Cronaca
Cosa trovo nel bidone della differenziata? Un grosso ratto
La signora Giuseppina si è fatta coraggio e ha bloccato il roditore
Barletta - giovedì 14 maggio 2015
13.01
"Alla Fiera dell'Est per due soldi un topolino 'una madre' comprò". Branduardi non avrebbe mai immaginato quanto potesse essere molto più semplice entrare in possesso di un topolino, senza spendere nulla. Un prezzo da pagare però c'è: un grande spavento e tanta preoccupazione hanno infatti assalito una famiglia residente in via Vecchia per Canosa a Barletta.
In famiglia due ragazze e la loro madre: qualche giorno fa proprio la mamma si è resa conto che un topo, di dimensioni abbastanza preoccupanti, era entrato nel suo cestino della spazzatura. La signora armata di gran coraggio ha subito gestito la situazione con caparbietà bloccando il cesto, divenuto ormai abitacolo del piccolo animale, con dello scotch.
La coraggiosa signora Giuseppina ha inoltre prontamente segnalato il caso su un noto gruppo di denuncia cittadina, sul social network Facebook, in questo luogo virtuale si discutono le problematiche riguardanti la città, quindi la signora ha scritto quale fosse il suo problema, chiedendo consigli su come poter smaltire l'animale.
Noi di BarlettaViva l'abbiamo contattata per sapere in che modo si sia poi sviluppata la vicenda e la signora ci ha inoltre riferito che episodi del genere non sono insoliti nella zona di casa sua, essendo molto vicina alla campagna. Tuttavia ritrovarsi un topo direttamente in casa propria desta sicuramente grande preoccupazione. «Abito in Via Vecchia per Canosa a Barletta, al piano rialzato di un condominio. Tempo fa ho sentito gente lamentarsi di aver visto ratti in giro nel quartiere, specie su mucchi di spazzatura, più precisamente buste di spazzatura gettate accanto ai cassonetti. Anch'io ne avevo visti e speravo non si avvicinassero alla mia abitazione. Per questo ho cercato di arginare la casa mettendo trappole e veleno per topi nel mio giardino».
Nonostante i precedenti avvistamenti, per fortuna, la signora non aveva mai vissuto direttamente un episodio legato ai ratti - «Premetto che abito qui da sei anni e sino a qualche giorno fa non mi era mai capitata una cosa simile. Purtroppo da quando c'è la differenziata hanno fornito il nostro condominio, composto da 22 famiglie, di un solo cassonetto per il secco residuo che è sempre stracolmo di buste di spazzatura, che quindi spesso siamo costretti a poggiare per terra. Si aggiungono inoltre buste di incivili che vengono a gettare la loro spazzatura lì vicino».
«Circa dieci giorni fa, mentre guardavo fuori dai vetri di casa mia, ho visto l'enorme topo e, se solo la porta fosse stata aperta, sarebbe entrato. Poi un'inquilina del piano superiore, nel pomeriggio, mi ha chiamata per dirmi di averlo visto nei pressi di un cassonetto che avevo realizzato io stessa, per potervi appoggiare delle buste e buttarle nei giorni stabiliti della raccolta. Così abbiamo trascorso parecchi giorni chiusi in casa per paura di ritrovarcelo dentro; vedevo il topo tutte le mattine, persino sulla ruota del cassonetto della spazzatura fino a quando sabato mattina un'inquilina mi ha avvisato che era fuori, vicino al mio cesto (premetto che nel cesto c'era solo della plastica pulita). Vivendo da sola con due ragazze mi sono fatta coraggio e ho bloccato il cesto con dello scotch.
Prima della cattura, dopo i primi avvistamenti, sono stata alla Bar.S.A. e mi hanno detto che non possono fare la derattizzazione perché quello è un terreno privato ma, comunque, avrebbero preso i miei dati e il mio numero di cellulare per fare una segnalazione ma a tutt'oggi non ho ancora visto nessuno».
La signora ci ha anche riferito che, dopo la morte dell'animale nel suo cesto della spazzatura, non sa nemmeno come poterlo smaltire. Intanto permane anche tra i vicini il timore che la zona possa essere infestata dai ratti e che questo non resti un caso isolato. Una situazione difficile quella della periferia barlettana a contatto con la campagna, anche dovuta alla gestione dei primi mesi di raccolta "porta a porta", una situazione ancora irrisolta per la quale non ci resta che chiederci come potrebbero essere evitati episodi del genere. A chi compete la cura della zona e l'eventuale derattizzazione? Domande lecite. Per il topo invece resta aperta la sessione d'asta: quota di partenza "due soldi".
