"Dad Solidale", intervista ai promotori dell'iniziativa

Computer rigenerati e donati ai ragazzi meno abbienti. L'idea è nata da una chiacchierata fra tre amici a Barletta. Si chiama "Dad Solidale", un aiuto concreto alle famiglie che in tempo di pandemia non riescono ad affrontare le spese per l'acquisto o la riparazione di un pc in modo da permettere ai propri figli di svolgere le lezioni in data didattica a distanza. In concreto i cittadini o le azienda che possiedono computer che non utilizzano più, possono donarli a uno dei negozi di informatica che hanno aderito al progetto. Gli esperti provvederanno a dare nuova vita al dispositivo con pezzi di ricambio, tutto in maniera gratuita.

«L'idea è nata a un nostro amico, Giuseppe Di Bari, che sfogliando le pagine di internet ha notato che in un'altra città veniva svolta un'iniziativa simile, così abbiamo creato questo tipo di organizzazione per gli studenti meno abbienti che molte volte sono costretti ad acquistare anche più di un pc - ha affermato Raffaele Rizzi -. Per ora al nostro progetto ha aderito un solo negozio, cerchiamo altre attività del settore risposte a darci una mano». L'iniziativa viene svolta in collaborazione con la Caritas e l'Ambulatorio Popolare.

Oltre ai computer c'è anche la possibilità di donare una periferica in sospeso, come il caffè. «Chi non ha un pc da donare, ma vuole lo stesso dare una mano, può lasciare una cifra in denaro al negozio di informatica in modo tale da lasciare in sospeso un mouse, una tastiera oppure una pendrive per gli utenti che non hanno la possibilità di acquistarli - ha sottolineato Claudio Berardi». Tutto avviene nella massima trasparenza attraverso dei moduli che vanno compilati così da evitare che venga donata merce rubata. I computer verranno poi registrati, immatricolati e riparati.