Cronaca
Covid, a gennaio chiusi 9 bar a Barletta dalla Polizia locale
Sono 300 gli esercizi controllati, ma i cittadini chiedono maggiore rigore
Barletta - giovedì 28 gennaio 2021
Sanzione e chiusura di 5 giorni. Si interviene così per reprimere i comportamenti contrari alle norme anti contagio. Nel solo mese di gennaio sono stati 300 gli esercizi commerciali di Barletta sottoposti a controllo da parte della Polizia locale. Trenta le sanzioni elevate ai titolari di bar per inottemperanza delle disposizioni vigenti. Di questi, sono 9 gli esercizi ad essere stati colpiti dalla chiusura provvisoria contro i 5 registrati in tutto il 2020, dall'inizio dell'emergenza sanitaria.
È il costo di una consumazione all'interno del locale, vietata nelle zone contrassegnate dal colore arancione: 280 euro per cliente ed esercente che salgono a 400 se non pagati entro cinque giorni. Ma per alcuni cittadini sembra non sia abbastanza.
«È da settimane che, nonostante la zona arancione o rossa, il bar (…) si comporta come se fossimo in zona gialla o addirittura bianca», uno dei tanti messaggi indirizzati in questi giorni alla nostra redazione. Bersaglio di denuncia clienti e bar, costretti al solo domicilio e all'asporto fino alle 18 dopo le ultime strette imposte.
«Ogni sanzione è sempre una piccola sconfitta per la comunità», ha detto nei giorni scorsi l'assessore alla Polizia locale, Nicola Gammarrota. «Gli agenti – ha aggiunto – non hanno mai agito a cuor leggero, condividendo con l'Amministrazione la preoccupazione per il difficilissimo momento che alcune categorie di operatori commerciali stanno vivendo». Insomma, adottare misure repressive ricorrendo al buon senso.
Proprio quello che mancherebbe a chi sta «fermo lì a bere e chiacchierare come se l'emergenza Covid-19 non esistesse», osserva Savino. «È tutto aperto – il commento di Graziana – l'asporto consiste nel consumare fuori, tutti senza mascherina e senza distanza di sicurezza». È la socialità che sfida la pandemia, segnala un altro cittadino: «Ignari di tutto – dice – si ritorna sul palcoscenico incontrollato della movida tra sigarette, sorsi di birra e spensieratezza».
«Non solo giovanissimi – aggiunge Savino – ma anche persone adulte, che si presume siano più mature e responsabili. Ma dove sono i vigili e le forze dell'ordine?» si chiede come altri cittadini che invocano maggiore repressione sul territorio. I controlli ci sono, la replica della Polizia locale che dal 1° gennaio ha sottoposto a controllo 278 persone e comminato 121 sanzioni (in tutto il 2020 sono state 454) per mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuale o per assembramenti, mentre pare non si siano registrate criticità sul rispetto del coprifuoco.
È il costo di una consumazione all'interno del locale, vietata nelle zone contrassegnate dal colore arancione: 280 euro per cliente ed esercente che salgono a 400 se non pagati entro cinque giorni. Ma per alcuni cittadini sembra non sia abbastanza.
«È da settimane che, nonostante la zona arancione o rossa, il bar (…) si comporta come se fossimo in zona gialla o addirittura bianca», uno dei tanti messaggi indirizzati in questi giorni alla nostra redazione. Bersaglio di denuncia clienti e bar, costretti al solo domicilio e all'asporto fino alle 18 dopo le ultime strette imposte.
«Ogni sanzione è sempre una piccola sconfitta per la comunità», ha detto nei giorni scorsi l'assessore alla Polizia locale, Nicola Gammarrota. «Gli agenti – ha aggiunto – non hanno mai agito a cuor leggero, condividendo con l'Amministrazione la preoccupazione per il difficilissimo momento che alcune categorie di operatori commerciali stanno vivendo». Insomma, adottare misure repressive ricorrendo al buon senso.
Proprio quello che mancherebbe a chi sta «fermo lì a bere e chiacchierare come se l'emergenza Covid-19 non esistesse», osserva Savino. «È tutto aperto – il commento di Graziana – l'asporto consiste nel consumare fuori, tutti senza mascherina e senza distanza di sicurezza». È la socialità che sfida la pandemia, segnala un altro cittadino: «Ignari di tutto – dice – si ritorna sul palcoscenico incontrollato della movida tra sigarette, sorsi di birra e spensieratezza».
«Non solo giovanissimi – aggiunge Savino – ma anche persone adulte, che si presume siano più mature e responsabili. Ma dove sono i vigili e le forze dell'ordine?» si chiede come altri cittadini che invocano maggiore repressione sul territorio. I controlli ci sono, la replica della Polizia locale che dal 1° gennaio ha sottoposto a controllo 278 persone e comminato 121 sanzioni (in tutto il 2020 sono state 454) per mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuale o per assembramenti, mentre pare non si siano registrate criticità sul rispetto del coprifuoco.