Territorio
Emergenze in agricoltura, parlano i senatori di Barletta Damiani e Messina
Approvato il Decreto Emergenze: si rinforza la lotta alla xylella
Barletta - giovedì 16 maggio 2019
15.18 Comunicato Stampa
Tra i banchi del Senato si è discusso del di segno di legge sulle emergenze in agricoltura e anche i senatori barlettani Dario Damiani (Forza Italia) e Assuntela Messina (Partito Democratico) sono intervenuti sul tema. Entrambi gli esponenti politici hanno espresso delle dichiarazioni sulla "Conversione in legge del decreto-legge 29 marzo 2019 n. 27, recante disposizioni i urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi e di sostegno alle imprese agroalimentari colpite da eventi atmosferici avversi di carattere eccezionale", invocando maggiore attenzione sul pericolo xylella e difendendo le istanze del territorio e degli agricoltori pugliesi.
L'intervento di Dario Damiani - «La cronaca delle ultime ore ha riportato drammaticamente di attualità la questione che oggi affrontiamo. Nella giornata di ieri un'ondata di maltempo ha flagellato tutto il Paese, da Nord a Sud: vento, pioggia e grandine che si abbattono sui campi coltivati a maggio inoltrato sono vere e proprie piaghe bibliche per le produzioni agricole. In Puglia ieri pioggia e grandine hanno devastato seminativi, ciliegie e mandorleti nelle province di Bari e Taranto e nella Valle d'Itria. Le associazioni di categoria fanno sapere che produzioni come angurie, vigneti, melograni, agrumeti e uliveti sono già andate in fumo per centinaia di migliaia di euro. Pare che la produzione di una particolare qualità di ciliegie tra Bari e BAT sia andata perduta per il 60%, poiché quasi pronta per il raccolto. Si tratta di danni inestimabili per gli agricoltori locali, che in Puglia soprattutto, da qualche anno già lottano contro una delle peggiori piaghe mai verificatesi a memoria d'uomo, cioè la diffusione del batterio della Xylella fra gli ulivi. Noi di Forza Italia avevamo chiesto al Governo già un anno fa interventi mirati per far fronte sia alla questione xylella che alle emergenze causate dal maltempo di febbraio-marzo 2018. Purtroppo questo decreto, che nel titolo reca la denominazione di "disposizioni urgenti", di tempistica efficace ha ben poco, trattandosi di un tentativo di ristoro di situazioni accadute ormai da oltre un anno, che in agricoltura è un periodo lunghissimo poiché i danni incidono sul raccolto, sulla semina dell'anno successivo, sulle giornate di lavoro perse per tanti braccianti. Non solo, dunque, il decreto arriva con grande ritardo ma, nel caso dei danni per le gelate straordinarie in Puglia di marzo 2018 che hanno colpito ben 25 mila imprese agricole, a fronte di danni stimati per 300 milioni di euro, la somma stanziata è di appena 20 milioni per il 2019. Avevo proposto in Commissione un incremento di almeno altri 5 milioni ma è stato respinto. Una goccia nel mare della situazione drammatica per gli agricoltori pugliesi, a fianco dei quali Forza Italia ha protestato in più occasioni in questi mesi. Un'annata disastrosa per la produzione, che rischia di avere ripercussioni sul futuro di tante piccole e medie aziende. L'ondata di gelo che ha colpito la Puglia nell'inverno 2018 è stata un evento eccezionale nella storia della nostra regione, che va affrontata con interventi ad hoc seri e non confusa con altre situazioni apparentemente simili, perché in alcuni settori come l'olivicoltura i danni alla produzione pugliese hanno inciso pesantemente sul Pil nazionale. Il collasso del settore olivicolo in Puglia, falcidiato dalla xylella, è frutto in gran parte proprio dei colpevoli ritardi negli interventi, sia regionali che nazionali. Nel 2018 la Puglia ha perso 317 milioni di euro di produzione lorda vendibile del settore oleario e oltre un milione di giornate lavorative; da gennaio a settembre è stato necessario importare 304 milioni di euro di olio dall'estero. A risentirne soprattutto la zona delle province di Bari e BAT, in cui l'ondata di freddo straordinaria di febbraio 2018 ha danneggiato circa 90 mila ettari di colture, per un valore economico perso di produzione olivicola stimato intorno