Non stiamo inventando una Terronia», combattivo il neo candidato sindaco. Definito dalla senatrice: concreto, risoluto, affidabile
Barletta - giovedì 25 novembre 2010
20.20
Quanto meno una novità. E' anche questo che pretende Barletta per sentire quell'aria di auspicato rinnovamento nel mondo politico locale.
Un po' asceta, un po' intellettuale, sicuramente sotto la media anagrafica degli altri attuali contendenti al "trono" di Sindaco di Barletta, così è apparso l'avvocato Giuseppe Paolillo a fianco della senatrice leccese Adriana Poli Bortone Presidente del partito "Io Sud". L'occasione è stata il meeting di lunedì sera nella nuova sede del partito (ideazione della senatrice), che si è radicato a Barletta proprio per presentare l'avvocato Paolillo, quale candidato Sindaco della Città di Barletta.
Il nastro tricolore tagliato da Adriana, l'inno di Mameli, lo sventolio di bandierine con il riconoscibile logo del partito, l'improcrastinabile esigenza di ritrovarsi, ben identificabili, orgogliosamente meridionali, hanno fatto accorrere moltissima gente e dettato i temi dell'incontro organizzato dall'agenzia di comunicazione "Sviluppo Massivo" di Barletta. Tutti presenti gli organi di informazione per divulgare la notizia della candidatura «inattesa, ma non precipitosa» come ha dichiarato la senatrice, prima relatrice, alla quale, il moderatore Mario Sculco ha dato la parola. Della sua creatura politica ha fatto appena cenno la determinata signora politica del sud. Ha spiegato che il 14 febbraio del 2009, data del primo evento di "Io Sud", è scaturita non da una inutile proposta autonomista, bensì dalle delusioni-illusioni di cui patisce ancora questa parte del mezzogiorno. «Chi sa di me -ha proseguito la leader- conosce le motivazioni che tutt'ora mi inducono a battermi per la nostra terra. Non stiamo inventando una Terronia che si contrapponga alla Padania nordista. Vogliamo puntare un faro su un Sud in cui ogni giorno chiude un impresa. L'unione Europea ci considera in ritardo di sviluppo, per cui fino al 2013 ha stanziato fondi talmente esigui, 240 milioni di euro pari ad un vergognoso 1,14% del totale investimenti». Si! Meridionalista l'intervento della Senatrice ma giustificato da una sequela di oblii del Governo centrale.
Dell'accoglienza riservatale dai tanti cittadini e rappresentanti politici barlettani che l'hanno accolta nella sede di vico S. Antonio Abate, si è detta lusingata. Ha presentato il candidato Sindaco avv. Giuseppe Paolillo riservandogli nessuna particolare enfasi, ma raccontandolo come egli è: concreto, risoluto, affidabile. Il giovane avvocato invece ha raccontato Barletta: «Seppur per un lungo periodo assente dalla mia città - ha detto - ripenso a quell'antico movimento industriale della città, industrie fiorenti e attive; moltissime, ora delocalizzate e improduttive e che hanno seminato nuove indigenze che i barlettani non meritano». Il neo candidato si è detto convinto del risanamento della comunità e pronto a sbracciarsi, lavorare per quel mutamento che i barlettani richiedono e che otterranno. Rilevata, proprio dalla Presidente di IO SUD, l'assenza dell'amico avvocato Carmine Di Paola, referente di FLI, che aveva assicurato con una relazione la sua presenza. Impedita solo dall'improprio percorso di un termometro.
Un po' asceta, un po' intellettuale, sicuramente sotto la media anagrafica degli altri attuali contendenti al "trono" di Sindaco di Barletta, così è apparso l'avvocato Giuseppe Paolillo a fianco della senatrice leccese Adriana Poli Bortone Presidente del partito "Io Sud". L'occasione è stata il meeting di lunedì sera nella nuova sede del partito (ideazione della senatrice), che si è radicato a Barletta proprio per presentare l'avvocato Paolillo, quale candidato Sindaco della Città di Barletta.
Il nastro tricolore tagliato da Adriana, l'inno di Mameli, lo sventolio di bandierine con il riconoscibile logo del partito, l'improcrastinabile esigenza di ritrovarsi, ben identificabili, orgogliosamente meridionali, hanno fatto accorrere moltissima gente e dettato i temi dell'incontro organizzato dall'agenzia di comunicazione "Sviluppo Massivo" di Barletta. Tutti presenti gli organi di informazione per divulgare la notizia della candidatura «inattesa, ma non precipitosa» come ha dichiarato la senatrice, prima relatrice, alla quale, il moderatore Mario Sculco ha dato la parola. Della sua creatura politica ha fatto appena cenno la determinata signora politica del sud. Ha spiegato che il 14 febbraio del 2009, data del primo evento di "Io Sud", è scaturita non da una inutile proposta autonomista, bensì dalle delusioni-illusioni di cui patisce ancora questa parte del mezzogiorno. «Chi sa di me -ha proseguito la leader- conosce le motivazioni che tutt'ora mi inducono a battermi per la nostra terra. Non stiamo inventando una Terronia che si contrapponga alla Padania nordista. Vogliamo puntare un faro su un Sud in cui ogni giorno chiude un impresa. L'unione Europea ci considera in ritardo di sviluppo, per cui fino al 2013 ha stanziato fondi talmente esigui, 240 milioni di euro pari ad un vergognoso 1,14% del totale investimenti». Si! Meridionalista l'intervento della Senatrice ma giustificato da una sequela di oblii del Governo centrale.
Dell'accoglienza riservatale dai tanti cittadini e rappresentanti politici barlettani che l'hanno accolta nella sede di vico S. Antonio Abate, si è detta lusingata. Ha presentato il candidato Sindaco avv. Giuseppe Paolillo riservandogli nessuna particolare enfasi, ma raccontandolo come egli è: concreto, risoluto, affidabile. Il giovane avvocato invece ha raccontato Barletta: «Seppur per un lungo periodo assente dalla mia città - ha detto - ripenso a quell'antico movimento industriale della città, industrie fiorenti e attive; moltissime, ora delocalizzate e improduttive e che hanno seminato nuove indigenze che i barlettani non meritano». Il neo candidato si è detto convinto del risanamento della comunità e pronto a sbracciarsi, lavorare per quel mutamento che i barlettani richiedono e che otterranno. Rilevata, proprio dalla Presidente di IO SUD, l'assenza dell'amico avvocato Carmine Di Paola, referente di FLI, che aveva assicurato con una relazione la sua presenza. Impedita solo dall'improprio percorso di un termometro.