Politica
Elezioni, conteggi plurinominali: chi saranno i barlettani in Parlamento
Per Damiani e Lanotte manca solo l'ufficialità, in bilico Stella Mele
Barletta - lunedì 26 settembre 2022
16.48
Mentre si attende il conteggio definitivo dei voti e la definitiva ripartizione dei seggi, è già possibile delineare chi saranno i prossimi parlamentari barlettani.
Per i due forzisti Dario Damiani e Marcello Lanotte manca solo l'ufficialità, ma un posto in Parlamento per loro sarebbe già confermato. Damiani, secondo nel listino plurinominale al Senato nel collegio Puglia - P01, scatta in seguito alla vittoria della senatrice Licia Ronzulli - prima nel listino pugliese - nel suo collegio uninominale Lombardia - U02 (Como). Lanotte invece diventa deputato in quanto al primo posto nel collegio plurinominale Puglia - P01 (Foggia-Cerignola-Andria): il neo parlamentare potrebbe mantenere o lasciare il suo ruolo di consigliere comunale a Barletta, ma considerando per di più che Lanotte al momento è anche presidente del consiglio comunale, forse la massima assise cittadina sarà chiamata a scegliere un nuovo presidente del consiglio. In caso di rinuncia al posto di consigliere, come primo dei non eletti in Forza Italia ci sarebbe Michele Napoletano (prima di lui, Pier Paolo Grimaldi e Antonella Crescente sono attualmente assessori della giunta Cannito).
Situazione più complessa per Stella Mele: al Senato per Fratelli d'Italia dovrebbero scattare in Puglia due o al massimo tre seggi. L'esponente barlettana era al quarto posto nel listino plurinominale. Tuttavia qualche spiraglio rimane, poiché Isabella Rauti - al secondo posto nel listino pugliese - ha conquistato l'uninominale a Sesto San Giovanni. Nel caso in cui al partito della Meloni scattasse il terzo seggio, per la Mele potrebbe esserci una chance. Anche nel suo caso la scelta potrebbe essere quella di mantenere o lasciare il posto in consiglio comunale: in caso di rinuncia, la prima dei non eletti per Fratelli d'Italia è Martina Gorgoglione.
Per il momento comunque ancora nulla di ufficiale: bisognerà aspettare con pazienza il delinearsi a livello nazionale di seggi, preferenze, sorpassi e rinunce. Successivamente si potranno cogliere le conseguenze nel consiglio comunale cittadino.
Per i due forzisti Dario Damiani e Marcello Lanotte manca solo l'ufficialità, ma un posto in Parlamento per loro sarebbe già confermato. Damiani, secondo nel listino plurinominale al Senato nel collegio Puglia - P01, scatta in seguito alla vittoria della senatrice Licia Ronzulli - prima nel listino pugliese - nel suo collegio uninominale Lombardia - U02 (Como). Lanotte invece diventa deputato in quanto al primo posto nel collegio plurinominale Puglia - P01 (Foggia-Cerignola-Andria): il neo parlamentare potrebbe mantenere o lasciare il suo ruolo di consigliere comunale a Barletta, ma considerando per di più che Lanotte al momento è anche presidente del consiglio comunale, forse la massima assise cittadina sarà chiamata a scegliere un nuovo presidente del consiglio. In caso di rinuncia al posto di consigliere, come primo dei non eletti in Forza Italia ci sarebbe Michele Napoletano (prima di lui, Pier Paolo Grimaldi e Antonella Crescente sono attualmente assessori della giunta Cannito).
Situazione più complessa per Stella Mele: al Senato per Fratelli d'Italia dovrebbero scattare in Puglia due o al massimo tre seggi. L'esponente barlettana era al quarto posto nel listino plurinominale. Tuttavia qualche spiraglio rimane, poiché Isabella Rauti - al secondo posto nel listino pugliese - ha conquistato l'uninominale a Sesto San Giovanni. Nel caso in cui al partito della Meloni scattasse il terzo seggio, per la Mele potrebbe esserci una chance. Anche nel suo caso la scelta potrebbe essere quella di mantenere o lasciare il posto in consiglio comunale: in caso di rinuncia, la prima dei non eletti per Fratelli d'Italia è Martina Gorgoglione.
Per il momento comunque ancora nulla di ufficiale: bisognerà aspettare con pazienza il delinearsi a livello nazionale di seggi, preferenze, sorpassi e rinunce. Successivamente si potranno cogliere le conseguenze nel consiglio comunale cittadino.