ai 300 milioni di euro e circa 20 mila posti di lavoro in meno. Un impatto quindi devastante sul territorio. Il comparto agricolo è stanco di interventi emergenziali, che tra l'altro arrivano con colpevole ritardo, e chiede interventi strutturali, come la revisione dei meccanismi del Fondo di Solidarietà nazionale che non è più in grado di rispondere efficacemente alla violenza e frequenza degli eventi climatici calamitosi, nonché di rivedere il meccanismo assicurativo, poiché le polizze multirischio sono eccessivamente onerose ma non coprono le colture da eventi avversi estremi come quelli che sempre più spesso si verificano sui nostri territori fuori stagione a causa della tropicalizzazione del clima. Nessuna medaglia quindi da appuntare sul petto del governo oggi per questo provvedimento, anzi. Si tratta infatti di un risultato del tutto insufficiente e deludente, per questioni che erano sul tavolo dell'esecutivo già dalla scorsa estate: quasi un anno per produrre ben poco, ennesimo esempio della capacità di questo governo di perdere tempo prezioso penalizzando chi lavora e produce".
L'intervento di Assuntela Messina - «Il provvedimento in esame è complessivamente da tenere in considerazione, sebbene molte questioni importanti, emerse durante le audizioni delle organizzazioni professionali e cooperative del settore agricolo, restino ancora aperte e in attesa di più incisive risposte. Sotto diversi punti di vista sarebbe oltremodo utile, durante questa discussione in questa sede, riaprire un ragionamento che tenga conto di interventi migliorativi che diano effettivamente una risposta reale e dunque una soluzione a quanti, in questi anni, sono stati duramente colpiti dalle fortissime e inedite ondate di maltempo e dalla diffusione della Xylella fastidiosa: eventi che hanno messo in enorme difficoltà settori strategici dell'economia pugliese e nazionale. Basti pensare alle note gelate verificatesi con memorabile durezza nei mesi febbraio e marzo del 2018, tali da distruggere migliaia di ettari di coltivazioni, e per le quali fu chiesto lo stato di calamità naturale. E la gravissima e rapida diffusione della Xylella fastidiosa, in grado di mettere in ginocchio il prezioso e rinomato settore olivicolo - oleario pugliese. Lo scorso gennaio l'associazione dei Coltivatori diretti ha presentato un quadro dai contorni spaventosi: 8 mila ettari coinvolti, 770mila ulivi infetti, danni per oltre 1,5 miliardi di euro. Migliaia di posti di lavoro persi, centinaia di aziende costrette a chiudere i battenti, un prodotto-simbolo della nostra Terra come l'olio gravemente minacciato da un morbo che si diffonde a velocità preoccupante e che è ormai arrivato alle porte della Piana degli ulivi monumentali, patrimonio non solo della Puglia e dei Pugliesi, ma di tutto il nostro Paese. Si sarebbe potuto fare di più e fare meglio e NON SOLO a livello EMERGENZIALE; si sarebbe potuto fare molto più in fretta, soprattutto nella risposta alle richieste di sostegno per le gelate dell'inverno scorso, per ripagare i sacrifici degli agricoltori spazzati via da un'ondata di maltempo. Mettiamo allora al centro di questo provvedimento il COME ossia le MODALITÀ operative, concrete con le quali e attraverso le quali le autorità competenti avrebbero tutti i mezzi utili per arrestare davvero la fitopatologia e per coinvolgere tutti quelli che ostinatamente vi si opporranno. Questo Parlamento è chiamato a dare un forte segnale di concretezza non generica, provvedendo allo STANZIAMENTO DI RISORSE, con scientifica attenzione ad una programmazione a medio e a lungo termine, che oltre a risolvere, prevenga. Rivedendo il Fondo di solidarietà nazionale- calamità naturali , per consentire il risarcimento delle imprese agricole coinvolte, nuovamente colpite in modo violento dal maltempo nelle ultime ore, ennesimo effetto devastante dei cambiamenti climatici. Tutelando e sostenendo un'attività, quella agricola che ha origini lontanissime e che merita un'attenzione speciale, all'insegna delle tradizioni, della cultura, dell'identità di un popolo e di un'economia che ha sempre rappresentato una eccellenza della nostra Terra».
