
Religioni
Don Michele Morelli scompare all'età di 90 anni
Era stato il parroco storico di Sant'Agostino
Barletta - lunedì 19 giugno 2017
20.19 Comunicato Stampa
Il decesso di Mons. Morelli, avvenuto oggi attorno alle 13.30, all'età di 90 anni, è stato annunciato ai confratelli sacerdoti da un breve messaggio telefonico: "Dopo il tempo della sofferenza don Michele Morelli è tornato alla casa del Padre. Al momento la salma si trova presso la sua abitazione e domani martedì nella mattinata sarà trasferita presso la parrocchia Sant'Agostino dove saranno celebrate le esequie alle 17.30, che saranno presiedute dall'Arcivescovo".
Con lui è andato via un pezzo molto importante della storia della comunità ecclesiale barlettana, dagli anni cinquanta fino agli anni 90, in quanto Don Michele è stato punto di riferimento per tanti e per intere generazioni e variegate e numerose sono state le sue esperienze pastorali.
Don Michele Morelli è nato a Barletta il 23 dicembre 1927. Ha frequentato il Ginnasio a Barletta (1938-1943) e il Liceo presso il Seminario Regionale di Molfetta (1944-1947), dove successivamente ha effettuato gli studi di filosofia e teologia (1948-1951). L' 8 luglio 1951, per l'imposizione delle mani da parte di Mons. Reginaldo M. Addazi, nella Cattedrale di Barletta, è stato ordinato presbitero. Dal 1951 al 1954 è stato Vice parroco di S. Agostino e Cappellano dell'Ospedale Civile. Dal 1954 al 1958 è stato Assistente diocesano della GIAC. Dall'ottobre 1955 al maggio 1956 è stato Pro Direttore dell'Oratorio S. Filippo. Negli anni 1956-1958, realizzò, a carattere diocesano, il Carnevale dei ragazzi. Dal 1958 al 1959, Assistente regionale del Movimento Aspiranti e consigliere nazionale dello stesso movimento. Dal 1955 al 1958 è stato Cappellano della Casa di Riposo "Regina Margherita" di barletta. Dal novembre 1958 al 1959, Direttore diocesano del Centro Studi Sociali che faceva capo al gesuita Padre Gliozzo. Dal Novembre 1959 al maggio 1960, Vicario economo della Cattedrale. Dal 1960 al 1973, Collaboratore del Parroco di S. Agostino Don Giuseppe Dimatteo. Dal 16 luglio 1973 fino al 1 ottobre 2003 è stato Parroco di S. Agostino. Dal 1987 al 1994 è stato Vicario Episcopale della Zona pastorale di Barletta.
Di seguito, si riportano alcuni stralci di una lunga intervista rilasciata al mensile parrocchiale Tentativo (n. 3, luglio-agosto 2001, in occasione del suo 50° anniversario di ordinazione sacerdotale), da Don Michele sostenuto, ma realizzato dai giovani della parrocchia. Alla domanda di quale lettura desse del passaggio della Chiesa pre-conciliare a quella conciliare, così ha risposto:
"Non è stato un passaggio indolore per chi ha creduto nel Concilio e ha tentato di attuarne le disposizioni. C'era un vento nuovo che spirava e bisognava seguirne la direzione. Ma c'era anche una tradizione fortemente radicata nella Chiesa che bisognava avere il coraggio di vincere si pure rischiando e pagando di persona. Bisogna tenere presente anche che, contemporaneamente, c'era stato il fenomeno del '68 dei giovani, che ha avuto una forte ripercussione sulla vita e sulla società civile e nella stessa chiesa. Bisognava avere la capacità di un sano e chiaro discernimento per non cedere alla tentazione di non lasciarsi condizionare dalla imperante mentalità laicista, e nello stesso tempo di non cedere all'altra tentazione, quella cioè di tralasciare le nuove istanze conciliari".
In questo contesto, in Azione Cattolica, Don Michele si fece promotore del "Centro Pio XII", che nacque nel 1967, nel quale "dietro una viva raccomandazione di Mons. Addazi e con l'impegno dei giovani, il cui numero raggiunse le oltre 150 unità, furono promossi i corsi Cristologici, tre in verità, 1968-1969-1970. Contemporaneamente, nel Centro si promuovevano attività di carattere culturale: mostre di pittura, cineforum, tavole rotondo su svariati argomenti di vita contemporanea, spettacoli musicali".
