Politica
«Emergenza legalità a Palazzo di Città»
Una nota congiunta di Cgil Bat, Camera del lavoro di Barletta e Funzione Pubblica Bat. «Chiediamo l'intervento del prefetto»
Barletta - mercoledì 24 ottobre 2012
"Totale e continuata indisponibilità ad accogliere ogni ragionevole suggerimento, di parte confederale e categoriale, provinciale e aziendale, di questa organizzazione sindacale su temi e materie di interesse generale, manifestando così un disprezzo verso le parti sociali che, a memoria d'uomo, non ha precedenti nella storia delle relazioni tra i diversi rappresentanti delle istituzioni pubbliche e della collettività di questo territorio, in tutte le sue articolazioni". È l'amara constatazione del segretario generale della Cgil Bat, Luigi Antonucci, del coordinatore della Camera del lavoro di Barletta, Francesco Corcella e di Luigi Marzano, segretario generale Funzione pubblica Cgil Bat.
"Il continuo tergiversare – spiegano i rappresentanti del sindacato – con insostenibili ed artefatti equilibrismi giuridici di ogni sorta sulla definizione di precisi e chiari adempimenti disposti anche dall'Autorità Giudiziaria, sta facendo crescere una vera e propria emergenza legalità nel Palazzo di Città di Barletta che impone l'immediato coinvolgimento di tutti quegli organismi, in primis del Prefetto, preposti al controllo ed alla verifica della liceità di tutta l'attività amministrativa prodotta, specie quella esplicitamente voluta dal Sindaco e dai suoi poco accorti consiglieri".
"L'incedere frenetico – aggiungono Antonucci, Corcella e Marzano – di un'attività deliberativa improntata alla sfida e alla improntitudine verso tutto e tutti, sta consolidando, tra i cittadini barlettani, una disistima nei riguardi dei rappresentanti della istituzione comunale, i cui nomi e cognomi vanno necessariamente resi noti con puntualità. E' ovvio che, a salvaguardia della preminenza del ruolo e della funzione pubblica che l'ente locale è tenuto ad esprimere, vanno sottratti al disprezzo pubblico ed alle facili e volgari generalizzazioni tutti coloro (forze politiche, consiglieri ed assessori) che continueranno ad interagire positivamente con la CGIL con differenti e più costruttivi comportamenti e che sapranno sottrarsi alla faziosità ed all'arida sudditanza nei confronti dell'apparato amministrativo, gestionale e politico e sapranno costruire, con i sindacati, un percorso più rispettoso, serio, sereno e utile proprio a difesa del valore e del ruolo delle istituzioni dello Stato, a partire da quella comunale, ed a sostegno degli interessi di una collettività in permanente difficoltà e che mostra segni di ingestibile insofferenza dai risvolti e dalle reazioni imprevedibili. Il Comune di Barletta appartiene ai barlettani e nessuno può pensare di appropriarsene per usi e consumi personali o amministrandolo secondo regole e procedure non condivise né riconosciute".
"Ancora una volta – concludono i tre sindacalisti – è stata convocata la Giunta Comunale per deliberare sull' 'Approvazione dello schema di piano triennale del fabbisogno di personale 2012/2014' e, ancora una volta, anche in questo atto si fa riferimento ad una delibera (di Giunta Comunale n.28/2012) della quale il Giudice del Lavoro ha ordinato la rimozione con sentenza del 16.07.2012 essendosi consumata una evidente attività antisindacale nei confronti della CGIL. Questa sfrontatezza determinerà un ulteriore ed insensato deterioramento del clima in città e dei rapporti con le forze sociali e costringerà la Procura della Repubblica di Trani ad applicare il comma 4 dell'art.28 dello Statuto dei Lavoratori che prevede che "…il datore di lavoro che non ottempera al decreto o alla sentenza pronunciata nel giudizio di opposizione è punito ai sensi dell'art.650 del codice penale…" e, cioè, con l'arresto fino a tre mesi o con ammenda fino ad €. 206,00. Ognuno si sappia assumere le proprie responsabilità rispetto alle conseguenze amministrative, gestionali e sociali che si andranno a produrre".
"Il continuo tergiversare – spiegano i rappresentanti del sindacato – con insostenibili ed artefatti equilibrismi giuridici di ogni sorta sulla definizione di precisi e chiari adempimenti disposti anche dall'Autorità Giudiziaria, sta facendo crescere una vera e propria emergenza legalità nel Palazzo di Città di Barletta che impone l'immediato coinvolgimento di tutti quegli organismi, in primis del Prefetto, preposti al controllo ed alla verifica della liceità di tutta l'attività amministrativa prodotta, specie quella esplicitamente voluta dal Sindaco e dai suoi poco accorti consiglieri".
"L'incedere frenetico – aggiungono Antonucci, Corcella e Marzano – di un'attività deliberativa improntata alla sfida e alla improntitudine verso tutto e tutti, sta consolidando, tra i cittadini barlettani, una disistima nei riguardi dei rappresentanti della istituzione comunale, i cui nomi e cognomi vanno necessariamente resi noti con puntualità. E' ovvio che, a salvaguardia della preminenza del ruolo e della funzione pubblica che l'ente locale è tenuto ad esprimere, vanno sottratti al disprezzo pubblico ed alle facili e volgari generalizzazioni tutti coloro (forze politiche, consiglieri ed assessori) che continueranno ad interagire positivamente con la CGIL con differenti e più costruttivi comportamenti e che sapranno sottrarsi alla faziosità ed all'arida sudditanza nei confronti dell'apparato amministrativo, gestionale e politico e sapranno costruire, con i sindacati, un percorso più rispettoso, serio, sereno e utile proprio a difesa del valore e del ruolo delle istituzioni dello Stato, a partire da quella comunale, ed a sostegno degli interessi di una collettività in permanente difficoltà e che mostra segni di ingestibile insofferenza dai risvolti e dalle reazioni imprevedibili. Il Comune di Barletta appartiene ai barlettani e nessuno può pensare di appropriarsene per usi e consumi personali o amministrandolo secondo regole e procedure non condivise né riconosciute".
"Ancora una volta – concludono i tre sindacalisti – è stata convocata la Giunta Comunale per deliberare sull' 'Approvazione dello schema di piano triennale del fabbisogno di personale 2012/2014' e, ancora una volta, anche in questo atto si fa riferimento ad una delibera (di Giunta Comunale n.28/2012) della quale il Giudice del Lavoro ha ordinato la rimozione con sentenza del 16.07.2012 essendosi consumata una evidente attività antisindacale nei confronti della CGIL. Questa sfrontatezza determinerà un ulteriore ed insensato deterioramento del clima in città e dei rapporti con le forze sociali e costringerà la Procura della Repubblica di Trani ad applicare il comma 4 dell'art.28 dello Statuto dei Lavoratori che prevede che "…il datore di lavoro che non ottempera al decreto o alla sentenza pronunciata nel giudizio di opposizione è punito ai sensi dell'art.650 del codice penale…" e, cioè, con l'arresto fino a tre mesi o con ammenda fino ad €. 206,00. Ognuno si sappia assumere le proprie responsabilità rispetto alle conseguenze amministrative, gestionali e sociali che si andranno a produrre".