Cronaca
Due anni dal crollo, via Roma rimane silenziosa
Secondo anniversario della tragedia che uccise cinque donne
Barletta - giovedì 3 ottobre 2013
730 giorni saranno precisamente trascorsi oggi, alle ore 12:22, da quando una palazzina come tante nel centro storico di Barletta si ripiegò su sé stessa, privata della sua stabilità strutturale, e nel crollo portò con sé le vite di quattro donne lavoratrici e di una giovanissima ragazza di 14 anni. 730 giorni per una Barletta in cui tanto è cambiato, eppure tutto è rimasto uguale: l'amministrazione comunale si è rinnovata, altre emergenze hanno calamitato l'attenzione dei media, la banale routine di una città in espansione ha ovattato la memoria, che nei giorni immediatamente successivi al crollo piangeva come per il più apocalittico dei drammi umani.
Oggi la ferita si riapre, perché una città non smette di dimenticare le vittime di quella tragedia frutto di errori umani prevedibili, e perciò evitabili. I nomi di cinque donne riecheggeranno nelle manifestazioni odierne, dalla santa messa nella chiesa di San Giacomo alla processione silenziosa che giungerà fino al luogo del crollo. Mentre le istituzioni coordinano le celebrazioni ufficiali, la giustizia fa la sua (lunga) trafila burocratica: si resta in attesa della prossima udienza, prevista per il 30 ottobre prossimo, in cui si ascolteranno le dichiarazioni dei primi testimoni, il capitano dei carabinieri della compagnia di Barletta, l'allora dirigente del Commissariato di Polizia, e due marescialli dei vigili urbani. Si aspetta che la giustizia, quella dei palazzi e delle toghe, dia finalmente una risposta alle vittime e ai parenti. La risposta della giustizia umana, quella della rabbia e del perdono, la conosciamo già.
Oggi la ferita si riapre, perché una città non smette di dimenticare le vittime di quella tragedia frutto di errori umani prevedibili, e perciò evitabili. I nomi di cinque donne riecheggeranno nelle manifestazioni odierne, dalla santa messa nella chiesa di San Giacomo alla processione silenziosa che giungerà fino al luogo del crollo. Mentre le istituzioni coordinano le celebrazioni ufficiali, la giustizia fa la sua (lunga) trafila burocratica: si resta in attesa della prossima udienza, prevista per il 30 ottobre prossimo, in cui si ascolteranno le dichiarazioni dei primi testimoni, il capitano dei carabinieri della compagnia di Barletta, l'allora dirigente del Commissariato di Polizia, e due marescialli dei vigili urbani. Si aspetta che la giustizia, quella dei palazzi e delle toghe, dia finalmente una risposta alle vittime e ai parenti. La risposta della giustizia umana, quella della rabbia e del perdono, la conosciamo già.