Eventi
Disfida di Barletta, nuova vita per la statua di Fieramosca
Oggi comincia il restauro del bozzetto conservato nella Cantina della Sfida
Barletta - giovedì 11 febbraio 2016
Comunicato Stampa
Restituire integrità all'originario bozzetto in gesso del monumento a Fieramosca contro La Motte, attualmente nella Cantina, è la "sfida" che l'Amministrazione si è posta nel 513° anniversario della celebre contesa. Le prime fasi dell'intervento di restauro avverranno in pubblico da oggi sino a venerdì 12, con il coinvolgimento di gruppi di studenti della città, dalle ore 10.00 alle 13.00.
Dando continuità a una esperienza già compiuta con una manutenzione straordinaria del colosso di Eraclio, gli studenti potranno non solo ammirare i simboli delle nobili testimonianze della storia locale, ma anche partecipare ad alcuni saggi delle fasi di restauro che i tecnici incaricati cominceranno a effettuare sulla scultura in gesso.
Il manufatto fu donato dal maestro Achille Stocchi alla città nel 1864. L'offerta, tuttavia, fu accolta solo nel 1867 quando lo stesso artista, che ha lavorato per lungo tempo a Roma, portò l'opera a Barletta e ne curò il posizionamento nell'allora Sala Consiliare. Sebbene l'intenzione di Stocchi - come si evince da una lettera inviata dallo scultore allo storico Francesco Saverio Vista - fosse quella di realizzare una scultura in marmo, quest'opera non fu mai portata a termine, anche se la raffigurazione del bozzetto diventò subito il simbolo della Disfida. Solo nel 1980 fu possibile realizzare un bronzo dell'opera che dal 2009 è collocata all'ingresso della città, nella congiunzione tra via Trani e via Andria, nei pressi del Castello. Due le figure rappresentate: Ettore Fieramosca che, con sguardo deciso, intima con l'indice della mano sinistra al suo avversario di arrendersi, e, appunto, Guy La Motte, con il capo chino in atto di resa.
Dopo un primo restauro avvenuto nella prima metà del '900, il calco ha richiesto un nuovo intervento estetico e conservativo. Si parte, in questi giorni, con una pulitura preliminare per la rimozione dei depositi presenti sull'intero manufatto. Si passerà, poi, al recupero della integrità dell'opera in quanto alcune parti risultano lese e richiedono operazioni di ancoraggio e di assemblaggio. In particolare è previsto un intervento sulla vecchia stuccatura che unisce la mano e la scure, che consentirà di ricongiungerle utilizzando dei perni in vetroresina. Dal drappo saranno invece rimosse le vecchie stuccature per effettuarne una nuova. La fase conclusiva prevede il restauro estetico con il ripristino della pellicola pittorica.
Dando continuità a una esperienza già compiuta con una manutenzione straordinaria del colosso di Eraclio, gli studenti potranno non solo ammirare i simboli delle nobili testimonianze della storia locale, ma anche partecipare ad alcuni saggi delle fasi di restauro che i tecnici incaricati cominceranno a effettuare sulla scultura in gesso.
Il manufatto fu donato dal maestro Achille Stocchi alla città nel 1864. L'offerta, tuttavia, fu accolta solo nel 1867 quando lo stesso artista, che ha lavorato per lungo tempo a Roma, portò l'opera a Barletta e ne curò il posizionamento nell'allora Sala Consiliare. Sebbene l'intenzione di Stocchi - come si evince da una lettera inviata dallo scultore allo storico Francesco Saverio Vista - fosse quella di realizzare una scultura in marmo, quest'opera non fu mai portata a termine, anche se la raffigurazione del bozzetto diventò subito il simbolo della Disfida. Solo nel 1980 fu possibile realizzare un bronzo dell'opera che dal 2009 è collocata all'ingresso della città, nella congiunzione tra via Trani e via Andria, nei pressi del Castello. Due le figure rappresentate: Ettore Fieramosca che, con sguardo deciso, intima con l'indice della mano sinistra al suo avversario di arrendersi, e, appunto, Guy La Motte, con il capo chino in atto di resa.
Dopo un primo restauro avvenuto nella prima metà del '900, il calco ha richiesto un nuovo intervento estetico e conservativo. Si parte, in questi giorni, con una pulitura preliminare per la rimozione dei depositi presenti sull'intero manufatto. Si passerà, poi, al recupero della integrità dell'opera in quanto alcune parti risultano lese e richiedono operazioni di ancoraggio e di assemblaggio. In particolare è previsto un intervento sulla vecchia stuccatura che unisce la mano e la scure, che consentirà di ricongiungerle utilizzando dei perni in vetroresina. Dal drappo saranno invece rimosse le vecchie stuccature per effettuarne una nuova. La fase conclusiva prevede il restauro estetico con il ripristino della pellicola pittorica.