Cronaca
"Fake tax credits", 3 imprenditori edili arrestati a Barletta
Operazione della Guardia di Finanza spiegata alla Procura di Trani. Arrestati i responsabili, utilizzavano una indebita compensazione di introiti
Barletta - lunedì 3 dicembre 2012
11.15
Ancora sugli scudi la questione edile a Barletta. Convocata per questa mattina presso la Procura della Repubblica di Trani una conferenza stampa riguardante una maxi evasione fiscale da 6 milioni di euro di ricavi non dichiarati ai fini delle imposte sui redditi (con oltre 600 mila euro di IVA e 2 milioni e mezzo di indebite compensazioni di imposte). Il nome dato all'operazione è "Fake tax Credits" ovvero "falsi crediti d'imposta".
L'indagine condotta dal dr. Michele Ruggiero trae origine da una denuncia presentata da Equitalia nel 2008 nei confronti di una società di Barletta operante nel settore edile. Questa, per sottrarsi al pagamento di imposte, aveva trasferito la propria sede da Barletta alla Romania. Arrestata dunque un'intera famiglia (a cui la società era riconducibile) costituita da padre, moglie e figlia mentre sussistono ancora indagini a carico di altre persone correlate. Le società coinvolte sono distinte in 3 s.r.l. e una ditta individuale. L'impresa, grazie alla collaborazione di un consulente (ovvero un intermediario abilitato alla trasmissione telematica dei modelli F 24) accusato di concorso in indebita compensazione di imposte, ha trovato il modo di "incrociare" i dati riportati in dichiarazione da quelli desunti dai versamenti d'imposta: riportando inesistenti crediti IVA e/o IRES a titolo di compensazione si sfuggiva al controllo automatizzato.
I nomi delle persone coinvolte sono quelli di Giuseppe Antonucci, imprenditore edile barlettano di 75 anni arrestato, la figlia Arcangela e la moglie Angela Gianfrancesco, anch'essa 75enne. Il disegno criminoso è stato scoperto grazie a controlli incrociati sui conti correnti e notando che diverse società riconducibili ai soggetti coinvolti venivano aperte e poste in liquidazione con cadenza biennale, continuando tuttavia la continuità aziendale [ovvero gli stessi lavoratori venivano licenziati per essere riassunti nelle nuove società di volta in volta costituite ndr] in totale evasione d'imposta. Contestato il riciclaggio, omessa dichiarazione, occultamento e distruzione di documenti contabili, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte.
Secondo il Procuratore, si teme che questo tipo di meccanismo sia già in essere presso altre realtà di impresa edilizia. Questa prima attività di indagine servirà da apripista per eventuali altre a carico di analoghe situazioni già sotto controllo.
L'indagine condotta dal dr. Michele Ruggiero trae origine da una denuncia presentata da Equitalia nel 2008 nei confronti di una società di Barletta operante nel settore edile. Questa, per sottrarsi al pagamento di imposte, aveva trasferito la propria sede da Barletta alla Romania. Arrestata dunque un'intera famiglia (a cui la società era riconducibile) costituita da padre, moglie e figlia mentre sussistono ancora indagini a carico di altre persone correlate. Le società coinvolte sono distinte in 3 s.r.l. e una ditta individuale. L'impresa, grazie alla collaborazione di un consulente (ovvero un intermediario abilitato alla trasmissione telematica dei modelli F 24) accusato di concorso in indebita compensazione di imposte, ha trovato il modo di "incrociare" i dati riportati in dichiarazione da quelli desunti dai versamenti d'imposta: riportando inesistenti crediti IVA e/o IRES a titolo di compensazione si sfuggiva al controllo automatizzato.
I nomi delle persone coinvolte sono quelli di Giuseppe Antonucci, imprenditore edile barlettano di 75 anni arrestato, la figlia Arcangela e la moglie Angela Gianfrancesco, anch'essa 75enne. Il disegno criminoso è stato scoperto grazie a controlli incrociati sui conti correnti e notando che diverse società riconducibili ai soggetti coinvolti venivano aperte e poste in liquidazione con cadenza biennale, continuando tuttavia la continuità aziendale [ovvero gli stessi lavoratori venivano licenziati per essere riassunti nelle nuove società di volta in volta costituite ndr] in totale evasione d'imposta. Contestato il riciclaggio, omessa dichiarazione, occultamento e distruzione di documenti contabili, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte.
Secondo il Procuratore, si teme che questo tipo di meccanismo sia già in essere presso altre realtà di impresa edilizia. Questa prima attività di indagine servirà da apripista per eventuali altre a carico di analoghe situazioni già sotto controllo.