Cronaca
Fu la demolizione a causare il crollo di via Roma
Lo conferma la super perizia degli esperti Bontempi e Gerundo. Centonovantuno pagine che confermano una delle principali ipotesi
Barletta - sabato 7 luglio 2012
17.25
Sarà determinante per stabilire le responsabilità del crollo di via Roma dello scorso 3 ottobre la perizia degli esperti Franco Bontempi, professore dell'Università "La Sapienza" di Roma, e Roberto Gerundo, dell'Università di Salerno, a seguito degli incidenti probatori che negli scorsi mesi sono stati compiuti sul luogo del crollo. L'esito della super perizia di ben centonovantuno pagine, comprensiva di foto e documenti ufficiali, ha confermato che fu la demolizione della palazzina adiacente a quella crollata a causare il successivo crollo. Secondo l'accusa infatti, le tre palazzine costituivano un unico fabbricato e perciò non era ammissibile procedere alla demolizione di una delle tre (a maggior ragione di quella centrale) senza prendere misure cautelari nei confronti degli altri stabili adiacenti.
Si legge nella perizia che «sarebbe stato opportuno e necessario operare una ancora più stretta azione di vigilanza, anche ai fini della pubblica incolumità, sia sugli adempimenti amministrativi necessari per la riapertura del cantiere e la ripresa dei lavori[…], sia sulle attività che si svolgevano nel cantiere e che hanno causato il crollo». Nella consulenza viene confermata la situazione di pericolo vissuta dai residenti della palazzina crollata nonostante le loro segnalazioni alle autorità competenti negli ultimi giorni di settembre, poco prima che avvenisse il crollo, proprio nel periodo in cui i lavori di demolizione e scavo furono ripresi nel cantiere dell'area Giannini. «Era indispensabile – prosegue la perizia - calcolare le azioni sulla struttura da demolire che derivavano dalle unità adiacenti, per predisporre adeguate opere provvisionali atte a sopportarle fino alla realizzazione del nuovo edificio».
Al momento sono 17 gli indagati per la tragedia. La perizia degli esperti Bontempi e Gerundo è stata depositata nella cancelleria del gip Angela Schiralli e sarà discussa nella prima udienza del prossimo 19 luglio.
Si legge nella perizia che «sarebbe stato opportuno e necessario operare una ancora più stretta azione di vigilanza, anche ai fini della pubblica incolumità, sia sugli adempimenti amministrativi necessari per la riapertura del cantiere e la ripresa dei lavori[…], sia sulle attività che si svolgevano nel cantiere e che hanno causato il crollo». Nella consulenza viene confermata la situazione di pericolo vissuta dai residenti della palazzina crollata nonostante le loro segnalazioni alle autorità competenti negli ultimi giorni di settembre, poco prima che avvenisse il crollo, proprio nel periodo in cui i lavori di demolizione e scavo furono ripresi nel cantiere dell'area Giannini. «Era indispensabile – prosegue la perizia - calcolare le azioni sulla struttura da demolire che derivavano dalle unità adiacenti, per predisporre adeguate opere provvisionali atte a sopportarle fino alla realizzazione del nuovo edificio».
Al momento sono 17 gli indagati per la tragedia. La perizia degli esperti Bontempi e Gerundo è stata depositata nella cancelleria del gip Angela Schiralli e sarà discussa nella prima udienza del prossimo 19 luglio.