E, nella medesima intervista, alla domanda di quali fossero state le coordinate pastorali che avevano ispirato il suo ministero sacerdotale, ha risposto così: "Per un sacerdote in cura d'anime, in una comunità parrocchiale, le coordinate ritengo siano tutte quelle che conducono ad un vero e proprio servizio pastorale alle varie componenti della comunità senza esclusione di alcuna, sia per quanto riguarda l'età dai più piccoli ai più anziani, che le fasce sociali e le possibili espressioni civili, politiche e religiose. Per me, un settore privilegiato ritengo sia quello della famiglia. Devo confessare che ho sempre accarezzato l'idea di dedicarmi alla cura dei bambini mirando alla creazione della 'città dei ragazzi'. Negli anni 1950-1960 erano sorte in parecchi posti. E tale desiderio stava per compiersi se i Padri Giuseppini, nell'aprile del 1951, si fossero rifiutati di prendersi in cura del Santuario dello Sterpeto. Lì, sinceramente, avevo messo l'occhio e l'Arcivescovo Addazi era favorevole qualora il tentativo di ottenere la comunità dei Giuseppini fosse fallito. Invece .. Impegnato nella Parrocchia e dopo l'esperienza del Corso Cristologico del '69 che aveva per tema la 'la famiglia', mi sono convinto che era questo il settore su cui la pastorale parrocchiale doveva particolarmente puntare. Sia pure con le mie limitatissime capacità, ho cercato di lavorare molto in questo campo, cominciando dalla preparazione dei fidanzati al matrimonio, convinto che proprio nella famiglia si trovano tutte le componenti di cui ho sopra parlato. Anche il settore 'giovani' costituisce il terreno in cui bisogna lavorare sodo".
Negli anni in cui fu Vicario Episcopale, Don Michele se fece promotore delle "Settimane Sociali", versione locale di quelle a carattere nazionale, hanno visto la luce a Barletta a partire dal novembre del 1990, con cadenza pressoché annuale. Consistono in una serie di incontri su un tema di particolare rilevanza cultura, sociale e pastorale, rivelandosi così momento di ascolto, di ricerca, di confronto, di approfondimento:
- I Settimana Sociale, Barletta, 6-16 novembre 1990: "Risorsa Giovani! Momenti di riflessione guidate su problematiche giovanili"
- II Settimana Sociale, Barletta, 4-14 novembre 1991: "La famiglia: con … per … in …. "
- III Settimana Sociale, Barletta, 17-26 novembre 1992: "Nonviolenza e cultura della pace"
- IV Settimana Sociale, Barletta, 8-18 novembre 1993: "Comunicazione. Aspetti e Problemi"
Ma non si può dimenticare che Don Michele fu sacerdote di profonda fede, radicata nella fiducia nella Provvidenza e nella Madonna, in una vita sobria, con grandi capacità di ascolto, di dialogo e forti slanci di carità verso i poveri e gli immigrati. Egli, che aveva un'alta concezione del sacerdozio ministeriale, seppe guidare non pochi giovani verso l'ordinazione presbiterale (tanto per ricordare le più recenti: Mons. Michele Seccia, oggi Vescovo di Teramo-Atri, Mons. Filippo Salvo, Don Vincenzo Misuriello, Don Alessandro Farano, ed altri). Fu tra coloro che, in diocesi, promossero l'introduzione del diaconato permanente.
Nella serata di oggi 19 giugno, nella Parrocchia S. Agostino, alle 20.30, vi sarà una veglia di preghiera per Don Michele.
Con lui è andato via un pezzo molto importante della storia della comunità ecclesiale barlettana, dagli anni cinquanta fino agli anni 90, in quanto Don Michele è stato punto di riferimento per tanti e per intere generazioni e variegate e numerose sono state le sue esperienze pastorali.
Don Michele Morelli è nato a Barletta il 23 dicembre 1927. Ha frequentato il Ginnasio a Barletta (1938-1943) e il Liceo presso il Seminario Regionale di Molfetta (1944-1947), dove successivamente ha effettuato gli studi di filosofia e teologia (1948-1951). L' 8 luglio 1951, per l'imposizione delle mani da parte di Mons. Reginaldo M. Addazi, nella Cattedrale di Barletta, è stato ordinato presbitero. Dal 1951 al 1954 è stato Vice parroco di S. Agostino e Cappellano dell'Ospedale Civile. Dal 1954 al 1958 è stato Assistente diocesano della GIAC. Dall'ottobre 1955 al maggio 1956 è stato Pro Direttore dell'Oratorio S. Filippo. Negli anni 1956-1958, realizzò, a carattere diocesano, il Carnevale dei ragazzi. Dal 1958 al 1959, Assistente regionale del Movimento Aspiranti e consigliere nazionale dello stesso movimento. Dal 1955 al 1958 è stato Cappellano della Casa di Riposo "Regina Margherita" di barletta. Dal novembre 1958 al 1959, Direttore diocesano del Centro Studi Sociali che faceva capo al gesuita Padre Gliozzo. Dal Novembre 1959 al maggio 1960, Vicario economo della Cattedrale. Dal 1960 al 1973, Collaboratore del Parroco di S. Agostino Don Giuseppe Dimatteo. Dal 16 luglio 1973 fino al 1 ottobre 2003 è stato Parroco di S. Agostino. Dal 1987 al 1994 è stato Vicario Episcopale della Zona pastorale di Barletta.
