Cronaca
Due richieste di rinvio a giudizio per l'omicidio di via Brescia
A soffocare le vittime sarebbero stati Damiano Diviccaro e sua madre
Barletta - sabato 7 dicembre 2013
Sfocia in due richieste di rinvio a giudizio l'indagine della Procura della Repubblica di Trani sul duplice omicidio di Via Brescia, dove, in un appartamento al civico 2, il 12 marzo dello scorso anno furono trovate uccise la sessantaduenne Maria Diviccaro e la sua amica-badante, sessantacinquenne, Maria Strafile. A colpirle e soffocarle sarebbero stati il ventenne Damiano Diviccaro e sua madre Grazia Fiore di 52 anni; rispettivamente nipote e cognata di Maria Diviccaro. Sui due ora pende la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal sostituto procuratore Mirella Conticelli. Il movente del delitto di Maria Diviccaro si anniderebbe in questioni patrimoniali, probabilmente legate anche ad un possibile testamento che avrebbe potuto nuocere i loro interessi. I due imputati a piede libero sono accusati di omicidio premeditato aggravato. Secondo quanto ricostruito, Damiano Diviccaro e sua madre sarebbero entrate nell'appartamento approfittando dell'arrivo di Maria Strafile che aiutava Maria Diviccaro affetta da problemi di salute e difficoltà nella deambulazione. La badante sarebbe stata strozzata e soffocata nell'ingresso dell'abitazione dal ventenne barlettano. Sua madre, Grazia Fiore, avrebbe, invece, picchiato Maria Diviccaro in camera da letto, colpendola con una padella, per poi esser aiutata dal figlio (che nel frattempo avrebbe già ammazzato la Strafile) a strozzarla. Nel corso delle indagini è deceduto Michele Diviccaro, padre e marito degli imputati nonché fratello di Maria. Anche lui fu iscritto nel registro degli indagati ma poi la posizione fu stralciata ed archiviata perché morto nelle more dell'inchiesta.
Secondo quanto ricostruito, Michele Diviccaro "avrebbe utilizzato un flex in un vano sottostante l'appartamento della sorella per coprire le urla delle vittime e per precostituire un alibi al figlio". Ora si attende che il gup del Tribunale di Trani fissi la data dell'udienza preliminare in cui si discuterà la richiesta di rinvio a giudizio. In quell'ambito i due imputati, difesi dagli avvocati Tullio Bertolino e Gianni De Pascalis (che stanno compiendo indagini difensive) potrebbero presentare istanza di giudizio abbreviato.
Secondo quanto ricostruito, Michele Diviccaro "avrebbe utilizzato un flex in un vano sottostante l'appartamento della sorella per coprire le urla delle vittime e per precostituire un alibi al figlio". Ora si attende che il gup del Tribunale di Trani fissi la data dell'udienza preliminare in cui si discuterà la richiesta di rinvio a giudizio. In quell'ambito i due imputati, difesi dagli avvocati Tullio Bertolino e Gianni De Pascalis (che stanno compiendo indagini difensive) potrebbero presentare istanza di giudizio abbreviato.