
Politica
Fitto e Veltroni chiudono la campagna elettorale di Barletta
Ieri sera i comizi conclusivi a piazza Caduti e piazza Moro. Domani e lunedì il ballottaggio tra Alfarano e Cascella
Barletta - sabato 8 giugno 2013
11.30
Ieri sera si è conclusa la campagna elettorale. Domani e dopodomani si vota per il ballottaggio tra Giovanni Alfarano e Pasquale Cascella. I comizi conclusivi hanno visto la presenza, per il candidato del centrodestra, dell' On. Raffaele Fitto, leader regionale del PdL, degli Onorevoli del PdL, Antonio Distaso e Benedetto Fucci, del presidente della Bat, Francesco Ventola, dei sindaci di Andria, Nicola Giorgino, e Trani, Gigi Riserbato, e per il candidato del centrosinistra, dell'ex segretario del PD ed ex sindaco di Roma, Walter Veltroni, del sindaco di Bari, Michele Emiliano, degli Onorevoli, Francesco Boccia (PD), Nicola Fratoianni (SEL), Gregorio Gitti (Scelta Civica).
Fitto e Alfarano a piazza Aldo Moro
«Questa volta siamo al ballottaggio, e questo rappresenta già di per sé un segnale di risveglio di questa città - ha detto Fitto - Siamo reduci da una esperienza fallimentare, disastrosa. Ci confrontiamo con una coalizione che ha dato prova in questi anni di una totale incapacità di governo, non ha affrontato e dato risposte a nessuna delle questioni che riguardano questa città, che, in perfetta linea con i governi di centrosinistra, ha aumentato anche qui la pressione fiscale. Hanno litigato su tutto, sono addirittura andati in Procura a denunziarsi, gli uni contro gli altri, e oggi come d'incanto si ripresentano tutti insieme. Nessuno potrà lamentarsi se a Barletta, dopo la campagna elettorale, andrà in onda un film già visto. Sappiamo bene che tutti i protagonisti dello sfascio di questi anni, saranno di nuovo, in caso di loro vittoria, protagonisti dell'amministrazione di questa città. Mi auguro - ha concluso - che i cittadini di Barletta non siano recidivi. Barletta non sbagliare ancora una volta. Non credete a tutte le sciocchezze che sono venuti a raccontarvi una serie innumerevole di esponenti politici nazionali del centrosinistra, perché sono venuti in campagna elettorale, ma non torneranno il giorno dopo».
Francesco Ventola: «Gente che non fa un giorno di attività politica, e si ritrova con migliaia di voti. Ma sono tutti unti dal Signore queste persone?».
«Non riesco ancora a capire - ha detto Alfarano - come si possa continuare a votare una classe politica, che in tutti questi anni, hanno pensato esclusivamente ai propri interessi. Come mai questa gente, pur governando male, riesce a prendere più voti rispetto al passato? Questa città è schiava del voto clientelare. Come fanno questi candidati al consiglio comunale che hanno preso oltre 1000 voti, 800, 900, non hanno aperto un comitato elettorale, non hanno messo un manifesto, non hanno fatto l'attività politica che serve per essere votati. Questa gente come ha fatto? Io lo so come ha fatto. Come ha fatto a comprare tanta gente? Io non ho mai visto quello che è successo il 27 maggio, durante lo spoglio: eserciti di rappresentanti di lista senza delega. La cosa più vergognosa è che il candidato Cascella, che viene a fare il buonista, si deve vergognare! Perché in tv ha detto: "Io non farò mettere rappresentanti di lista". Cascella tu non comandi un cavolo di niente! Perché quelli i rappresentanti di lista li hanno messi comunque. Questa è la dimostrazione che tu sei un burattino! Che poi è esattamente quello che è stato Maffei. Come fanno questi rappresentanti istituzionali che fino a ieri si facevano le dichiarazioni di morte, le denunce in Procura. Boccia dove sta? Sta sul palco? Non aveva fatto una denuncia per i comitati d'affari? Oggi, perché hanno bisogno dei voti, di fregare la gente, stanno tutti insieme sul palco, e hanno chiamato i rinforzi da Roma: "venite tutti, perché da soli non riusciamo più a fregarli, venite a distoglierli, a parlare di Roma"». Ancora su Cascella: «Come si fa a votare un prestanome, uno che si è fatto calare dall'alto? - ha aggiunto - Cascella è una persona ipocrita, falsa, che si è presentato a tutte le processioni. Perché sei venuto? Una persona che si dichiara essere atea. Se fossi stato ateo, non sarei andato mai dietro una processione a strumentalizzarla politicamente. La sfilata la facesse a Roma. Questa gente si sente di una razza superiore, fanno gli intellettuali. Voi siete la vergogna d'Italia! Gente che ha vissuto sulle nostre spalle! 7 anni a fare il portaborse a Napolitano, 250mila euro all'anno!».
