La città
Dehors, un sottile confine tra legalità e abusivismo
Gli interrogativi sollevati dagli assessori Gammarota e Lasala
Barletta - giovedì 2 febbraio 2017
Comunicato Stampa
«A proposito di occupazione di suolo pubblico da parte dei dehors, c'è da chiedersi: qualè il confine tra legalità, buon senso e abusivismo? quali sono i diritti e i doveri di chi occupa il suolo pubblico? E quali sono i diritti e i doveri che vanno riconosciuti all'intera cittadinanza?». Questi sono i quesiti che sollevano in una nota congiunta l'assessore alle attività produttive Giuseppe Gammarota e l'assessore alla Polizia locale Michele Lasala. «Rimettiamo al mittente le accuse di inoperatività che vengono lanciate nei confronti dell'Amministrazione visto che da tempo ci stiamo occupando del problema e che da tempo portiamo avanti continui incontri per cercare di individuare migliorie che vadano nella direzione degli esercenti e nella direzione della cittadinanza.
Gli spazi pubblici sono pubblici e possono essere occupati temporaneamente previa autorizzazione comunale. Le autorizzazioni devono essere rispettose dei contenuti descritti nel regolamento comunale e dei vincoli vigenti della Soprintendenza alle Belle Arti. La nostra città ha un regolamento comunale che disciplina l'occupazione temporanea di suolo pubblico per spazi di ristoro all'aperto annessi a locali di pubblico esercizio di somministrazione (dehors). Un regolamento che intende rispettare le esigenze di chi vuole utilizzare lo spazio pubblico con le esigenze dei cittadini che hanno il diritto di avere piazze e luoghi "vivibili".
Il regolamento è un documento pubblico che tutti possono leggere. Si può scaricare dal sito istituzionale del Comune. Nel regolamento è descritto perfettamente cosa è consentito e cosa non è consentito. Dice anche che l'occupazione di suolo pubblico è temporanea e non permanente e che una volta l'anno (gennaio) le piazze o le strade nelle quali è stata concessa l'autorizzazione, devono essere liberate. Il regolamento non prevede e non può prevedere l'occupazione permanente. Le modifiche che si potrebbero apportare allo stesso, sono di competenza di Consiglio Comunale il quale può affrontare l'argomento anche su invito di una o più commissioni consiliari.
Rendere bella e armoniosa la nostra città è un obbiettivo comune e dare la possibilità agli operatori del settore di utilizzare spazi pubblici, è interesse comune (previo il rispetto della normativa vigente). Sappiamo e riconosciamo l'utilità degli spazi all'aria aperta organizzati e ben arredati. Sappiamo anche che gli stessi devono essere compatibili con le esigenze dell'intera comunità».
Gli spazi pubblici sono pubblici e possono essere occupati temporaneamente previa autorizzazione comunale. Le autorizzazioni devono essere rispettose dei contenuti descritti nel regolamento comunale e dei vincoli vigenti della Soprintendenza alle Belle Arti. La nostra città ha un regolamento comunale che disciplina l'occupazione temporanea di suolo pubblico per spazi di ristoro all'aperto annessi a locali di pubblico esercizio di somministrazione (dehors). Un regolamento che intende rispettare le esigenze di chi vuole utilizzare lo spazio pubblico con le esigenze dei cittadini che hanno il diritto di avere piazze e luoghi "vivibili".
Il regolamento è un documento pubblico che tutti possono leggere. Si può scaricare dal sito istituzionale del Comune. Nel regolamento è descritto perfettamente cosa è consentito e cosa non è consentito. Dice anche che l'occupazione di suolo pubblico è temporanea e non permanente e che una volta l'anno (gennaio) le piazze o le strade nelle quali è stata concessa l'autorizzazione, devono essere liberate. Il regolamento non prevede e non può prevedere l'occupazione permanente. Le modifiche che si potrebbero apportare allo stesso, sono di competenza di Consiglio Comunale il quale può affrontare l'argomento anche su invito di una o più commissioni consiliari.
Rendere bella e armoniosa la nostra città è un obbiettivo comune e dare la possibilità agli operatori del settore di utilizzare spazi pubblici, è interesse comune (previo il rispetto della normativa vigente). Sappiamo e riconosciamo l'utilità degli spazi all'aria aperta organizzati e ben arredati. Sappiamo anche che gli stessi devono essere compatibili con le esigenze dell'intera comunità».