Politica
E' giunta tecnica: Maffei ha deciso
Salta il tavolo politico, oggi i nomi degli assessori. Rischio e sfida per le fragili alleanze di centrosinistra
Barletta - lunedì 20 giugno 2011
00.02
Qualche millennio fa i cinesi hanno coniato l'ideogramma "crisi", che si compone di altri due: rischio e opportunità. La decisione che Maffei ha preso stasera sembra ripercorrere lo stesso itinerario. La scelta di varare entro oggi una giunta tecnica è frutto certamente della crisi del centrosinistra. Della crisi del tavolo politico e dei partiti.
Maffei ha voluto in queste settimane ribadire la propria fiducia nei confronti della politica e dei suoi luoghi e modi di decisione. Una fiducia malriposta se si pensa che a un mese dalle elezioni la maggior parte dei partiti si è lacerata nel tentativo di designare il proprio assessore di riferimento. La giunta tecnica è certamente una scelta sofferta e rischiosa. Ma Maffei ha coraggiosamente gettato il cuore oltre l'ostacolo. I cittadini, l'opinione pubblica e le poche forze politiche esenti da turbolenza chiedevano uno scatto di reni, una prova di forza che è arrivata dal Primo cittadino.
I rischi in questa operazione sono in questa fase tutti per i partiti. Da lunedì ciascuno dei dirigenti delle forze politiche dovrà, col capo cosparso di cenere, provare a rimettere assieme i cocci di un vaso che è andato in frantumi prima del battesimo. Ci aspettiamo che qualche testa cada. Sperando sia sostituita da gente più saggia e prudente. Il rischio per Maffei è tutto futuribile. Una alleanza che non trova garanzie e corrispondenze nelle segreterie di partito è una alleanze di persone. E il timore è che questa alleanza rischi di franare ad ogni appuntamento importante. Ma tutto questo rappresenta anche un'opportunità. Per misurare il grado di credibilità della classe dirigente nell'amministrazione e nelle forze politiche. Per costruire, al di là di qualsiasi libro dei sogni, una agenda di priorità su cui Maffei deve pretendere impegno, puntualità e serietà. Per comprendere che il centrosinistra, se vuole continuare a ricevere consensi, ha il dovere di rendersi credibile, autorevole, austero. A maggior ragione in un momento in cui Barletta figura tra le ultime province per reddito pro capite in Italia.
Maffei ha voluto in queste settimane ribadire la propria fiducia nei confronti della politica e dei suoi luoghi e modi di decisione. Una fiducia malriposta se si pensa che a un mese dalle elezioni la maggior parte dei partiti si è lacerata nel tentativo di designare il proprio assessore di riferimento. La giunta tecnica è certamente una scelta sofferta e rischiosa. Ma Maffei ha coraggiosamente gettato il cuore oltre l'ostacolo. I cittadini, l'opinione pubblica e le poche forze politiche esenti da turbolenza chiedevano uno scatto di reni, una prova di forza che è arrivata dal Primo cittadino.
I rischi in questa operazione sono in questa fase tutti per i partiti. Da lunedì ciascuno dei dirigenti delle forze politiche dovrà, col capo cosparso di cenere, provare a rimettere assieme i cocci di un vaso che è andato in frantumi prima del battesimo. Ci aspettiamo che qualche testa cada. Sperando sia sostituita da gente più saggia e prudente. Il rischio per Maffei è tutto futuribile. Una alleanza che non trova garanzie e corrispondenze nelle segreterie di partito è una alleanze di persone. E il timore è che questa alleanza rischi di franare ad ogni appuntamento importante. Ma tutto questo rappresenta anche un'opportunità. Per misurare il grado di credibilità della classe dirigente nell'amministrazione e nelle forze politiche. Per costruire, al di là di qualsiasi libro dei sogni, una agenda di priorità su cui Maffei deve pretendere impegno, puntualità e serietà. Per comprendere che il centrosinistra, se vuole continuare a ricevere consensi, ha il dovere di rendersi credibile, autorevole, austero. A maggior ragione in un momento in cui Barletta figura tra le ultime province per reddito pro capite in Italia.