Guglielmo Epifani
Guglielmo Epifani
Politica

Epifani: dalla tempesta romana a quella barlettana del PD

La caduta notarile di Maffei: «E’ grave e resta grave». Primo comizio da neo-segretario del partito

L'hanno definito "traghettatore", qualcuno credeva dovesse essere soltanto un "reggente", ma alla fine è stato eletto nuovo segretario del PD, succedendo al dimissionario Bersani, con i mal di pancia dei giovani di "Occupy PD", e non solo. Gugliemo Epifani, già segretario della CGIL, è stato ieri a Barletta, per sostenere la candidatura di Pasquale Cascella. Da un partito che a Roma guarda al congresso, che dovrà svolgersi entro l'anno, ad un partito che anche a Barletta dovrà fare i conti con il congresso, immerso tra le responsabilità del passato "prossimo", le incognite elettorali e quelle post-elettorali.

La prima - «Questo è il mio primo comizio da segretario di un partito politico - ha esordito Epifani - Il fatto di farlo qui a Barletta in qualche misura mi commuove e mi onora, soprattutto per due motivi. So bene che questa piazza sta in mezzo a due luoghi che sono simboli importanti per voi e per il paese. Qui dietro dove furono trucidati 12 lavoratori di Barletta ad opera dei nazisti, e che sono il segno di quella memoria ed identità che fa alta la bandiera e l'onore di questa città. E poi, quel maledetto opificio, dove morirono 5 donne che lavoravano, e Barletta quel giorno si riscoprì capitale di quell'Italia, che lavora a nero e non ha diritti».

L'appello ai socialisti - Il presidente del consiglio regionale, Onofrio Introna, anch'egli sul palco del comizio, ha sottolineato il perché della sua presenza, vista la sua storia politica socialista, proprio per lanciare l'ennesimo appello ai socialisti, in vista del ballottaggio. Socialisti, a nome dei quali, Cannito ieri ha espresso equidistanza da Alfarano e Cascella. L'appello è stato nuovamente ripetuto poi anche da Epifani: «Mi rivolgo soprattutto agli elettori socialisti: è il tempo di unire tutto il centrosinistra, perché dobbiamo vincere assieme e governare questa città, per non lasciarla in mano alla destra».

Il passato "prossimo" - «Qualche responsabilità l'abbiamo avuta nel passato - ha aggiunto Epifani - Ci siamo divisi. Ho provato a sapere le ragioni: ragioni sciocche. Mi arrabbio di più. Se ci fossero ragioni di divisioni serie capirei, ma quando sono per motivi schiocchi mi arrabbio, perché vuol dire non capire che tu devi rispondere ai cittadini, che non vogliono che ti dividi sulle scemenze, ma che governi. L'impegno che prendiamo è: basta divisioni. Bisogna governare 5 anni e bene, per dare a questa città una buona amministrazione, efficiente, trasparente, sobria, onesta, per fare gli interessi dei cittadini di Barletta».

Come giudica la vicenda del PD barlettano, con 8 consiglieri che, con le loro dimissioni, hanno contribuito alla caduta di una giunta di centrosinistra?
«Che siamo tornati al voto, che dobbiamo meditare su questo errore fatto, e che dobbiamo prendere l'impegno a cambiar pagina. Basta divisioni, si governa uniti, perché così chiedono i cittadini che ti danno il voto».

Una svolta, come se nulla sia accaduto?
«Quello che è accaduto, è accaduto. E' grave, e resta grave. La svolta ci impegniamo a farla, e la faremo. Cascella è la persona migliore in grado di poterla fare».

Molti dei protagonisti della caduta notarile (e non istituzionale) della giunta Maffei, come ben sappiamo, torneranno ben presto a sedere in consiglio comunale. Su quelli del PD, come più volte ricordato, Patruno (e Blasi) si è assunto la responsabilità della loro ricandidatura, che ora diventerà della loro rielezione (sicura per alcuni, possibile per altri). Saranno ora il tempo e i fatti a giudicare la dignità di questa polizza assicurativa.
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