Giusy Caroppo
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Politica

Cultura, Giusy Caroppo: «Ecco perchè mi sono dimessa»

L'ex assessore spiega le sue motivazioni per fare chiarezza

Dopo che sull'amministrazione comunale si è abbattuta una tempesta di polemiche relative all'organizzazione della Disfida 2015, l'ormai ex assessore alle Politiche dell'Identità Culturale Giusy Caroppo - dimissionaria nonostante le remore del sindaco Cascella - ha espresso la volontà di intervenire per porre chiarrezza sulle ragioni delle sue dimissioni. «Lunedì 19 ottobre ho protocollato una lettera, in risposta all'invito del Sindaco Cascella a temporeggiare - scrive Caroppo - in cui ribadisco che ciò non è possibile, perchè dovrò ottemperare a impegni professionali, da tempo rimandati, di cui uno imminente: Casa Futura Pietra, edizione 2015 di Intramoenia Extra Art è ai nastri di partenza e si svolgerà per tre mesi, sino al 2016 e la mattina del primo novembre sarò al Dolmen di Bisceglie con uno dei più grandi artisti del suono mondiali, Alvin Curran. Un nuovo progetto che unisce arte contemporanea e valorizzazione del patrimonio, secondo quella che - da sempre - é la mia cifra curatoriale. Avevo già da tempo comunicato al Sindaco di sentire la necessità di tornare alla mia attività, impossibile da conciliare con una delega assessorile che mi ha vista impegnata a tempio pieno. Tuttavia, troppe erano le scadenze amministrative che avrei lasciato in sospeso e, solo per quello scrupolo etico che mi caratterizza, ho rimandato: i rapporti e le iniziative legate all'EXPO, la mostra per la Grande Guerra, l'Estate barlettana, le manifestazioni della Disfida, la Stagione Teatrale, l'apertura della sede decentata della Biblioteca, il percorso di concertazione dell'APQ – tra Regione, Soprintendenza Archeologica e Comune di Barletta - per l'Antiquarium di Canne della Battaglia, parco archeologico che abbiamo avuto anche il piacere di vedere animato dallo spettacolo gratuito di Michele Placido, oggi anche generoso consulente della stagione teatrale. E tante altre occasioni messe in campo dalle attive associazioni cittadine, forse meno eclatanti, come quelle dedicate ai più piccoli, ma che hanno richiesto una mia presenza costante.

«Il polverone che è stato sollevato per le manifestazioni della Disfida, per quanto mi riguarda, lascia il tempo che trova e non ha inciso assolutamente su questa decisione, risalente a mesi prima, come ho già detto - continua l'ex assessore - Ad alcuni consiglieri e a una decina di presenzialisti dei social qualche novità messa in campo non è piaciuta? Me ne farò una ragione e chi prenderà il mio posto valuterà se tenerne conto. Tuttavia, il cambio di rotta - quest'anno già riscontrabile nell'immagine coordinata pensata da Margherita Cristiani, non legata agli stereotipi kitsch e folkloristici - ha portato ottimi risultati, come ho potuto riscontrare nell'entusiasmo della quasi totalità dei cittadini e dei numerosissimi turisti, nei giorni della Sfida. Un progetto di qualità realizzato da tre professionisti, sulle cui competenze nessuno può dubitare (Giampiero Borgia è lo stesso regista che molti consiglieri suggerivano come Direttore della stagione teatrale o in relazione al quale imputavano, ingenerosamente, all'Amministrazione la fine del progetto della Tana); un progetto messo in campo da centinaia di figuranti, truccati e acconciati da ben 40 fra parrucchieri e truccatori che hanno lavorato gratuitamente, accanto a costumisti che hanno rimesso in spolvero gli abiti del Parco Letterario. Positiva l'esperienza dei camp, che ci hanno consentito di far compendere a tanti giovani cosa è la Disfida, nella storia – grazie alle competenze di Victor Rivera Magos che ha coordinato incontri trasversali con altri studiosi - nell'arte teatrale e scenografica, nel combattimento a cavallo. È stato un "anno zero" e certamente meglio si potrà fare. Con pudore, non conoscendo quale straordinario risultato sarebbe arrivato, Francesco Gorgoglione - un nome storico delle manifestazioni della Disfida di Barletta - ha pensato di svolgere la lezione, aperta al pubblico, di combattimento a cavallo sulla spiaggia di Ponente: la partecipazione entusiastica del pubblico e l'abilità dai cavalieri nostrani, che in pochi giorni hanno appreso molti dei trucchi del mestiere impartiti dagli stunt-man, ci hanno fatto pensare che, addirittura, l'evento avrebbe potuto ambire allo scenario del fossato. E ancora: sponsorizzazioni tecniche e collaborazioni attoriali di prestigio, il tutto in coerenza con le linee programmatiche votate in consiglio comunale, ovvero con quel "festival interdisciplinare", come lo sono i carnevali storici che riescono a rintracciare finanziamenti, ministeriali ed europei, e partnership private. In quei giorni a Barletta hanno pernottato ufficialmente 1.200 turisti a notte, con un notevole incremento rispetto agli anni passati, e per le strade, il 19 settembre, sono state stimate decine di migliaia di persone, di cui almeno 20.000 non locali, come si è desunto dalle auto parcheggiate. Si è vissuta una festa per due settimane, approfondendo tutte le sfaccettature di quello che deve essere considerato il vero progetto identitario della città.

Questa è una delle eredità che mi piacerebbe lasciare del mio passaggio, sperando che il progetto Disfida cresca, si evolva – così come quello del "Barletta Art Festival" - e non venga affossato da beghe di paese, dalla famigerata "discordia" de barlettani, per ritornare nel limbo, così come l'ho trovata appena arrivata: solo debiti arretrati e "0 euro" in bilancio! Alle questioni amministrative connesse alla Disfida ho già risposto alla Commissione Consiliare Comunale, in quel vero e proprio interrogatorio di terzo grado - un unicum assoluto, non proprio commendevole, nella storia della nostra amministrazione - al quale mi sono sottoposta con la consueta disponibilità, nella certezza di una procedura trasparente, legittima e regolare. Vorrei concludere, sottolineando che nessun obiettivo strategico si raggiunge in un'amministrazione senza il lavoro congiunto degli uffici di Settore; per questo, nella lettera di risposta al Sindaco, ho inteso ringraziare tutto il personale del Settore Beni e Servizi Culturali, con una menzione particolare per i dirigenti con cui ho avuto occasione di relazionarmi in questi anni, dapprima col Dott. Savino Filannino e quindi con la Dott.ssa Santa Scommegna. Per la mia professione, mi rapporto da sempre con gli uffici pubblici, ciò mi consente di poter affermare che la competenza, la dedizione al servizio, la disponibilità di dirigenti, funzionari e impiegati comunali di Barletta sono encomiabili e smentiscono tanti luoghi comuni».
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