Politica
Corvasce come Grillo, 13 dissidenti lasciano il M5S di Barletta
Forte spaccatura, il partito perde pezzi. «Sbagliata campagna elettorale e infantilismo politico» tra le accuse
Barletta - venerdì 5 luglio 2013
Barletta come l'Italia e il Movimento 5 Stelle barlettano perde pezzi come quello nazionale. Ben tredici i dissenzienti firmatari di un documento con cui escono e polemizzano per la gestione del movimento grillino nella città della Disfida.
Ricordiamo che il gruppo è nato poco più di un anno fa e, presentatosi alle elezioni comunali nel maggio scorso, ha raccolto circa il 5% dei consensi come lista, perlopiù formata da giovani neofiti della politica, e l'8% per il proprio candidato Sindaco, unica poi entrata in Consiglio Comunale, Patrizia Corvasce.
Proprio contro di lei pare rivolto il senso della protesta di Antonio Caposelle, Vincenzo Corvasce, Carmine Dellaquila, Domenico Delnegro, Grazia Desario, Angela Dicuonzo, Giuseppe Filannino, Giuseppe Garinella, Silvio Lattanzio, Ruggiero Mansi, Giuseppe Palmitessa, Anna Piccolo, Antonio Tupputi. Le principali accuse sono «egoismo, brutalità verbale e infantilismo politico» di cui si contesta anche l'inconsistenza della sua campagna elettorale. Si parla di «Morte politica» di un movimento che come quello di Barletta, pare sfugga al giusto e proclamato confronto politico.
Ancora prima che il Consiglio Comunale si riunisca per la prima volta, l'unico rappresentante del M5S all'interno di esso viene accusato, insieme al suo entourage, dai suoi stessi, di "pressappochismo e nanismo politico di cui anche le altre forze sono affette".
Ricordiamo che il gruppo è nato poco più di un anno fa e, presentatosi alle elezioni comunali nel maggio scorso, ha raccolto circa il 5% dei consensi come lista, perlopiù formata da giovani neofiti della politica, e l'8% per il proprio candidato Sindaco, unica poi entrata in Consiglio Comunale, Patrizia Corvasce.
Proprio contro di lei pare rivolto il senso della protesta di Antonio Caposelle, