Eventi
Enigrusso, il vero enigma di Barletta
Intervista all'eccentrico artista. Cos'è l'enigmismo?
Barletta - lunedì 17 maggio 2010
All'interno della insospettabile azienda "Farnautica" di via Foggia è nascosto un piccolo studio dove portali dipinti su tela conducono verso dimensioni parallele.
E' qui, infatti, che Luca Russo G., in arte Enigrusso, nato a Milano il 20/10/1976 e ideatore dell'Enigmismo, crea le sue opere.
Mentre curiosiamo tra le sue nuove creazioni gli poniamo alcune domande.
Cos'è l'Enigmismo?
E' una tematica materica che esiste dai tempi del Big Bang. Una corrente artistica ispirata da un corridoio prospettico di una china di H.R. Giger del1969 senza via di fuga e uscita. Per questo nell'Enigmismo si trovano rappresentate una serie di portali che trascinano l'osservatore all'interno del quadro e permettono all'artista di rappresentare ansie e paure. Rappresentazioni ermetiche in cui la concezione del tempo è diversa da quella di Dalì: non è il tempo padrone dell'essere umano ma l'essere umano che è libero di usarlo e viaggiare in esso.
Quali sono gli artisti del passato a cui ti ispiri?
A livello figurativo artisti come Picasso, Renoir e correnti come il cubismo e l'impressionismo. Mi confronto anche con artisti appartenenti alle community di internet "equilibriarte", "exibart". Insieme abbiamo organizzato anche mostre, per esempio una a Napoli nel Castel dell'Ovo. Preferisco esprimermi nei castelli, palazzi ducali e luoghi pubblici, non nelle gallerie che sono "gallerie-vampiro" che ti affittano il muro.
Ti definisci un artista?
Preferisco che siano gli altri a definirmi così. Già a sei anni giocavo con la tela e i pennelli. Ma è stata l'influenza di H.R. Giger, un artista completo a dare una svolta alla mia arte.
Come realizzi i tuoi quadri?
Uso diverse tecniche: olio, china ecc. In particolare mi piace l'effetto un po' "invecchiato" della resina liquida. A volte ascolto musica di tutti i tipi, dal rock al pop, house hip hop ecc. Mi piacciono le contaminazioni, nell'arte così come nella musica.
Oggi si può vivere facendo l'artista?
E' molto difficile, quasi impossibile. Io ad esempio contemporaneamente faccio un altro lavoro per mantenermi. E' fondamentale "autoprodursi" utilizzando anche i mezzi che la tecnologia ci offre, come blog e pagine on-line.
C'è una mostra o un riconoscimento a te più caro?
Un'esposizione chiamata "Porta Mediterannea" organizzata con l'associazione "Adunanza". Eravamo dieci artisti e ci eravamo organizzati tramite web. Ne ho un bellissimo ricordo.
Arte droga e alcool. Un rapporto che da sempre ha influenzato opere d'arte e che oggi fa ancora discutere, basti pensare al "caso Morgan". Che ne pensi in proposito?
Preferisco l'arte che parte dalla ragione e non dalla visione distorta della realtà che si ha sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Tutte le mie opere che appaiono come irrazionali e fuori di testa in realtà sono state create da una mente che ha ragionato e non sballata.
Che ne pensi di costosissime creazioni come il teschio tempestato di diamanti di Damian Hirst:sono opere d'arte o hanno un valore legato al nome dell'artista?
L'arte è sempre legata all'artista, ma in questo caso assume rilievo anche e soprattutto l'elemento "griffe" collegato al business. Mi piace definire artisti come Damian Hirst "artisti di potere".
Quale è la tua opinione riguardo la "critica d'arte"?
Ci sono due modi per fare critica, C'è quella fatta da critici e storici dell'arte che ricercano "l'arte genuina" e sono attenti e vicini agli artisti più giovani. E poi c'è la critica che segue le leggi del business. Inutile dire che preferisco la prima.
Se dovessi scegliere tra le tue opere una "preferita"?
E' difficile, le amo tutte come fratelli e sorelle. Forse uno dei primi quadri che ho fatto, si chiama "The mather". In un certo senso è madre e simbolo dell'enigmismo. Qui è evidente il concetto del tempo non più inteso come distruttivo.
Un ultima curiosità: hai disegnato tu i tuoi tatuaggi?
Sì certo, mi piacciono e ho anche degli amici tatuatori.
E a proposito di amicizia e sentimenti ,per te è più importante l'amicizia o l'amore?
