Cronaca
E' morto Shlomo Venezia, l'uomo che raccontò la Shoah
Era uno dei pochissimi sopravvissuti al lager di Auschwitz-Birkenau. Era stato tra i protagonisti dei Viaggi della Memoria, Barletta lo ricorda
Barletta - lunedì 1 ottobre 2012
16.39
E' venuto a mancare questa notte, all'età 89 anni, Shlomo Venezia, uno degli ultimi testimoni della Shoah. Nato il 29 dicembre 1923 a Salonicco, in Grecia, Venezia fu deportato nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau: era tra i pochissimi superstiti delle Sonderkommando, le squadre speciali che dovevano smaltire e cremare i corpi dei deportati uccisi nelle camere a gas. Venezia era stato anche l'autore del libro ''SonderKommando 182727'', tradotto in 24 lingue in tutto il mondo.
Durante la prigionia nel tristemente famoso lager di Auschwitz-Birkenau, Shlomo Venezia era infatti stato obbligato a lavorare nei Sonderkommando, squadriglie composte da internati e destinate alle operazioni di smaltimento e cremazione dei corpi dei deportati uccisi con il gas: compiuta la loro "opera", i componenti di queste "unità speciali" venivano periodicamente uccisi per evitare che divulgassero il segreto sullo sterminio.
Le testimonianze rese negli anni da Shlomo Venezia hanno contribuito a rendere elevata la vigilanza contro ogni negazionismo, e in passato era stato presente anche a Barletta, per incontri presso istituti scolastici e la Sala Rossa del Castello Svevo, in occasione dei Giorni della Memoria: per oltre dieci anni la sua drammatica testimonianza aveva dato modo di leggere e conoscere in un'altra ottica, quella di chi aveva sofferto di più, quella di chi aveva subito di più da quegli anni annichilenti per l'intero genere umano, il dramma della deportazione degli ebrei e della persecuzione subita dal popolo della "Stella di David". "Racconto tutto e lo faccio per i ragazzi", diceva.
Anche il Sindaco, Nicola Maffei, ha espresso a mezzo comunicato ufficiale il cordoglio dell'Amministrazione Comunale di Barletta e del locale Archivio della Resistenza e della Memoria per la morte dell'ultimo testimone della "fabbrica della morte" di Auschwitz-Birkenau. "La sua preziosa testimonianza- spiega Maffei- resa agli alunni delle nostre scuole di ogni ordine e grado, è stata occasione di concreti stimoli per la ricerca storica del dramma della deportazione degli ebrei e della persecuzione di ogni diversità organizzate dai regimi totalitari e dispotici del secolo scorso. Sopravvivano – e siano linfa vitale per il domani della società civile – le sue parole affinché rappresentino una fondamentale esortazione alla pacifica, libera convivenza tra le genti".
(Twitter: @GuerraLuca88)
Durante la prigionia nel tristemente famoso lager di Auschwitz-Birkenau, Shlomo Venezia era infatti stato obbligato a lavorare nei Sonderkommando, squadriglie composte da internati e destinate alle operazioni di smaltimento e cremazione dei corpi dei deportati uccisi con il gas: compiuta la loro "opera", i componenti di queste "unità speciali" venivano periodicamente uccisi per evitare che divulgassero il segreto sullo sterminio.
Le testimonianze rese negli anni da Shlomo Venezia hanno contribuito a rendere elevata la vigilanza contro ogni negazionismo, e in passato era stato presente anche a Barletta, per incontri presso istituti scolastici e la Sala Rossa del Castello Svevo, in occasione dei Giorni della Memoria: per oltre dieci anni la sua drammatica testimonianza aveva dato modo di leggere e conoscere in un'altra ottica, quella di chi aveva sofferto di più, quella di chi aveva subito di più da quegli anni annichilenti per l'intero genere umano, il dramma della deportazione degli ebrei e della persecuzione subita dal popolo della "Stella di David". "Racconto tutto e lo faccio per i ragazzi", diceva.
Anche il Sindaco, Nicola Maffei, ha espresso a mezzo comunicato ufficiale il cordoglio dell'Amministrazione Comunale di Barletta e del locale Archivio della Resistenza e della Memoria per la morte dell'ultimo testimone della "fabbrica della morte" di Auschwitz-Birkenau. "La sua preziosa testimonianza- spiega Maffei- resa agli alunni delle nostre scuole di ogni ordine e grado, è stata occasione di concreti stimoli per la ricerca storica del dramma della deportazione degli ebrei e della persecuzione di ogni diversità organizzate dai regimi totalitari e dispotici del secolo scorso. Sopravvivano – e siano linfa vitale per il domani della società civile – le sue parole affinché rappresentino una fondamentale esortazione alla pacifica, libera convivenza tra le genti".
(Twitter: @GuerraLuca88)