Cronaca
Fabbrica di marijuana a San Ferdinando di Puglia, tre barlettani in manette
Quattro gli arresti, piantagione occultata dai vigneti. 617 piante di canapa sotto sequestro
Barletta - domenica 7 luglio 2013
15.32
Concorso in detenzione coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti in seguito ad un'operazione condotta dai carabinieri di Cerignola. Per questo i Carabinieri della Compagnia di Cerignola hanno tratto in arresto nella giornata di ieri Pasquale Monopoli, 42 anni, di San Ferdinando di Puglia, bracciante agricolo, Antonio Cannito, 33 anni, disoccupato, Michele Piazzolla, 50 anni, bracciante agricolo e Gaetano Terlizzi, 27 anni, bracciante agricolo, tutti e tre di Barletta, per concorso in detenzione, coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti.
I quattro avevano messo su una piantagione di marijuana tra i vigneti in località San Tommaso a metà strada tra Trinitapoli e San Ferdinando. Le indagini dei Carabinieri erano partite da alcune settimane, a causa dei sospetti movimenti di andirivieni che erano stati osservati in un vigneto e si sono concluse quando, con una perquisizione a sorpresa, gli inquirenti hanno rinvenuto all'interno di una stalla in disuso, 650 grammi di marijuana. I militari avevano notato che all'interno del fondo agricolo, coltivato per lo più con vigneti "a tendone", in orari diversi della giornata si recavano alcune persone con fare sospetto. I Carabinieri predisponevano discreti servizi di osservazione e pedinamento accertando che dette persone in realtà ogni qual volta si recavano presso il fondo avevano attenzioni particolari solo per una parte del vigneto tralasciando il resto.
L'altra sera, gli indagati Cannito e Terlizzi, dopo essere rimasti per lungo tempo sotto il vigneto, sono stati visti uscire con una voluminosa busta in mano ricolma di foglie verdi. Gli stessi subito dopo si sono diretti in un vicino caseggiato dove li attendevano Monopoli e Piazzolla. I Carabinieri, avendo fondato motivo di ritenere che dette persone stessero ponendo in essere un'attività illecita, hanno deciso di intervenire per effettuare un controllo.
Una volta entrati nel caseggiato, i militari hanno eseguito una minuziosa perquisizione scoprendo all'interno di una stalla in disuso, nascosta sotto della segatura, 650 grammi di sostanza stupefacente del tipo "marijuana". Le quattro persone sono state subito fermate e condotte in caserma. Nello stesso momento il controllo è stato esteso anche al vicino vigneto. Sotto il tendone di vite, completamente invisibile dall'esterno, gli investigatori si sono trovati difronte ad un'altra rilevante piantagione di canapa indiana la c.d. marijuana. La grande piantagione era stata realizzata in modo che le singole piante ricevessero l'acqua dall'impianto di irrigazione che serviva il vigneto e le stesse piante erano state allevate in modo equidistante tra loro. L'intera coltivazione, inoltre, era stata collocata nella parte più interna del vigneto in modo tale che dai tratturi circostanti non si potesse vedere. Nel frattempo i Carabinieri intervenuti sul posto, supportati da altre pattuglie della Compagnia di Cerignola e della Compagnia di Intervento Operativo di Bari, giunti sul posto in rinforzo, hanno estirpato complessivamente ben 617 piante di dimensioni variabili tra 1,5 e 2 metri di altezza.
Le piante sono risultate pesare complessivamente oltre 500 Kg. Le analisi effettuate presso il Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia hanno consentito di accertare che si sarebbero potute ottenere 25.000 dosi medie singole per un valore di circa € 125.000,00. Alle contestazioni rivoltegli, gli indagati non hanno inteso rilasciare dichiarazioni. Gli stessi sono stati tratti in arresto per detenzione, coltivazione e produzione illegale di canapa indiana. Al termine delle formalità di rito sono stati tradotti presso la locale Casa Circondariale a disposizione della Procura della Repubblica del Tribunale di Foggia.
I quattro avevano messo su una piantagione di marijuana tra i vigneti in località San Tommaso a metà strada tra Trinitapoli e San Ferdinando. Le indagini dei Carabinieri erano partite da alcune settimane, a causa dei sospetti movimenti di andirivieni che erano stati osservati in un vigneto e si sono concluse quando, con una perquisizione a sorpresa, gli inquirenti hanno rinvenuto all'interno di una stalla in disuso, 650 grammi di marijuana. I militari avevano notato che all'interno del fondo agricolo, coltivato per lo più con vigneti "a tendone", in orari diversi della giornata si recavano alcune persone con fare sospetto. I Carabinieri predisponevano discreti servizi di osservazione e pedinamento accertando che dette persone in realtà ogni qual volta si recavano presso il fondo avevano attenzioni particolari solo per una parte del vigneto tralasciando il resto.
L'altra sera, gli indagati Cannito e Terlizzi, dopo essere rimasti per lungo tempo sotto il vigneto, sono stati visti uscire con una voluminosa busta in mano ricolma di foglie verdi. Gli stessi subito dopo si sono diretti in un vicino caseggiato dove li attendevano Monopoli e Piazzolla. I Carabinieri, avendo fondato motivo di ritenere che dette persone stessero ponendo in essere un'attività illecita, hanno deciso di intervenire per effettuare un controllo.
Una volta entrati nel caseggiato, i militari hanno eseguito una minuziosa perquisizione scoprendo all'interno di una stalla in disuso, nascosta sotto della segatura, 650 grammi di sostanza stupefacente del tipo "marijuana". Le quattro persone sono state subito fermate e condotte in caserma. Nello stesso momento il controllo è stato esteso anche al vicino vigneto. Sotto il tendone di vite, completamente invisibile dall'esterno, gli investigatori si sono trovati difronte ad un'altra rilevante piantagione di canapa indiana la c.d. marijuana. La grande piantagione era stata realizzata in modo che le singole piante ricevessero l'acqua dall'impianto di irrigazione che serviva il vigneto e le stesse piante erano state allevate in modo equidistante tra loro. L'intera coltivazione, inoltre, era stata collocata nella parte più interna del vigneto in modo tale che dai tratturi circostanti non si potesse vedere. Nel frattempo i Carabinieri intervenuti sul posto, supportati da altre pattuglie della Compagnia di Cerignola e della Compagnia di Intervento Operativo di Bari, giunti sul posto in rinforzo, hanno estirpato complessivamente ben 617 piante di dimensioni variabili tra 1,5 e 2 metri di altezza.
Le piante sono risultate pesare complessivamente oltre 500 Kg. Le analisi effettuate presso il Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia hanno consentito di accertare che si sarebbero potute ottenere 25.000 dosi medie singole per un valore di circa € 125.000,00. Alle contestazioni rivoltegli, gli indagati non hanno inteso rilasciare dichiarazioni. Gli stessi sono stati tratti in arresto per detenzione, coltivazione e produzione illegale di canapa indiana. Al termine delle formalità di rito sono stati tradotti presso la locale Casa Circondariale a disposizione della Procura della Repubblica del Tribunale di Foggia.