Ragazzi Nut Experience
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Nightlife

Festival Nut Experience, parlano i protagonisti

Intervista a quattro ragazzi, arrivati a Barletta per l’evento mancato. «Si sarebbe svolto un festival, non un rave»

Sulla litoranea di Ponente, nella pineta sottostante le mura del Carmine, si è accampata una piccola tendopoli di ragazzi venuti appositamente per il festival "Nut Experience". Sono cordiali e disponibili a parlare, provengono tutti dal Nord Italia, alcuni di loro sono arrivati con mezzi di fortuna. Erano sicuri che il festival si sarebbe svolto - come avevano letto sul sito - in cui declamavano spazi adatti ai campeggiatori, workshop di pittura e arte, eventi collaterali. I ragazzi non sapevano che non esistessero neanche i permessi per allestire il festival, e nelle loro parole ho letto la rassegnazione di chi ha lasciato il lavoro e lo studio per venire a Barletta: nonostante manchino perfino i servizi igienici, hanno avuto parole di apprezzamento per la città. Adesso dovranno andare via, mentre stanno arrivando, anche dal resto d'Europa, altri giovani, gabbati dall'organizzazione del "Nut Experience". I ragazzi intervistati sono: Davide 20 anni (Brescia), aiuto pizzaiolo, Veronica, 19 anni, estetista, Francesca, 27 anni (Milano), laureanda in architettura, Miquèl, 26 anni (Portogallo), cameriere.

Sapevate che il festival era saltato?
Davide: "Io provengo da un altro festival svoltosi ad Altamura, dove ho pagato 25 euro, sarebbe dovuto durare 5 giorni, ma dopo due giorni il festival è stato sgomberato. Dopo, siamo arrivati a Barletta per il "Nut Experience", che sarebbe dovuto essere gratuito e legale, noi sapevamo che c'erano i permessi, era scritto sul sito ufficiale del festival. Oggi abbiamo saputo che dovremo andare via".

Da quanto siete qui?
Veronica: "Da lunedì, ci avevano assicurato che tutto era pronto per accoglierci, che il festival era pronto".
Francesca:" Sul sito ufficiale del festival è scritto che questo festival è stato fortemente voluto da tutta la cittadinanza. Leggendo questo, carichi di buon umore, siamo venuti a Barletta. Sono previste presenze per 2300 persone da tutta Italia, e in parte dall'Europa".
Davide: "In Italia non c'è la possibilità di organizzare questi festival alternativi, cosa che nel resto d'Europa è possibile".

Vi sentite presi in giro dagli organizzatori del festival?
Francesca: "Certamente. Credevamo che gli organizzatori fossero gente seria. Poi siamo venuti qui e abbiamo trovato questa situazione".
Miquèl: "Durante il festival erano previsti eventi, concerti, stand di pittori e writers. Io dipingo e sono venuto anche per conoscere altri artisti".
Veronica: "Inoltre erano previsti tanti dj, esponenti di diversi generi musicali".

Ora che è arrivata la polizia, cosa farete?
Miguèl:" Smonterò la tenda e andrò da qualche altra parte, ma resterò a Barletta".

Alcuni commenti pubblicati su un articolo precedentemente pubblicato, vi dipingono come nullafacenti col cellulare da 700 euro.
Francesca:" Siamo squattrinati, siamo venuti qui grazie ad un passaggio. Per andarcene, dovremo aspettare il 16 agosto, quando avremo un altro passaggio".

Cosa mi dite riguardo i soliti problemi su droga e spacciatori?
Francesca: "Questo è un problema che esiste anche al di fuori di questi festival musicali, ovvero in tutte le discoteche e locali d'Italia. Si dovrebbero chiudere i locali e le discoteche di tutta Italia? Gli spacciatori sono ovunque".

Forse c'è pregiudizio verso questi festival alternativi?
Valeria:" Esatto. Ma qui si impara sempre qualcosa, ci si confronta e ci si ritrova".

Volte dire qualcosa al comune di Barletta?
Francesca: "Sarebbe stato bello avere un festival del genere, anche se non è colpa del comune. Dato che stanno arrivando altri ragazzi, il comune potrebbe darci una mano per accoglierli? Si sarebbe svolto un festival, non un "rave", e sarebbe stata una occasione per fare conoscere Barletta a livello internazionale. Considera che noi ragazzi spendiamo e portiamo soldi ai commercianti del posto, quindi portiamo ricchezza".

Non mi resta che salutare i ragazzi e augurare loro buona fortuna e buona permanenza a Barletta.

6 fotoI ragazzi del Nut Experience
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