L'intervento di Dario Damiani - «La cronaca delle ultime ore ha riportato drammaticamente di attualità la questione che oggi affrontiamo. Nella giornata di ieri un'ondata di maltempo ha flagellato tutto il Paese, da Nord a Sud: vento, pioggia e grandine che si abbattono sui campi coltivati a maggio inoltrato sono vere e proprie piaghe bibliche per le produzioni agricole. In Puglia ieri pioggia e grandine hanno devastato seminativi, ciliegie e mandorleti nelle province di Bari e Taranto e nella Valle d'Itria. Le associazioni di categoria fanno sapere che produzioni come angurie, vigneti, melograni, agrumeti e uliveti sono già andate in fumo per centinaia di migliaia di euro. Pare che la produzione di una particolare qualità di ciliegie tra Bari e BAT sia andata perduta per il 60%, poiché quasi pronta per il raccolto. Si tratta di danni inestimabili per gli agricoltori locali, che in Puglia soprattutto, da qualche anno già lottano contro una delle peggiori piaghe mai verificatesi a memoria d'uomo, cioè la diffusione del batterio della Xylella fra gli ulivi. Noi di Forza Italia avevamo chiesto al Governo già un anno fa interventi mirati per far fronte sia alla questione xylella che alle emergenze causate dal maltempo di febbraio-marzo 2018. Purtroppo questo decreto, che nel titolo reca la denominazione di "disposizioni urgenti", di tempistica efficace ha ben poco, trattandosi di un tentativo di ristoro di situazioni accadute ormai da oltre un anno, che in agricoltura è un periodo lunghissimo poiché i danni incidono sul raccolto, sulla semina dell'anno successivo, sulle giornate di lavoro perse per tanti braccianti. Non solo, dunque, il decreto arriva con grande ritardo ma, nel caso dei danni per le gelate straordinarie in Puglia di marzo 2018 che hanno colpito ben 25 mila imprese agricole, a fronte di danni stimati per 300 milioni di euro, la somma stanziata è di appena 20 milioni per il 2019. Avevo proposto in Commissione un incremento di almeno altri 5 milioni ma è stato respinto. Una goccia nel mare della situazione drammatica per gli agricoltori pugliesi, a fianco dei quali Forza Italia ha protestato in più occasioni in questi mesi. Un'annata disastrosa per la produzione, che rischia di avere ripercussioni sul futuro di tante piccole e medie aziende. L'ondata di gelo che ha colpito la Puglia nell'inverno 2018 è stata un evento eccezionale nella storia della nostra regione, che va affrontata con interventi ad hoc seri e non confusa con altre situazioni apparentemente simili, perché in alcuni settori come l'olivicoltura i danni alla produzione pugliese hanno inciso pesantemente sul Pil nazionale. Il collasso del settore olivicolo in Puglia, falcidiato dalla xylella, è frutto in gran parte proprio dei colpevoli ritardi negli interventi, sia regionali che nazionali. Nel 2018 la Puglia ha perso 317 milioni di euro di produzione lorda vendibile del settore oleario e oltre un milione di giornate lavorative; da gennaio a settembre è stato necessario importare 304 milioni di euro di olio dall'estero. A risentirne soprattutto la zona delle province di Bari e BAT, in cui l'ondata di freddo straordinaria di febbraio 2018 ha danneggiato circa 90 mila ettari di colture, per un valore economico perso di produzione olivicola stimato intorno ai 300 milioni di euro e circa 20 mila posti di lavoro in meno. Un impatto quindi devastante sul territorio. Il comparto agricolo è stanco di interventi emergenziali, che tra l'altro arrivano con colpevole ritardo, e chiede interventi strutturali, come la revisione dei meccanismi del Fondo di Solidarietà nazionale che non è più in grado di rispondere efficacemente alla violenza e frequenza degli eventi climatici calamitosi, nonché di rivedere il meccanismo assicurativo, poiché le polizze multirischio sono eccessivamente onerose ma non coprono le colture da eventi avversi estremi come quelli che sempre più spesso si verificano sui nostri territori fuori stagione a causa della tropicalizzazione del clima. Nessuna medaglia quindi da appuntare sul petto del governo oggi per questo provvedimento, anzi. Si tratta infatti di un risultato del tutto insufficiente e deludente, per questioni che erano sul tavolo dell'esecutivo già dalla scorsa estate: quasi un anno per produrre ben poco, ennesimo esempio della capacità di questo governo di perdere tempo prezioso penalizzando chi lavora e produce".
