La città
Divieto di balneazione in caso di pioggia, Cascella: «E' una misura di garanzia»
L'ordinanza dei giorni scorsi ha generato molte discussioni
Barletta - lunedì 21 luglio 2014
20.00
«Vedo che fa discutere l'ordinanza emessa giovedì scorso che prescrive, in caso di "eventi meteorici di precipitazione", un divieto di balneazione nello zone del litorale comunale interessate dalla presenza di canali che sfociano a mare per verificare che le acque rientrino nei valori sanciti dalle norme anche dopo che dovesse piovere - così è intervenuto Cascella sulla sua pagina Facebook, in merito all'ordinanza di divieto di balneazione in caso di pioggia sul litorale di Barletta, di cui abbiamo dato notizia nei giorni scorsi - Speriamo non ce ne sia bisogno. Ma è bene chiarire subito che si tratta di una misura di garanzia per i frequentatori di molte spiagge libere (e qualche tratto di stabilimenti balneari) nella stagione balneare (vale fino al 30 settembre) e ricalca provvedimenti da tempo assunti da altre città, come Bari, con analoghi problematiche di "canali/collettori che - come e' scritto nell'ordinanza - scaricano in mare le acque provenienti dalle condotta di fogna bianca cittadina", in cui "recapitano le acque meteoriche di dilavamento, soggette o meno a regolamentazione, provenienti da opifici e/o complessi industriali/artigianali, ricadenti all'interno del territorio comunale".
Siamo già intervenuti - continua Cascella - per mettere in sicurezza le aree interessate e puntiamo a risolvere strutturalmente il problema dei canali che sfociano a mare. Ma, intanto, abbiamo il dovere di misurarci anche con la preoccupazione prospettata da alcuni operatori e da diversi cittadini sulla corretta interpretazione delle disposizioni contenute negli articoli 7 e 13 del Regolamento Regionale n. 26 del 2013 ("Disciplina delle acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia") che non ammetterebbero la balneazione e la pesca su "una fascia di 200 metri attorno al punto di scarico di acque meteoriche di dilavamento" ("nelle acque superficiali, compresi i corpi idrici artificiali") e su una fascia di 500 metri attorno al punto di scarico di acque di prima pioggia e di lavaggio di aree esterne ("nelle acque superficiali, compresi i corpi idrici artificiali"). Quando si verificano queste condizioni e prescrizioni a cui il Comune e' in tutta evidenza tenuto ad adempiere? Per una corretta risposta lo scorso 30 maggio avevamo promosso a Palazzo di Città un incontro con i dirigenti del settore Tutela Acque-servizio Risorse Idriche della regione Puglia, con il dirigente del settore Ambiente della provincia di Barletta-Andria-Trani e con il dirigente del servizio Sisp dell'Asl Bt conclusosi concordando sull'esigenza di una nota interpretativa da parte delle competenti strutture della Regione. Nelle more, e alla luce di quanto emerso nella riunione su altre analoghe situazioni ed esperienze nei territori limitrofi, e' stato deciso che, in caso di eventi meteorici di precipitazione, una opportuna segnaletica, renderà noto il divieto temporaneo di balneazione e al termine delle precipitazioni, l'Arpa o un laboratorio accreditato possano "procedere con immediatezza" nel prelevare ed analizzare campioni di acque di balneazione, in modo che il divieto di balneazione possa essere prontamente superato appena si riscontrino valori nei limiti di legge. Sempre e solo a tutela della sicurezza dei cittadini».
Siamo già intervenuti - continua Cascella - per mettere in sicurezza le aree interessate e puntiamo a risolvere strutturalmente il problema dei canali che sfociano a mare. Ma, intanto, abbiamo il dovere di misurarci anche con la preoccupazione prospettata da alcuni operatori e da diversi cittadini sulla corretta interpretazione delle disposizioni contenute negli articoli 7 e 13 del Regolamento Regionale n. 26 del 2013 ("Disciplina delle acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia") che non ammetterebbero la balneazione e la pesca su "una fascia di 200 metri attorno al punto di scarico di acque meteoriche di dilavamento" ("nelle acque superficiali, compresi i corpi idrici artificiali") e su una fascia di 500 metri attorno al punto di scarico di acque di prima pioggia e di lavaggio di aree esterne ("nelle acque superficiali, compresi i corpi idrici artificiali"). Quando si verificano queste condizioni e prescrizioni a cui il Comune e' in tutta evidenza tenuto ad adempiere? Per una corretta risposta lo scorso 30 maggio avevamo promosso a Palazzo di Città un incontro con i dirigenti del settore Tutela Acque-servizio Risorse Idriche della regione Puglia, con il dirigente del settore Ambiente della provincia di Barletta-Andria-Trani e con il dirigente del servizio Sisp dell'Asl Bt conclusosi concordando sull'esigenza di una nota interpretativa da parte delle competenti strutture della Regione. Nelle more, e alla luce di quanto emerso nella riunione su altre analoghe situazioni ed esperienze nei territori limitrofi, e' stato deciso che, in caso di eventi meteorici di precipitazione, una opportuna segnaletica, renderà noto il divieto temporaneo di balneazione e al termine delle precipitazioni, l'Arpa o un laboratorio accreditato possano "procedere con immediatezza" nel prelevare ed analizzare campioni di acque di balneazione, in modo che il divieto di balneazione possa essere prontamente superato appena si riscontrino valori nei limiti di legge. Sempre e solo a tutela della sicurezza dei cittadini».