L'apertura a Cannito: «Voglio ringraziare il PSI e tutti quelli che hanno sostenuto Cannito. Confermo quello che ho già detto: in caso di nostra vittoria, Cannito sarà il presidente del consiglio comunale, perché abbiamo bisogno di persone di garanzia. Il PD è il vero problema di questa città, perché quando vogliono fanno le primarie, quando sanno di perdere non si possono fare». «Oggi per la prima volta, dopo 17 anni, siamo al ballottaggio, dove questa gente non potrà più controllare nessuno - conclude - Con le preferenze hanno fatto con i database il controllo analitico del voto. La gente era schiava, quale voto libero! Ora si potrà esprimere liberamente».
Veltroni e Cascella a piazza Caduti
«Tra le cariche istituzionali a cui può portare la carriera politica, sicuramente il ruolo di Sindaco è il più bello e particolare - ha detto Veltroni - Si può essere degli ottimi politici ma non necessariamente dei buoni sindaci. Il Sindaco deve interpretare il senso profondo delle radici della democrazia. L'espressione di "primo cittadino" è straordinaria perché rimanda alle tradizioni che lo legano alle origini della democrazia, quando si riunivano in assemblea e decidevano che uno dovesse preoccuparsi dell'interesse generale. Quando Pasquale mi ha detto che stava decidendo di candidarsi come sindaco di Barletta, la mia riflessione è stata che Pasquale potesse essere l'uomo giusto per questo ruolo, in seguito ad un'esperienza straordinaria al Quirinale come capo dell'ufficio stampa del Presidente della Repubblica. Riunire una città che è una comunità di essere umani portatori di bisogni, di aspirazioni, di ansie, di problemi, di speranze cui un Sindaco deve costantemente rispondere: la porta del Sindaco deve essere sempre aperta, non deve egli mai nascondersi dietro dei miti delle celebrazioni politiche non sempre le più virtuose; il Sindaco deve rispondere qui e subito ai problemi dei suoi cittadini. Dobbiamo lasciar perdere l'interesse particolare in nome dell'interesse generale. Pasquale è l'uomo giusto anche perché ha dimostrato di riuscire a creare unità abbastanza vasta tra diverse forze politiche. Una parola semplice - aggiunge - che è la più bella che possa esistere, è "unità", quello che ho cercato di costruire in questi anni, l'idea che ci fosse un luogo comune dove si realizzasse scambio, dono, possibilità di esperienze che ognuno poteva regalare a qualcun altro, sempre con lo sguardo rivolto a chi ha di meno, a chi merita di poter spendere il proprio talento. La comunità si costruisce facendo sì che ogni cittadino senta il proprio destino legato al destino di un altro. Si devono stendere delle reti che mettano ciascun cittadino a confronto con le proprie responsabilità».
«Con Pasquale ci conosciamo da molti anni - da quando Cascella scriveva per il quotidiano "L'Unità", di cui Veltroni era direttore - ed è una persona di grande scrupolo, e se una persona di 'incredibile' scrupolo come Giorgio Napolitano l'ha scelto come suo portavoce e perché sapeva che la voce che avrebbe portato sarebbe stata in perfetta coerenza con i suoi pensieri e le sue idee. Posso solo dire che se a Roma squilla il telefono e sei Pasquale Cascella alzano il telefono con grande rispetto - ha concluso Veltroni - Non c'è angolo d'Italia che non sia ricco di bellezze e di storia, ma sappiamo che ciò che serve urgentemente in Italia è il lavoro, soprattutto per i giovani che non siano costretti ad abbandonare questa meravigliosa terra, perciò è necessario anche in un momento di crisi che s'investa in ciò che non è riproducibile in altri posti: investire sulla Cultura, sull'Ambiente, sulla Bellezza, Ricerca, Scuola, Università, sulle cose che fanno grande un Paese».
Michele Emiliano ha ribadito l'importanza di proseguire la continuità politico-amministrativa, consolidata già con Francesco Salerno, tra Bari e Barletta.
