Politica
Elezioni, a Barletta serve Minosse
Metodo-Fiore per Cascella e Alfarano?. «Ingredienti di qualità per far bene la torta»
Barletta - lunedì 3 giugno 2013
All'inizio del canto V della Divina Commedia, prima di accedere al girone dei lussuriosi, Dante propone la figura di Minosse, giudice infernale, che decide a quale girone dell'Inferno sono destinate le anime dannate, attorcigliando la coda tante volte quanti sono i cerchi che le anime dovranno scendere.
Forse anche per Barletta ci vorrebbe un "conoscitor de le peccata" come Minosse, visto che le campagne elettorali diventano solo un astuto esercizio di tiro al bersaglio, e non un momento perché la politica spieghi e assuma posizioni. Le campagne elettorali dovrebbero servire a questo. Ai cittadini non può interessare solo che la torta non sia venuta bene, ma si pretende anche di avere la ricetta per farla di nuovo.
È stata, finora, una sbiadita campagna: toni elevati ma pochi contenuti. E la critica si muove a entrambe gli schieramenti. Battibecchi rumorosi sulla critica di alcuni spot elettorali, condivisibili o meno, hanno riempito i silenzi di questo cammino democratico che porterà alla scelta di una direzione ben definita del futuro di Barletta. Invitare a "non votare" per l'avversario politico, per motivi giusti o sbagliati, non risponde esattamente alla richiesta di chiarezza e cambiamento che i barlettani hanno espresso in più di un'occasione. Non è solo cambiando pasticcere che la torta è buona: serve che gli ingredienti siano di qualità. Le vecchie responsabilità, alias peccati di Minosse, bisogna già chiarire come s'intende risolverle, non solo con sterili litigi su i social network.
Per amore di cronaca storica ricorderemo un episodio, dimostratosi positivo per l'esito elettorale, quando in un momento di grandi cambiamenti politici a livello nazionale, il candidato sindaco Raffaele Fiore indicò la sua futura Giunta prima della sua elezione. Atto assolutamente coraggioso e sapiente che voleva indicare già la strada, libera da schemi di 'debito' elettorale che la sua Amministrazione avrebbe seguito.
Potrebbe questa essere un'utile scelta anche per Pasquale Cascella e Giovanni Alfarano? Forse potrebbe sedare le voci critiche sugli eletti in Consiglio. Per chiarezza ribadiamo un concetto su cui c'è un gran chiacchiericcio e sbagliata informazione: se vince Cascella o Alfarano, i consiglieri riconfermati saranno il 50% circa.
Forse anche per Barletta ci vorrebbe un "conoscitor de le peccata" come Minosse, visto che le campagne elettorali diventano solo un astuto esercizio di tiro al bersaglio, e non un momento perché la politica spieghi e assuma posizioni. Le campagne elettorali dovrebbero servire a questo. Ai cittadini non può interessare solo che la torta non sia venuta bene, ma si pretende anche di avere la ricetta per farla di nuovo.
È stata, finora, una sbiadita campagna: toni elevati ma pochi contenuti. E la critica si muove a entrambe gli schieramenti. Battibecchi rumorosi sulla critica di alcuni spot elettorali, condivisibili o meno, hanno riempito i silenzi di questo cammino democratico che porterà alla scelta di una direzione ben definita del futuro di Barletta. Invitare a "non votare" per l'avversario politico, per motivi giusti o sbagliati, non risponde esattamente alla richiesta di chiarezza e cambiamento che i barlettani hanno espresso in più di un'occasione. Non è solo cambiando pasticcere che la torta è buona: serve che gli ingredienti siano di qualità. Le vecchie responsabilità, alias peccati di Minosse, bisogna già chiarire come s'intende risolverle, non solo con sterili litigi su i social network.
Per amore di cronaca storica ricorderemo un episodio, dimostratosi positivo per l'esito elettorale, quando in un momento di grandi cambiamenti politici a livello nazionale, il candidato sindaco Raffaele Fiore indicò la sua futura Giunta prima della sua elezione. Atto assolutamente coraggioso e sapiente che voleva indicare già la strada, libera da schemi di 'debito' elettorale che la sua Amministrazione avrebbe seguito.
Potrebbe questa essere un'utile scelta anche per Pasquale Cascella e Giovanni Alfarano? Forse potrebbe sedare le voci critiche sugli eletti in Consiglio. Per chiarezza ribadiamo un concetto su cui c'è un gran chiacchiericcio e sbagliata informazione: se vince Cascella o Alfarano, i consiglieri riconfermati saranno il 50% circa.