Dimissioni Villani, Cascella perde una "stampella"

Lo strano caso del prof. Ugo Villani, che si dimette dopo neanche cinque mesi dal proprio incarico come assessore alle Politiche dei Diritti e dei Doveri, con delega alla Trasparenza e Partecipazione, Legalità - Polizia Municipale e Protezione Civile, Avvocatura comunale. Ricordiamo che si è trattato di un tecnico, scelto direttamente dal Sindaco quindi non emanazione di un partito, e ciò non può non far scaturire qualche riflessione a riguardo.

Villani, il professore, era un po' il numero Uno fra gli Assessori, così ci era stato presentato, almeno per la sua elevata statura morale e professionale, che aveva fatto rasserenare i tanti animi che videro nella scelta del professore di Diritto Internazionale una garanzia che avrebbe accompagnato quasi per mano un Sindaco che andava dichiarando una grande discontinuità con il recente passato, che si era colorato anche di venature di comportamenti comunque moralmente distanti da ciò che l'elettorato barlettano andava chiedendo. Ora questa importante 'stampella', non solo dell'Amministrazione, ma anche del sindaco Cascella, è venuta meno. Non dimentichiamo che era stato Villani a stilare, con il generale Nanula, quel Codice etico durante la campagna elettorale di Pasquale Cascella, che lo presentò come assessore, addirittura prima del ballottaggio. La cosa piacque, a destra come a sinistra è inutile negarlo, lo si evince anche dai commenti di queste ore.

Tuttavia, non si possono tacere i commenti in città di questi mesi, di chi si diceva deluso o colpito non certo positivamente dagli scarsi risultati raggiunti da questo assessorato. Specialmente parlando di Polizia Municipale, Partecipazione e Legalità non mancherebbe il da farsi in una città come Barletta. Sicuramente è giusto ricordare, come fanno continuamente dal Comune, i gravi problemi economici che legano le mani ai nostri amministratori che non riescono in quello che vorrebbero fare per il bene della comunità. Villani, in un'intervista ai microfoni di Barlettalife del 12 giugno, dichiarò di volersi impegnare anche in «una trasparenza di tipo telematico in modo da consentire al cittadino di conoscere ciò che accade nel Palazzo». Trasparenza che, come abbiamo riportato recentemente in più occasioni, sul sito istituzionale del Comune di Barletta, non è ancora completa, anche per quanto riguarda i dati dei consiglieri eletti, del sindaco, e degli assessori, Villani compreso.

Comunque "la foglia di fico" è caduta, per l'inconciliabilità, come ha dichiarato Villani, del ruolo politico-istituzionale con i suoi numerosi impegni accademici. Per il "muro di gomma" interno a Palazzo di città o alla vita politica locale, non lo sappiamo ma ciò che si può comprendere da questa vicenda, dove siamo tutti perdenti, è che i titoli accademici non generano automaticamente la persona spendibile nella vita politica, soprattutto barlettana; ci vogliono anche doti di fermezza e polso, oltre ovviamente alla competenza. Le dimissioni rappresentano comunque un gesto di serietà, se poi ad un incarico non corrispondesse un impegno dovuto. Ora Cascella potrà sventolare come icona soltanto i suoi risultati.

Barletta perde un'occasione che forse non meritava o non era abbastanza matura da poter ricevere; ma la perde anche Cascella, che dovrà cercare un'altra spalla a cui poggiarsi. Il tempo ci dirà se la scelta del professore determinerà un rimpasto nei componenti della Giunta, di cui girano voci da un po' di tempo, e se verrà nominato un altro a tale incarico oppure se questa decisione venga emulata da qualche altro componente della Giunta, che scelga una via soft di uscita da un'amministrazione che era stata definita "smart". Speriamo che sia solo come un diesel, perché finora abbiamo assistito solo ad una lenta partenza.