Marisa Scopece
Marisa Scopece
Cronaca

Delitto Scopece: sentenza ribaltata, non ci sono colpevoli

Corte d'Assise d'appello capovolge la precedente sentenza. La storia di Marisa era segnata di disagi familiari, droga e prostituzione

Non ci sono colpevoli per l'efferato delitto di Marisa Scopece, la ventitreenne foggiana uccisa il 6 settembre 2007 a Barletta, il cui cadavere fu rinvenuto da un contadino cinque giorni più tardi in un tratturo prospiciente la Madonna dello Sterpeto. La Corte d'Assise d'Appello ha completamente capovolto la sentenza della Corte d'Assise di Trani. Il 29 aprile 2011 i giudici tranesi avevano condannato a 27 anni di reclusione il trentasettenne Emanuele Modesto e a 30 anni di reclusione i cugini Raimondo Carbone (di 33 anni) e Giuseppe Gallone (di 36 anni) per le accuse di omicidio premeditato, distruzione di cadavere, rapina ed illecita detenzione di una pistola.

I tre, oggi, sono stati assolti con formula piena "per non aver commesso il fatto". La loro assoluzione ha, già di per sé, determinato l'assoluzione pure dei cerignolani Antonio Reddavide (52 anni) e Geremia Strafezza (37 anni) accusati d'aver aiutato i presunti assassini tacendo o rendendo false informazioni sugli ultimi spostamenti della Scopece: in primo grado erano stati rispettivamente condannati ad 8 mesi ed ad 1 anno e 8 mesi di reclusione. Le motivazioni della sentenza d'appello saranno depositate tra novanta giorni. Poi la Procura Generale presso la Corte d'Appello di Bari potrà impugnare la sentenza in Cassazione. La pronuncia di secondo grado ha, dunque, demolito l'impianto accusatorio imbastito dalla Procura della Repubblica di Trani. In primo grado erano stati già assolti i marocchini Driss Dadri, (36 anni) residente a Trinitapoli e Ouadri Dafri (38 anni), residente a Zapponeta, accusati di ricettazione per aver acquistato i due cellulari della vittima. Marisa Scopece, fu uccisa a colpi di pistola.

Poi il cadavere fu dato alle fiamme. Chi la uccise la rapinò di ventimila euro, di due telefonini e della sua Opel Tigra. Il cadavere rimase senza nome sino al 19 settembre quando, da una foto diffusa dai mass media, il responsabile della Cooperativa "Il Sipario" di Gravina in Puglia (dove Marisa era stata ospite) riconobbe il "cuore alato" tatuato sul fondoschiena. La storia di Marisa era segnata di disagi familiari, droga e prostituzione. Chi l'ha ammazzata, forse, voleva il suo bottino di ventimila euro che la giovane portava sempre con sé. Assassino o assassini rimasti senza nome.
  • Appello
  • Delitto
  • Omicidio
Altri contenuti a tema
Omicidio Cilli, la corte d'appello conferma le condanne emesse in primo grado Omicidio Cilli, la corte d'appello conferma le condanne emesse in primo grado Restano i 18 anni per Dario Sarcina e i cinque a Cosimo Damiano Borraccino
Omicidio Tupputi: 34enne condannato all'ergastolo Omicidio Tupputi: 34enne condannato all'ergastolo La sentenza della Corte d’Assise di Trani
Onorificenza Claudio Lasala, la lettera del padre al Prefetto Onorificenza Claudio Lasala, la lettera del padre al Prefetto Le motivazioni per la richiesta del riconoscimento
Proposta onorificenza per Claudio Lasala, la famiglia: «Riconoscimento importante per l'intera comunità» Proposta onorificenza per Claudio Lasala, la famiglia: «Riconoscimento importante per l'intera comunità» Le parole della zia di Claudio, Anna Maria Lasala
Omicidio Tupputi, chiesto l'ergastolo per Pasquale Rutigliano Omicidio Tupputi, chiesto l'ergastolo per Pasquale Rutigliano Prossima udienza il 4 settembre
Omicidio Cilli, nessuna nuova perizia tecnica sulle immagini Omicidio Cilli, nessuna nuova perizia tecnica sulle immagini Lo ha disposto la Corte di assiss di appello, che rigetta anche altre analisi sugli occhiali
Omicidio Lasala, Dibenedetto e Abis condannati a 24 anni di reclusione Omicidio Lasala, Dibenedetto e Abis condannati a 24 anni di reclusione La sentenza di primo grado della Corte di assise di Trani
Enza Angrisano, il Comune concede loculo gratuito per la sepoltura Enza Angrisano, il Comune concede loculo gratuito per la sepoltura Un gesto di "solidarietà e condivisione del dolore corale" dopo l'atroce femminicidio
© 2001-2024 BarlettaViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica telematica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
BarlettaViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.