La città
Da giugno 2014, Barletta avrà un nuovo centro comunale di raccolta rifiuti nella 167
Rosa Cascella propone di eliminare la recinzione esterna, e potenziare l'area verde circostante
Barletta - sabato 7 dicembre 2013
11.00
La raccolta differenziata porta a porta, come annunciato in più occasioni dall'assessore ambiente Pisicchio, partirà a Barletta tra aprile e maggio del 2014. «A supporto di questa attività - sottolinea oggi, la presidente della commissione consiliare Ambiente, Rosa Cascella - è prevista la realizzazione entro il mese di giugno di un nuovo centro comunale di raccolta delle frazioni valorizzabili, che sorgerà su un'ampia area compresa tra via dei Salici e via degli Ulivi, nella zona 167, comodamente raggiungibile grazie anche agli appositi spazi destinati al parcheggio previsti in progetto». Il tema è emerso nelle riunioni di questi mesi della commissione Ambiente, che Barlettalife ha documentato, e ad una delle quali ha partecipato anche il dirigente dell'Ato Ba/1, ing. Antonio Di Bari, che nell'occasione ha ribadito come «Non può esistere una buona raccolta differenziata porta a porta senza uno o più centri comunali di raccolta». Di Bari aveva inoltre detto: «Alternative al momento non sono previste, visto che il centro già esistente in via Callano non è potenziabile poiché in affitto, e non di proprietà comunale».
«Frutto di una programmazione - ricorda Cascella - che ha dovuto scontare un lungo iter burocratico durante le passate amministrazioni prima di arrivare alla sua fase esecutiva, la struttura è stata finanziata in gran parte dai fondi derivanti dal Programma Operativo 2007-2013 e, per una quota parte di circa 173mila euro, dal Comune di Barletta che ne ha previsto la copertura all'interno di un apposito capitolo di spesa del bilancio di previsione 2010 - ha aggiunto - Il nuovo centro comunale di raccolta sarà fondamentale per raggiungere quegli obiettivi di raccolta differenziata che questa amministrazione ha posto tra le priorità del suo mandato e che non sono in alcun modo rimandabili. Obiettivi il cui raggiungimento non potrà certo andare a discapito della vivibilità di una zona che è in continua espansione demografica, e a tal proposito occorre tranquillizzare i suoi abitanti precisando che non vi sarà alcuna attività impiantistica o industriale né tanto meno il pericolo di compromettere la salubrità dell'aria dal momento che non saranno trattate frazioni di rifiuto indifferenziato o organico».
«Nel centro di raccolta gli utenti potranno conferire solo plastica, vetro, metallo, carta e cartone, da avviare a recupero e riciclo, e smaltire oggetti di grosso volume o apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Con il vantaggio di avere grandi quantità di materiale già differenziato e con un grado di purezza superiore a quanto si potrebbe ottenere con i contenitori distribuiti sul territorio comunale. Tra le dotazioni del centro è inoltre previsto un sistema di pesatura e l'installazione di pannelli fotovoltaici per rendere la struttura indipendente dal punta di vista energetico - e inoltre - Si è anche pensato che questa operazione possa diventare l'occasione per riqualificare l'intera area in cui il centro di raccolta verrebbe a sorgere. La volontà già espressa in sede di progetto sarebbe quella di inserire la struttura all'interno di un'area verde attrezzata e ricca di alberi, immaginando anche degli spazi riservati a giochi e giostre per bambini. Si consegnerebbero luoghi di svago e socializzazione ad un quartiere che ne lamenta da tempo la mancanza».
«Per favorire questa integrazione tra vecchi e nuovi spazi urbani, lancio una proposta: eliminare la recinzione esterna prevista in planimetria con la quale l'intera area verrebbe artificialmente separata dal resto della periferia. I 40mila euro previsti per la sua realizzazione potrebbero tornare utili, ad esempio, per una maggiore implementazione dell'area verde che circonda il centro di raccolta. La sicurezza del centro sarebbe comunque garantita da un apposito impianto di videosorveglianza e dalla recinzione interna che circonderebbe, proteggendolo, il centro di raccolta - conclude Cascella - Una città in cui per anni si è costruito a dismisura, puntando unicamente sul cemento, la valorizzazione del verde pubblico diventa essenziale per uno sviluppo equilibrato e sostenibile del territorio. Come già accaduto per altre zone trascurate della città, anche questa volta le Associazioni e i singoli cittadini potranno rivestire un ruolo fondamentale nella cura e tutela di un'area che merita di diventare una risorsa per il quartiere e per l'intera città».
«Frutto di una programmazione - ricorda Cascella - che ha dovuto scontare un lungo iter burocratico durante le passate amministrazioni prima di arrivare alla sua fase esecutiva, la struttura è stata finanziata in gran parte dai fondi derivanti dal Programma Operativo 2007-2013 e, per una quota parte di circa 173mila euro, dal Comune di Barletta che ne ha previsto la copertura all'interno di un apposito capitolo di spesa del bilancio di previsione 2010 - ha aggiunto - Il nuovo centro comunale di raccolta sarà fondamentale per raggiungere quegli obiettivi di raccolta differenziata che questa amministrazione ha posto tra le priorità del suo mandato e che non sono in alcun modo rimandabili. Obiettivi il cui raggiungimento non potrà certo andare a discapito della vivibilità di una zona che è in continua espansione demografica, e a tal proposito occorre tranquillizzare i suoi abitanti precisando che non vi sarà alcuna attività impiantistica o industriale né tanto meno il pericolo di compromettere la salubrità dell'aria dal momento che non saranno trattate frazioni di rifiuto indifferenziato o organico».
«Nel centro di raccolta gli utenti potranno conferire solo plastica, vetro, metallo, carta e cartone, da avviare a recupero e riciclo, e smaltire oggetti di grosso volume o apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Con il vantaggio di avere grandi quantità di materiale già differenziato e con un grado di purezza superiore a quanto si potrebbe ottenere con i contenitori distribuiti sul territorio comunale. Tra le dotazioni del centro è inoltre previsto un sistema di pesatura e l'installazione di pannelli fotovoltaici per rendere la struttura indipendente dal punta di vista energetico - e inoltre - Si è anche pensato che questa operazione possa diventare l'occasione per riqualificare l'intera area in cui il centro di raccolta verrebbe a sorgere. La volontà già espressa in sede di progetto sarebbe quella di inserire la struttura all'interno di un'area verde attrezzata e ricca di alberi, immaginando anche degli spazi riservati a giochi e giostre per bambini. Si consegnerebbero luoghi di svago e socializzazione ad un quartiere che ne lamenta da tempo la mancanza».
«Per favorire questa integrazione tra vecchi e nuovi spazi urbani, lancio una proposta: eliminare la recinzione esterna prevista in planimetria con la quale l'intera area verrebbe artificialmente separata dal resto della periferia. I 40mila euro previsti per la sua realizzazione potrebbero tornare utili, ad esempio, per una maggiore implementazione dell'area verde che circonda il centro di raccolta. La sicurezza del centro sarebbe comunque garantita da un apposito impianto di videosorveglianza e dalla recinzione interna che circonderebbe, proteggendolo, il centro di raccolta - conclude Cascella - Una città in cui per anni si è costruito a dismisura, puntando unicamente sul cemento, la valorizzazione del verde pubblico diventa essenziale per uno sviluppo equilibrato e sostenibile del territorio. Come già accaduto per altre zone trascurate della città, anche questa volta le Associazioni e i singoli cittadini potranno rivestire un ruolo fondamentale nella cura e tutela di un'area che merita di diventare una risorsa per il quartiere e per l'intera città».