L'intervento di Assuntela Messina - «Il provvedimento in esame è complessivamente da tenere in considerazione, sebbene molte questioni importanti, emerse durante le audizioni delle organizzazioni professionali e cooperative del settore agricolo, restino ancora aperte e in attesa di più incisive risposte. Sotto diversi punti di vista sarebbe oltremodo utile, durante questa discussione in questa sede, riaprire un ragionamento che tenga conto di interventi migliorativi che diano effettivamente una risposta reale e dunque una soluzione a quanti, in questi anni, sono stati duramente colpiti dalle fortissime e inedite ondate di maltempo e dalla diffusione della Xylella fastidiosa: eventi che hanno messo in enorme difficoltà settori strategici dell'economia pugliese e nazionale. Basti pensare alle note gelate verificatesi con memorabile durezza nei mesi febbraio e marzo del 2018, tali da distruggere migliaia di ettari di coltivazioni, e per le quali fu chiesto lo stato di calamità naturale. E la gravissima e rapida diffusione della Xylella fastidiosa, in grado di mettere in ginocchio il prezioso e rinomato settore olivicolo - oleario pugliese. Lo scorso gennaio l'associazione dei Coltivatori diretti ha presentato un quadro dai contorni spaventosi: 8 mila ettari coinvolti, 770mila ulivi infetti, danni per oltre 1,5 miliardi di euro. Migliaia di posti di lavoro persi, centinaia di aziende costrette a chiudere i battenti, un prodotto-simbolo della nostra Terra come l'olio gravemente minacciato da un morbo che si diffonde a velocità preoccupante e che è ormai arrivato alle porte della Piana degli ulivi monumentali, patrimonio non solo della Puglia e dei Pugliesi, ma di tutto il nostro Paese. Si sarebbe potuto fare di più e fare meglio e NON SOLO a livello EMERGENZIALE; si sarebbe potuto fare molto più in fretta, soprattutto nella risposta alle richieste di sostegno per le gelate dell'inverno scorso, per ripagare i sacrifici degli agricoltori spazzati via da un'ondata di maltempo. Mettiamo allora al centro di questo provvedimento il COME ossia le MODALITÀ operative, concrete con le quali e attraverso le quali le autorità competenti avrebbero tutti i mezzi utili per arrestare davvero la fitopatologia e per coinvolgere tutti quelli che ostinatamente vi si opporranno. Questo Parlamento è chiamato a dare un forte segnale di concretezza non generica, provvedendo allo STANZIAMENTO DI RISORSE, con scientifica attenzione ad una programmazione a medio e a lungo termine, che oltre a risolvere, prevenga. Rivedendo il Fondo di solidarietà nazionale- calamità naturali , per consentire il risarcimento delle imprese agricole coinvolte, nuovamente colpite in modo violento dal maltempo nelle ultime ore, ennesimo effetto devastante dei cambiamenti climatici. Tutelando e sostenendo un'attività, quella agricola che ha origini lontanissime e che merita un'attenzione speciale, all'insegna delle tradizioni, della cultura, dell'identità di un popolo e di un'economia che ha sempre rappresentato una eccellenza della nostra Terra».