In famiglia due ragazze e la loro madre: qualche giorno fa proprio la mamma si è resa conto che un topo, di dimensioni abbastanza preoccupanti, era entrato nel suo cestino della spazzatura. La signora armata di gran coraggio ha subito gestito la situazione con caparbietà bloccando il cesto, divenuto ormai abitacolo del piccolo animale, con dello scotch.
La coraggiosa signora Giuseppina ha inoltre prontamente segnalato il caso su un noto gruppo di denuncia cittadina, sul social network Facebook, in questo luogo virtuale si discutono le problematiche riguardanti la città, quindi la signora ha scritto quale fosse il suo problema, chiedendo consigli su come poter smaltire l'animale.
Noi di BarlettaViva l'abbiamo contattata per sapere in che modo si sia poi sviluppata la vicenda e la signora ci ha inoltre riferito che episodi del genere non sono insoliti nella zona di casa sua, essendo molto vicina alla campagna. Tuttavia ritrovarsi un topo direttamente in casa propria desta sicuramente grande preoccupazione. «Abito in Via Vecchia per Canosa a Barletta, al piano rialzato di un condominio. Tempo fa ho sentito gente lamentarsi di aver visto ratti in giro nel quartiere, specie su mucchi di spazzatura, più precisamente buste di spazzatura gettate accanto ai cassonetti. Anch'io ne avevo visti e speravo non si avvicinassero alla mia abitazione. Per questo ho cercato di arginare la casa mettendo trappole e veleno per topi nel mio giardino».
Nonostante i precedenti avvistamenti, per fortuna, la signora non aveva mai vissuto direttamente un episodio legato ai ratti - «Premetto che abito qui da sei anni e sino a qualche giorno fa non mi era mai capitata una cosa simile. Purtroppo da quando c'è la differenziata hanno fornito il nostro condominio, composto da 22 famiglie, di un solo cassonetto per il secco residuo che è sempre stracolmo di buste di spazzatura, che quindi spesso siamo costretti a poggiare per terra. Si aggiungono inoltre buste di incivili che vengono a gettare la loro spazzatura lì vicino».
«Circa dieci giorni fa, mentre guardavo fuori dai vetri di casa mia, ho visto l'enorme topo e, se solo la porta fosse stata aperta, sarebbe entrato. Poi un'inquilina del piano superiore, nel pomeriggio, mi ha chiamata per dirmi di averlo visto nei pressi di un cassonetto che avevo realizzato io stessa, per potervi appoggiare delle buste e buttarle nei giorni stabiliti della raccolta. Così abbiamo trascorso parecchi giorni chiusi in casa per paura di ritrovarcelo dentro; vedevo il topo tutte le mattine, persino sulla ruota del cassonetto della spazzatura fino a quando sabato mattina un'inquilina mi ha avvisato che era fuori, vicino al mio cesto (premetto che nel cesto c'era solo della plastica pulita). Vivendo da sola con due ragazze mi sono fatta coraggio e ho bloccato il cesto con dello scotch.
Prima della cattura, dopo i primi avvistamenti, sono stata alla Bar.S.A. e mi hanno detto che non possono fare la derattizzazione perché quello è un terreno privato ma, comunque, avrebbero preso i miei dati e il mio numero di cellulare per fare una segnalazione ma a tutt'oggi non ho ancora visto nessuno».
La signora ci ha anche riferito che, dopo la morte dell'animale nel suo cesto della spazzatura, non sa nemmeno come poterlo smaltire. Intanto permane anche tra i vicini il timore che la zona possa essere infestata dai ratti e che questo non resti un caso isolato. Una situazione difficile quella della periferia barlettana a contatto con la campagna, anche dovuta alla gestione dei primi mesi di raccolta "porta a porta", una situazione ancora irrisolta per la quale non ci resta che chiederci come potrebbero essere evitati episodi del genere. A chi compete la cura della zona e l'eventuale derattizzazione? Domande lecite. Per il topo invece resta aperta la sessione d'asta: quota di partenza "due soldi".