La città
E la poesia salì al cielo: si è spento Francesco Balestrucci
Riconosciute a livello nazionale le sue emozionanti opere
Barletta - sabato 31 maggio 2014
11.55
Siamo di passaggio, attraversiamo con coraggio. Di coraggio Francesco Balestrucci ne aveva tanto, una lotta per la vita, raccontata e nascosta tra le righe apparentemente banali di una poesia. E' venuto a mancare il 25 maggio 2014 il poeta barlettano pluripremiato, al quale BarlettaViva diede voce quasi un anno fa all'interno della Casa Famiglia "Lamacchia" di Barletta.
Terzo classificato al concorso "arte e poesia" su commistione verbale e visiva; la sua poesia "La carezza" ha ricevuto una menzione speciale in occasione di un concorso internazionale di poesia. Ha vissuto perennemente tra il bene e il male Balestrucci; un Umberto Saba capace di raccontare il marcio e vivere con integrità. La dicotomia morale ha preso spessore nel suo spazio bianco. Spazio a sufficienza per lui però non ce n'è stato. L'attesa di un fegato ha spento la fiamma viva della speranza e il trapianto non è mai avvenuto. Ancora una volta la burocrazia sanitaria si macchia d'inchiostro e le carte diventano sempre più assassine.
Ci sono state altre carte però, quelle sudate di Leopardi, quelle amate da Balestrucci, quelle su cui versava la sua sofferenza vestendola di felicità. Grazie a personalità come Francesco Balestrucci, la nostra terra ha potuto brillare per letteratura e sensibilità alla cultura; ora, per chi crede, è un'altra la terra a splendere di questa luce. Balestrucci ci credeva.
Terzo classificato al concorso "arte e poesia" su commistione verbale e visiva; la sua poesia "La carezza" ha ricevuto una menzione speciale in occasione di un concorso internazionale di poesia. Ha vissuto perennemente tra il bene e il male Balestrucci; un Umberto Saba capace di raccontare il marcio e vivere con integrità. La dicotomia morale ha preso spessore nel suo spazio bianco. Spazio a sufficienza per lui però non ce n'è stato. L'attesa di un fegato ha spento la fiamma viva della speranza e il trapianto non è mai avvenuto. Ancora una volta la burocrazia sanitaria si macchia d'inchiostro e le carte diventano sempre più assassine.
Ci sono state altre carte però, quelle sudate di Leopardi, quelle amate da Balestrucci, quelle su cui versava la sua sofferenza vestendola di felicità. Grazie a personalità come Francesco Balestrucci, la nostra terra ha potuto brillare per letteratura e sensibilità alla cultura; ora, per chi crede, è un'altra la terra a splendere di questa luce. Balestrucci ci credeva.