La città
“Despatrio”, come un video amatoriale ha cambiato le sorti di tre amici barlettani
Con un piano, un violino e un cajòn ripropongono le hit più ballate e cantate del momento
Barletta - sabato 13 gennaio 2018
"Despatrio" non è solo il nome di una delle band barlettane più seguite da giovani e giovanissimi, ma è soprattutto un trio di amici storici. Si sono conosciuti nella Parrocchia del Buon Pastore e dopo aver animato le varie messe domenicali e festive, hanno deciso di postare un video su Facebook e da lì il successo. Non si sono più fermati, proponendo ogni settimana un brano tra le hit del momento, incoraggiati dal pubblico crescente, a cui più volte hanno rivolto sondaggi sulle preferenze e gusti musicali. Li abbiamo incontrati per poterli conoscere meglio.
Raccontateci in breve chi sono i Despatrio: com'è iniziata la vostra avventura?
«Despatrio è il nome di un trio musicale composto da tre strumenti che per ora è raro vedere insieme: piano, violino e cajòn. È una formazione un po' atipica ma che riesce con il suo sound a trasmettere emozioni e divertire, grazie alla possibilità di spaziare tra vari generi e autori: dai Coldplay, Ed Sheeran, sino ad arrivare al pop, commerciale e reggaeton. L'anno scorso prendemmo coraggio e decidemmo di registrare un semplice video amatoriale della canzone del momento "Despacito" e di pubblicarlo su Facebook, riscuotendo immediatamente apprezzamenti e incitamenti nel fare altri video. Da quel momento abbiamo capito che potevamo fare sul serio e abbiamo iniziato a creare una pagina Facebook, Instagram e canale Youtube e a pubblicare video e nostre foto e a darci un nome».
Com'è nato il nome?
«Tutto è partito dalla parola "trio", per sottolineare la nostra caratteristica, ma doveva essere accompagnata da un'altra parola. Abbiamo pensato cosi di associare il prefisso "despa", proprio perché Despacito era stata la nostra prima canzone pubblicata».
Dove sognate o sperate di arrivare?
«Da quest' estate abbiamo iniziato subito a suonare in vari locali ma anche a feste private. Grazie alle scelte dei brani, alle capacità musicali di Ciccio e Donato (derivate da un'assidua formazione precedente), siamo riusciti a riprodurre brani diversissimi tra loro. Nicolò è abile anche come Dj e sa come animare le feste, specie negli intervalli. Proprio per venire incontro alle esigenze del festeggiato o del locale, a seconda che si voglia far più ascolto o più intrattenimento, ci proponiamo in 3 o in 4, con una cantante. Non vogliamo diventar famosi ma ci piacerebbe continuare a suonare perché suonare, stare insieme e divertire il pubblico ci piace».
Avete mai pensato di partecipare ad un talent?
«Molti ci invitano a parteciparvi ma è una cosa a cui non ci abbiamo ancora pensato, però nella vita mai dire mai»
Qual è il ricordo più bello? Raccontateci qualche serata in cui vi siete esibiti e che non dimenticherete.
«Di ricordi di serate belle ne abbiamo tanti ma ne condividiamo tre con voi di BarlettaViva. Ricordiamo la notte di San Lorenzo, cena sulla spiaggia, sotto un cielo stellato accompagnata dalla nostra musica, dinanzi ad un pubblico adulto. Poi a fine agosto al Caffè con Vista insieme a una delle nostre cantanti: più di 200 persone si sono divertite e hanno cantato a squarciagola con noi. E poi ancora un mesetto fa una festa di laurea, durante la quale oltre ad esibirci siamo stati impegnati anche nell'animare la serata con disco e balli».
Il pezzo più bello che avete suonato e quello che vi piacerebbe suonare.
«Siamo legati un po' a tutti i nostri brani perché c'è sempre una scelta accurata. Siamo molto legati a un mix di reggaeton di circa 5-6 minuti in cui riproduciamo in sequenza mixata vari brani che ci hanno fatto ballare nelle ultime due estati. Ci è piaciuto particolarmente Perfect, non tanto per il brano in sé ma per il video, girato all'interno della nostra fantastica villa del castello, con la cattedrale sullo sfondo. È stato un modo anche per promuovere la nostra città e alcune delle sue bellezze».