Amicizia e amore vanno di pari passo, sono come due rette parallele che non si incontrano mai e noi umani ci viaggiamo sopra.
E' qui, infatti, che Luca Russo G., in arte Enigrusso, nato a Milano il 20/10/1976 e ideatore dell'Enigmismo, crea le sue opere.
Mentre curiosiamo tra le sue nuove creazioni gli poniamo alcune domande.
Cos'è l'Enigmismo?
E' una tematica materica che esiste dai tempi del Big Bang. Una corrente artistica ispirata da un corridoio prospettico di una china di H.R. Giger del1969 senza via di fuga e uscita. Per questo nell'Enigmismo si trovano rappresentate una serie di portali che trascinano l'osservatore all'interno del quadro e permettono all'artista di rappresentare ansie e paure. Rappresentazioni ermetiche in cui la concezione del tempo è diversa da quella di Dalì: non è il tempo padrone dell'essere umano ma l'essere umano che è libero di usarlo e viaggiare in esso.
Quali sono gli artisti del passato a cui ti ispiri?
A livello figurativo artisti come Picasso, Renoir e correnti come il cubismo e l'impressionismo. Mi confronto anche con artisti appartenenti alle community di internet "equilibriarte", "exibart". Insieme abbiamo organizzato anche mostre, per esempio una a Napoli nel Castel dell'Ovo. Preferisco esprimermi nei castelli, palazzi ducali e luoghi pubblici, non nelle gallerie che sono "gallerie-vampiro" che ti affittano il muro.
Ti definisci un artista?
Preferisco che siano gli altri a definirmi così. Già a sei anni giocavo con la tela e i pennelli. Ma è stata l'influenza di H.R. Giger, un artista completo a dare una svolta alla mia arte.
Come realizzi i tuoi quadri?
Uso diverse tecniche: olio, china ecc. In particolare mi piace l'effetto un po' "invecchiato" della resina liquida. A volte ascolto musica di tutti i tipi, dal rock al pop, house hip hop ecc. Mi piacciono le contaminazioni, nell'arte così come nella musica.
Oggi si può vivere facendo l'artista?
E' molto difficile, quasi impossibile. Io ad esempio contemporaneamente faccio un altro lavoro per mantenermi. E' fondamentale "autoprodursi" utilizzando anche i mezzi che la tecnologia ci offre, come blog e pagine on-line.
C'è una mostra o un riconoscimento a te più caro?
Un'esposizione chiamata "Porta Mediterannea" organizzata con l'associazione "Adunanza". Eravamo dieci artisti e ci eravamo organizzati tramite web. Ne ho un bellissimo ricordo.
Arte droga e alcool. Un rapporto che da sempre ha influenzato opere d'arte e che oggi fa ancora discutere, basti pensare al "caso Morgan". Che ne pensi in proposito?
Preferisco l'arte che parte dalla ragione e non dalla visione distorta della realtà che si ha sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Tutte le mie opere che appaiono come irrazionali e fuori di testa in realtà sono state create da una mente che ha ragionato e non sballata.
Che ne pensi di costosissime creazioni come il teschio tempestato di diamanti di Damian Hirst:sono opere d'arte o hanno un valore legato al nome dell'artista?
L'arte è sempre legata all'artista, ma in questo caso assume rilievo anche e soprattutto l'elemento "griffe" collegato al business. Mi piace definire artisti come Damian Hirst "artisti di potere".
Quale è la tua opinione riguardo la "critica d'arte"?
Ci sono due modi per fare critica, C'è quella fatta da critici e storici dell'arte che ricercano "l'arte genuina" e sono attenti e vicini agli artisti più giovani. E poi c'è la critica che segue le leggi del business. Inutile dire che preferisco la prima.
Se dovessi scegliere tra le tue opere una "preferita"?
E' difficile, le amo tutte come fratelli e sorelle. Forse uno dei primi quadri che ho fatto, si chiama "The mather". In un certo senso è madre e simbolo dell'enigmismo. Qui è evidente il concetto del tempo non più inteso come distruttivo.
Un ultima curiosità: hai disegnato tu i tuoi tatuaggi?
Sì certo, mi piacciono e ho anche degli amici tatuatori.
E a proposito di amicizia e sentimenti ,per te è più importante l'amicizia o l'amore?
Amicizia e amore vanno di pari passo, sono come due rette parallele che non si incontrano mai e noi umani ci viaggiamo sopra.