Cronaca
Furto "scientifico" di energia elettrica, anche un barlettano indagato
Sottratti 500.000 euro all'Enel, interviene la Polizia. Coinvolti anche quattro andriesi e un tranese
Barletta - venerdì 14 dicembre 2012
12.48
Sembra essere la nuova frontiera del furto, la conoscenza tecnica di operatori quasi al livello di scienziati al servizio del crimine. Non le classiche automobili, o magari la consueta cassa del supermercato, bensì energia elettrica sottratta all'Enel prima ancora che l'ente riuscisse a conteggiarne i megawatt. Nella scorsa notte il personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Andria ha proceduto all'esecuzione di 6 ordinanze di custodia cautelare, di cui 2 in carcere e quattro agli arresti domiciliari, nei confronti di alcuni soggetti resisi responsabili del reato di furto aggravato di energia elettrica.
L'operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani ha permesso di far luce su un complesso sistema di sottrazione fraudolenta di energia elettrica in danno della società Enel S.p.a. Il danno stimato è pari a 500.000 euro. Due degli indagati, B.G. di anni 41 residente a Trani, e M.G. di anni 42, andriese, avevano messo a punto un ingegnoso congegno elettromeccanico in grado di sottrarre fraudolentemente energia elettrica prima che la stessa venisse commisurata dal relativo contatore. Gli altri indagati, A.A., di anni 63, L.M., di anni 46, S.S., di anni 48, tutti andriesi e D.F., di anni 45 di Barletta, che si configurano quali beneficiari finali, utilizzavano l'energia elettrica così sottratta per alimentare vari pozzi artesiani insistenti nelle contrade periferiche di Andria.
Il sistema elettromeccanico realizzato si contraddistingue per la sua pericolosità, stante il concreto rischio di folgorazione per chi avesse eventualmente proceduto ad interventi tecnici sul sistema, persistendo l'erogazione di corrente elettrica sulla linea.
L'operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani ha permesso di far luce su un complesso sistema di sottrazione fraudolenta di energia elettrica in danno della società Enel S.p.a. Il danno stimato è pari a 500.000 euro. Due degli indagati, B.G. di anni 41 residente a Trani, e M.G. di anni 42, andriese, avevano messo a punto un ingegnoso congegno elettromeccanico in grado di sottrarre fraudolentemente energia elettrica prima che la stessa venisse commisurata dal relativo contatore. Gli altri indagati, A.A., di anni 63, L.M., di anni 46, S.S., di anni 48, tutti andriesi e D.F., di anni 45 di Barletta, che si configurano quali beneficiari finali, utilizzavano l'energia elettrica così sottratta per alimentare vari pozzi artesiani insistenti nelle contrade periferiche di Andria.
Il sistema elettromeccanico realizzato si contraddistingue per la sua pericolosità, stante il concreto rischio di folgorazione per chi avesse eventualmente proceduto ad interventi tecnici sul sistema, persistendo l'erogazione di corrente elettrica sulla linea.