Polizia di Stato
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Cronaca

Furto al bar Venezuela, individuati un 20enne di Barletta e un 30enne tunisino

Una terza persona, che faceva il "palo" durante la rapina, si è scoperto essere agli arresti domiciliari: denunciato per evasione

Il Tribunale di Trani ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica di Trani ed ha adottato una ordinanza applicativa di custodia cautelare in carcere nei confronti di un barlettano e dell'obbligo di dimora nei confronti di un cittadino di origini tunisine, per furto consumato in danno di un bar-pasticceria di Barletta, per il quale un terzo soggetto risulta indagato in stato di libertà. La Polizia di Stato ha eseguito la misura applicata.

La complessa attività d'indagine, coordinata dalla procura di Trani, è stata svolta dagli agenti del Commissariato di P.S. di Barletta ed è stata avviata a seguito del furto consumato la notte del 21 marzo scorso presso un bar-pasticceria del centro cittadino del comune di Barletta. In tale occasione, gli autori, avvalendosi di un "palo" svolto da uno di essi, si introducevano nell'attività commerciale e asportavano prodotti di pasticceria, diverse uova di cioccolato artigianali, la cassa automatica di ingente valore economico (andata distrutta) contenente 1.600 euro e quote di beneficienza di circa 300 Euro.

Gli investigatori del Commissariato P.S. di Barletta, coordinanti dalla Procura della Repubblica di Trani, all'esito di specifici accertamenti e grazie alla visione e analisi delle telecamere di videosorveglianza, svolte a seguito delle attività di primo intervento della Squadra Volanti e della Polizia Scientifica, sono riusciti a ricostruire l'evento delittuoso identificando gli autori del furto: un ventenne barlettano e un trentenne tunisino che si sono materialmente introdotti nel locale commerciale e un quarantenne barlettano che avrebbe svolto il ruolo di "palo". È emerso, inoltre, che quest'ultimo al momento del furto si trovava sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, circostanza che ha comportato anche la sua denuncia per il reato di evasione.

Sulla base degli elementi raccolti, la Procura della Repubblica di Trani, che ha coordinato le indagini, ha richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Trani i provvedimenti restrittivi a carico di due degli indagati (il quarantenne barlettano e il trentenne tunisino), sottoposti rispettivamente alla custodia cautelare in carcere e alla misura dell'obbligo di dimora a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. Per tutti i soggetti coinvolti è stata contestata la recidiva specifica per reati contro il patrimonio.

Occorre precisare che i provvedimenti adottati nel corso delle indagini non sono definitivi e che gli indagati non possono essere considerati colpevoli fino a quando la responsabilità non sarà stata accertata con sentenza o decreto penale di condanna ad effetto irrevocabile.
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