«Concludiamo questo percorso della campagna elettorale - ha detto Cascella - così come lo abbiamo iniziato, cioè mettendo insieme tutte le forze politiche di quest' alleanza ampia». «La cittadinanza deve dimostrare grande orgoglio per il proprio patrimonio culturale, storico, artistico, politico di cui si ha memoria, lo deve ritrovare e lo deve riscattare. Stasera è come ripartire dai miei primi passi professionali mossi da Barletta nel giornale de "L'Unità", svolgendo le prime cronache riguardanti i braccianti e i lavoratori dei sindacati locali, nella terra che è stata di Giuseppe Di Vittorio. Ho sentito la giustezza di volermi candidare per Barletta, perché non si torna nella propria terra solo per fare i turisti, si torna perché si sente il dovere di restituire qualcosa. Si devono riconoscere gli errori del passato, ed io li ho riconosciuti pur non essendone stato protagonista, ma ora si ha il dovere di riscrivere una pagina nuova per questa città, concludendo con un impegno di responsabilità».
Fitto e Alfarano a piazza Aldo Moro
«Questa volta siamo al ballottaggio, e questo rappresenta già di per sé un segnale di risveglio di questa città - ha detto Fitto - Siamo reduci da una esperienza fallimentare, disastrosa. Ci confrontiamo con una coalizione che ha dato prova in questi anni di una totale incapacità di governo, non ha affrontato e dato risposte a nessuna delle questioni che riguardano questa città, che, in perfetta linea con i governi di centrosinistra, ha aumentato anche qui la pressione fiscale. Hanno litigato su tutto, sono addirittura andati in Procura a denunziarsi, gli uni contro gli altri, e oggi come d'incanto si ripresentano tutti insieme. Nessuno potrà lamentarsi se a Barletta, dopo la campagna elettorale, andrà in onda un film già visto. Sappiamo bene che tutti i protagonisti dello sfascio di questi anni, saranno di nuovo, in caso di loro vittoria, protagonisti dell'amministrazione di questa città. Mi auguro - ha concluso - che i cittadini di Barletta non siano recidivi. Barletta non sbagliare ancora una volta. Non credete a tutte le sciocchezze che sono venuti a raccontarvi una serie innumerevole di esponenti politici nazionali del centrosinistra, perché sono venuti in campagna elettorale, ma non torneranno il giorno dopo».
Francesco Ventola: «Gente che non fa un giorno di attività politica, e si ritrova con migliaia di voti. Ma sono tutti unti dal Signore queste persone?».
«Non riesco ancora a capire - ha detto Alfarano - come si possa continuare a votare una classe politica, che in tutti questi anni, hanno pensato esclusivamente ai propri interessi. Come mai questa gente, pur governando male, riesce a prendere più voti rispetto al passato? Questa città è schiava del voto clientelare. Come fanno questi candidati al consiglio comunale che hanno preso oltre 1000 voti, 800, 900, non hanno aperto un comitato elettorale, non hanno messo un manifesto, non hanno fatto l'attività politica che serve per essere votati. Questa gente come ha fatto? Io lo so come ha fatto. Come ha fatto a comprare tanta gente? Io non ho mai visto quello che è successo il 27 maggio, durante lo spoglio: eserciti di rappresentanti di lista senza delega. La cosa più vergognosa è che il candidato Cascella, che viene a fare il buonista, si deve vergognare! Perché in tv ha detto: "Io non farò mettere rappresentanti di lista". Cascella tu non comandi un cavolo di niente! Perché quelli i rappresentanti di lista li hanno messi comunque. Questa è la dimostrazione che tu sei un burattino! Che poi è esattamente quello che è stato Maffei. Come fanno questi rappresentanti istituzionali che fino a ieri si facevano le dichiarazioni di morte, le denunce in Procura. Boccia dove sta? Sta sul palco? Non aveva fatto una denuncia per i comitati d'affari? Oggi, perché hanno bisogno dei voti, di fregare la gente, stanno tutti insieme sul palco, e hanno chiamato i rinforzi da Roma: "venite tutti, perché da soli non riusciamo più a fregarli, venite a distoglierli, a parlare di Roma"». Ancora su Cascella: «Come si fa a votare un prestanome, uno che si è fatto calare dall'alto? - ha aggiunto - Cascella è una persona ipocrita, falsa, che si è presentato a tutte le processioni. Perché sei venuto? Una persona che si dichiara essere atea. Se fossi stato ateo, non sarei andato mai dietro una processione a strumentalizzarla politicamente. La sfilata la facesse a Roma. Questa gente si sente di una razza superiore, fanno gli intellettuali. Voi siete la vergogna d'Italia! Gente che ha vissuto sulle nostre spalle! 7 anni a fare il portaborse a Napolitano, 250mila euro all'anno!».
L'apertura a Cannito: «Voglio ringraziare il PSI e tutti quelli che hanno sostenuto Cannito. Confermo quello che ho già detto: in caso di nostra vittoria, Cannito sarà il presidente del consiglio comunale, perché abbiamo bisogno di persone di garanzia. Il PD è il vero problema di questa città, perché quando vogliono fanno le primarie, quando sanno di perdere non si possono fare». «Oggi per la prima volta, dopo 17 anni, siamo al ballottaggio, dove questa gente non potrà più controllare nessuno - conclude - Con le preferenze hanno fatto con i database il controllo analitico del voto. La gente era schiava, quale voto libero! Ora si potrà esprimere liberamente».