Avete un portafortuna o un gesto scaramantico prima di ogni esibizione?
«Non siamo molto scaramantici o superstiziosi, forse lo schiocco delle dita di Nicolò prima di ogni brano. Ma il nostro vero portafortuna è il pubblico, ci seguono e condividono i nostri video. Senza di loro non esisteremmo nemmeno».
Raccontateci in breve chi sono i Despatrio: com'è iniziata la vostra avventura?
«Despatrio è il nome di un trio musicale composto da tre strumenti che per ora è raro vedere insieme: piano, violino e cajòn. È una formazione un po' atipica ma che riesce con il suo sound a trasmettere emozioni e divertire, grazie alla possibilità di spaziare tra vari generi e autori: dai Coldplay, Ed Sheeran, sino ad arrivare al pop, commerciale e reggaeton. L'anno scorso prendemmo coraggio e decidemmo di registrare un semplice video amatoriale della canzone del momento "Despacito" e di pubblicarlo su Facebook, riscuotendo immediatamente apprezzamenti e incitamenti nel fare altri video. Da quel momento abbiamo capito che potevamo fare sul serio e abbiamo iniziato a creare una pagina Facebook, Instagram e canale Youtube e a pubblicare video e nostre foto e a darci un nome».
Com'è nato il nome?
«Tutto è partito dalla parola "trio", per sottolineare la nostra caratteristica, ma doveva essere accompagnata da un'altra parola. Abbiamo pensato cosi di associare il prefisso "despa", proprio perché Despacito era stata la nostra prima canzone pubblicata».
Dove sognate o sperate di arrivare?
«Da quest' estate abbiamo iniziato subito a suonare in vari locali ma anche a feste private. Grazie alle scelte dei brani, alle capacità musicali di Ciccio e Donato (derivate da un'assidua formazione precedente), siamo riusciti a riprodurre brani diversissimi tra loro. Nicolò è abile anche come Dj e sa come animare le feste, specie negli intervalli. Proprio per venire incontro alle esigenze del festeggiato o del locale, a seconda che si voglia far più ascolto o più intrattenimento, ci proponiamo in 3 o in 4, con una cantante. Non vogliamo diventar famosi ma ci piacerebbe continuare a suonare perché suonare, stare insieme e divertire il pubblico ci piace».
Avete mai pensato di partecipare ad un talent?
«Molti ci invitano a parteciparvi ma è una cosa a cui non ci abbiamo ancora pensato, però nella vita mai dire mai»
Qual è il ricordo più bello? Raccontateci qualche serata in cui vi siete esibiti e che non dimenticherete.
«Di ricordi di serate belle ne abbiamo tanti ma ne condividiamo tre con voi di BarlettaViva. Ricordiamo la notte di San Lorenzo, cena sulla spiaggia, sotto un cielo stellato accompagnata dalla nostra musica, dinanzi ad un pubblico adulto. Poi a fine agosto al Caffè con Vista insieme a una delle nostre cantanti: più di 200 persone si sono divertite e hanno cantato a squarciagola con noi. E poi ancora un mesetto fa una festa di laurea, durante la quale oltre ad esibirci siamo stati impegnati anche nell'animare la serata con disco e balli».
Il pezzo più bello che avete suonato e quello che vi piacerebbe suonare.
«Siamo legati un po' a tutti i nostri brani perché c'è sempre una scelta accurata. Siamo molto legati a un mix di reggaeton di circa 5-6 minuti in cui riproduciamo in sequenza mixata vari brani che ci hanno fatto ballare nelle ultime due estati. Ci è piaciuto particolarmente Perfect, non tanto per il brano in sé ma per il video, girato all'interno della nostra fantastica villa del castello, con la cattedrale sullo sfondo. È stato un modo anche per promuovere la nostra città e alcune delle sue bellezze».
Avete un portafortuna o un gesto scaramantico prima di ogni esibizione?
«Non siamo molto scaramantici o superstiziosi, forse lo schiocco delle dita di Nicolò prima di ogni brano. Ma il nostro vero portafortuna è il pubblico, ci seguono e condividono i nostri video. Senza di loro non esisteremmo nemmeno».