Schede elettorali
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Politica

Elezioni nella Bat: ballottaggi a Trani e Canosa

Trani a rischio ingovernabilità, Canosa partita aperta, San Ferdinando al centro-sinistra. Sorprese, annunciate o meno, che inseriscono la Bat nelle evoluzioni politiche nazionali

Le elezioni amministrative appena trascorse ci comunicano, a livello nazionale, il forte segno del cambiamento politico tuttora in atto. Ma anche nella Bat le sorprese non si sono fatte attendere. Tre sono stati i comuni chiamati alle urne per il rinnovo delle amministrazioni comunali: Canosa, San Ferdinando, Trani. Tre città da cui possono emergere importanti novità politiche.

A San Ferdinando, comune inferiore a 15.000 abitanti, la partita si è chiusa al primo turno, con la vittoria di Michele Lamacchia (38,9% pari a 3.492 voti), della lista civica di centro-sinistra "Città solidale", contro Salvatore Puttilli (37,61% pari a 3.376 voti), della lista civica di centro-destra "Uniti per S. Ferdinando", e Giovina D'Addato (23,47% pari a 2.107 voti), della lista civica "L'Alleanza", appoggiata in maniera trasversale da Udc, Psi, Idv, Fli, parte del Pdl. Una vittoria di misura in un quadro politico assai frammentato e mescolato politicamente, che riporta il centro-sinistra alla vittoria, dopo un anno di commissariamento, a seguito delle dimissioni dello sfidante Puttilli, che governava con una coalizione di centro-destra allargata a parte del centro-sinistra.

A Canosa si andrà al ballottaggio. Dopo due mandati consecutivi di centro-destra con Francesco Ventola (eletto nel 2007 con il 70,08% dei voti), il candidato di centro-destra Sabino Caporale perde il 30% dei consensi, e la sua coalizione più del 20%. Questi i risultati:
• Sabino Caporale: 39,62% pari a 6.700 voti, sostenuto da Pdl, Udc, La Puglia prima di tutto, Movimento Schittulli, Nuova Generazione, Canosa nel cuore, Cittadini in movimento, Insieme per l'agricoltura;
• Ernesto La Salvia: 20,82% pari a 3.522 voti, sostenuto da Pd, Idv, Fds, Psi, Verdi, Ernesto La Salvia sindaco;
• Luciano Papagna: 17,76% pari a 3.004 voti, sostenuto dalla lista civica Canosa futura
• Nadia Landolfi: 14,66% pari a 2.480 voti, sostenuto da Sel, Api, Mpa, La Puglia per Vendola, Io Canosa, Vivere per Canosa;
• Gianfranco Merafina: 5,23% pari a 886 voti, sostenuto da Fli, Il centro Terzo polo, Nuova democrazia cristiana;
• Sabina Del Muro: 1,87% pari a 317 voti, sostenuta dalla lista civica Insieme per cambiare.
Al ballottaggio vanno quindi Sabino Caporale ed Ernesto La Salvia. Determinanti saranno i consensi ricevuti dagli altri candidati. Il loro spostamento su uno dei due sfidanti, sarà fondamentale per la vittoria di Caporale o di La Salvia. Non da meno potrebbero essere i voti di chi non è andato alle urne al primo turno e che magari deciderà di andarci al ballottaggio. Infatti, l'affluenza in questo turno si è attestata al 67,11%, rispetto al 75,28% delle elezioni precedenti del 2007. La partita è aperta, anche se il voto di coalizione premia nettamente Caporale con il 44,29%, mentre La Salvia si ferma al 16%, Papagna al 10,4%, Landolfi al 17,31%, Merafina al 6,5%, Del Muro al 1,69%. Sono percentuali calcolate sui voti validi ai candidati sindaci, che, non vedendo nessuna coalizione superare il 50% dei consensi, non portano, già in questo turno, all'attribuzione del premio di maggioranza. Tutti gli assetti politici saranno perciò definiti tra due settimane.

A Trani si andrà al ballottaggio. Anche qui, come a Canosa, anche se in maniera inferiore, calano i consensi del centro-destra. Dopo due mandati consecutivi con Giuseppe Tarantini (eletto nel 2007 con il 60,17% dei voti), il candidato Gigi Riserbato perde circa il 15% e la sua coalizione quasi il 10%. Con una differenza importante: l'Udc. Il partito, che era nella coalizione di Tarantini, ha preso parte alla larga coalizione di centro-sinistra e terzo polo guidata da Ugo Operamolla, risultando il primo partito di questa coalizione con l'8,29% (nel 2007 aveva raccolto il 10,88%), superando il Pd. Pd che si ferma al 6,38%, superato anche dalla lista Uniti per Ferrante, frutto della diaspora post-primarie, che si attesta al 7,79%. Questi i risultati:
• Gigi Riserbato: 45,58% pari a 15.851 voti, sostenuto da Pdl, Adc, Cristiano riformisti, La Puglia prima di tutto, Movimento Schittulli, Forza Trani, Tranilibera, Prima di tutto Trani;
• Ugo Operamolla: 28,86% pari a 10.038 voti, sostenuto da Pd, Idv, Sel, Udc, Fli, Verdi, Tranifutura, Tranimò;
• Fabrizio Ferrante: 15,74% pari a 5.476 voti, sostenuto da Api, Fds, Pri, Buona politica, Uniti per Ferrante;
• Domenico Triminì: 3,63% pari a 1.264 voti, sostenuto da Democrazia cristiana;
• Domenico Briguglio: 3,43% pari a 1.193 voti, sostenuto da Obiettivo comune;
• Paolo Nugnes: 2,73% pari a 951 voti, sostenuto da Movimento 5 stelle.
Al ballottaggio vanno quindi Gigi Riserbato e Ugo Operamolla. La partita è aperta, ma occorre guardare con attenzione i voti di coalizione, calcolati sui voti validi ai candidati sindaci. Alla coalizione di riserbato va il 53,14%, a quella di Operamolla il 25,86%, a Ferrante il 10,43%, a Triminì il 3,71%, mentre Briguglio e Nugnes non entrano in consiglio comunale. Questo significa che, superando il 50% dei consensi, alla coalizione di Riserbato viene già ora attribuito il premio di maggioranza, che gli garantirebbe, anche in caso di sconfitta, 17 seggi sui 32 previsti (più il sindaco). Tradotto in termini pratici: ingovernabilità. Per la vittoria tra i due sfidanti, sarà comunque importante vedere su chi si sposterà il consenso ricevuto dagli altri candidati, in particolare quello di Fabrizio Ferrante, vincitore delle primarie del centro-sinistra poi boicottate dal Pd, che ha scaricato lui per sostenere Operamolla, che nella sua lista Uniti per Ferrante ha ospitato la parte del Pd che non ha accettato le direttive dettate a livello regionale, ed è arrivato con questa a superare i consensi del partito ufficiale. Non meno importanti potrebbero essere i voti degli altri candidati Triminì, Briguglio e Nugnes, che con il movimento 5 stelle non è riuscito a ripetere l'exploit avvenuto in molte zone d'Italia. Guarderemo dunque con attenzione, tra due settimane, gli esiti del ballottaggio a Trani, certi che possano essere un segnale politico importante per l'intera sesta provincia pugliese.
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