Veltroni e Cascella a piazza Caduti
«Tra le cariche istituzionali a cui può portare la carriera politica, sicuramente il ruolo di Sindaco è il più bello e particolare - ha detto Veltroni - Si può essere degli ottimi politici ma non necessariamente dei buoni sindaci. Il Sindaco deve interpretare il senso profondo delle radici della democrazia. L'espressione di "primo cittadino" è straordinaria perché rimanda alle tradizioni che lo legano alle origini della democrazia, quando si riunivano in assemblea e decidevano che uno dovesse preoccuparsi dell'interesse generale. Quando Pasquale mi ha detto che stava decidendo di candidarsi come sindaco di Barletta, la mia riflessione è stata che Pasquale potesse essere l'uomo giusto per questo ruolo, in seguito ad un'esperienza straordinaria al Quirinale come capo dell'ufficio stampa del Presidente della Repubblica. Riunire una città che è una comunità di essere umani portatori di bisogni, di aspirazioni, di ansie, di problemi, di speranze cui un Sindaco deve costantemente rispondere: la porta del Sindaco deve essere sempre aperta, non deve egli mai nascondersi dietro dei miti delle celebrazioni politiche non sempre le più virtuose; il Sindaco deve rispondere qui e subito ai problemi dei suoi cittadini. Dobbiamo lasciar perdere l'interesse particolare in nome dell'interesse generale. Pasquale è l'uomo giusto anche perché ha dimostrato di riuscire a creare unità abbastanza vasta tra diverse forze politiche. Una parola semplice - aggiunge - che è la più bella che possa esistere, è "unità", quello che ho cercato di costruire in questi anni, l'idea che ci fosse un luogo comune dove si realizzasse scambio, dono, possibilità di esperienze che ognuno poteva regalare a qualcun altro, sempre con lo sguardo rivolto a chi ha di meno, a chi merita di poter spendere il proprio talento. La comunità si costruisce facendo sì che ogni cittadino senta il proprio destino legato al destino di un altro. Si devono stendere delle reti che mettano ciascun cittadino a confronto con le proprie responsabilità».
«Con Pasquale ci conosciamo da molti anni - da quando Cascella scriveva per il quotidiano "L'Unità", di cui Veltroni era direttore - ed è una persona di grande scrupolo, e se una persona di 'incredibile' scrupolo come Giorgio Napolitano l'ha scelto come suo portavoce e perché sapeva che la voce che avrebbe portato sarebbe stata in perfetta coerenza con i suoi pensieri e le sue idee. Posso solo dire che se a Roma squilla il telefono e sei Pasquale Cascella alzano il telefono con grande rispetto - ha concluso Veltroni - Non c'è angolo d'Italia che non sia ricco di bellezze e di storia, ma sappiamo che ciò che serve urgentemente in Italia è il lavoro, soprattutto per i giovani che non siano costretti ad abbandonare questa meravigliosa terra, perciò è necessario anche in un momento di crisi che s'investa in ciò che non è riproducibile in altri posti: investire sulla Cultura, sull'Ambiente, sulla Bellezza, Ricerca, Scuola, Università, sulle cose che fanno grande un Paese».
Michele Emiliano ha ribadito l'importanza di proseguire la continuità politico-amministrativa, consolidata già con Francesco Salerno, tra Bari e Barletta.
«Concludiamo questo percorso della campagna elettorale - ha detto Cascella - così come lo abbiamo iniziato, cioè mettendo insieme tutte le forze politiche di quest' alleanza ampia». «La cittadinanza deve dimostrare grande orgoglio per il proprio patrimonio culturale, storico, artistico, politico di cui si ha memoria, lo deve ritrovare e lo deve riscattare. Stasera è come ripartire dai miei primi passi professionali mossi da Barletta nel giornale de "L'Unità", svolgendo le prime cronache riguardanti i braccianti e i lavoratori dei sindacati locali, nella terra che è stata di Giuseppe Di Vittorio. Ho sentito la giustezza di volermi candidare per Barletta, perché non si torna nella propria terra solo per fare i turisti, si torna perché si sente il dovere di restituire qualcosa. Si devono riconoscere gli errori del passato, ed io li ho riconosciuti pur non essendone stato protagonista, ma ora si ha il dovere di riscrivere una pagina nuova per questa città, concludendo con un impegno di responsabilità».