Di seguito, si riportano alcuni stralci di una lunga intervista rilasciata al mensile parrocchiale Tentativo (n. 3, luglio-agosto 2001, in occasione del suo 50° anniversario di ordinazione sacerdotale), da Don Michele sostenuto, ma realizzato dai giovani della parrocchia. Alla domanda di quale lettura desse del passaggio della Chiesa pre-conciliare a quella conciliare, così ha risposto:
"Non è stato un passaggio indolore per chi ha creduto nel Concilio e ha tentato di attuarne le disposizioni. C'era un vento nuovo che spirava e bisognava seguirne la direzione. Ma c'era anche una tradizione fortemente radicata nella Chiesa che bisognava avere il coraggio di vincere si pure rischiando e pagando di persona. Bisogna tenere presente anche che, contemporaneamente, c'era stato il fenomeno del '68 dei giovani, che ha avuto una forte ripercussione sulla vita e sulla società civile e nella stessa chiesa. Bisognava avere la capacità di un sano e chiaro discernimento per non cedere alla tentazione di non lasciarsi condizionare dalla imperante mentalità laicista, e nello stesso tempo di non cedere all'altra tentazione, quella cioè di tralasciare le nuove istanze conciliari".
In questo contesto, in Azione Cattolica, Don Michele si fece promotore del "Centro Pio XII", che nacque nel 1967, nel quale "dietro una viva raccomandazione di Mons. Addazi e con l'impegno dei giovani, il cui numero raggiunse le oltre 150 unità, furono promossi i corsi Cristologici, tre in verità, 1968-1969-1970. Contemporaneamente, nel Centro si promuovevano attività di carattere culturale: mostre di pittura, cineforum, tavole rotondo su svariati argomenti di vita contemporanea, spettacoli musicali".
E, nella medesima intervista, alla domanda di quali fossero state le coordinate pastorali che avevano ispirato il suo ministero sacerdotale, ha risposto così: "Per un sacerdote in cura d'anime, in una comunità parrocchiale, le coordinate ritengo siano tutte quelle che conducono ad un vero e proprio servizio pastorale alle varie componenti della comunità senza esclusione di alcuna, sia per quanto riguarda l'età dai più piccoli ai più anziani, che le fasce sociali e le possibili espressioni civili, politiche e religiose. Per me, un settore privilegiato ritengo sia quello della famiglia. Devo confessare che ho sempre accarezzato l'idea di dedicarmi alla cura dei bambini mirando alla creazione della 'città dei ragazzi'. Negli anni 1950-1960 erano sorte in parecchi posti. E tale desiderio stava per compiersi se i Padri Giuseppini, nell'aprile del 1951, si fossero rifiutati di prendersi in cura del Santuario dello Sterpeto. Lì, sinceramente, avevo messo l'occhio e l'Arcivescovo Addazi era favorevole qualora il tentativo di ottenere la comunità dei Giuseppini fosse fallito. Invece .. Impegnato nella Parrocchia e dopo l'esperienza del Corso Cristologico del '69 che aveva per tema la 'la famiglia', mi sono convinto che era questo il settore su cui la pastorale parrocchiale doveva particolarmente puntare. Sia pure con le mie limitatissime capacità, ho cercato di lavorare molto in questo campo, cominciando dalla preparazione dei fidanzati al matrimonio, convinto che proprio nella famiglia si trovano tutte le componenti di cui ho sopra parlato. Anche il settore 'giovani' costituisce il terreno in cui bisogna lavorare sodo".
Negli anni in cui fu Vicario Episcopale, Don Michele se fece promotore delle "Settimane Sociali", versione locale di quelle a carattere nazionale, hanno visto la luce a Barletta a partire dal novembre del 1990, con cadenza pressoché annuale. Consistono in una serie di incontri su un tema di particolare rilevanza cultura, sociale e pastorale, rivelandosi così momento di ascolto, di ricerca, di confronto, di approfondimento:
- I Settimana Sociale, Barletta, 6-16 novembre 1990: "Risorsa Giovani! Momenti di riflessione guidate su problematiche giovanili"
- II Settimana Sociale, Barletta, 4-14 novembre 1991: "La famiglia: con … per … in …. "
- III Settimana Sociale, Barletta, 17-26 novembre 1992: "Nonviolenza e cultura della pace"
- IV Settimana Sociale, Barletta, 8-18 novembre 1993: "Comunicazione. Aspetti e Problemi"
Ma non si può dimenticare che Don Michele fu sacerdote di profonda fede, radicata nella fiducia nella Provvidenza e nella Madonna, in una vita sobria, con grandi capacità di ascolto, di dialogo e forti slanci di carità verso i poveri e gli immigrati. Egli, che aveva un'alta concezione del sacerdozio ministeriale, seppe guidare non pochi giovani verso l'ordinazione presbiterale (tanto per ricordare le più recenti: Mons. Michele Seccia, oggi Vescovo di Teramo-Atri, Mons. Filippo Salvo, Don Vincenzo Misuriello, Don Alessandro Farano, ed altri). Fu tra coloro che, in diocesi, promossero l'introduzione del diaconato permanente.
Nella serata di oggi 19 giugno, nella Parrocchia S. Agostino, alle 20.30, vi sarà una veglia di preghiera per Don Michele.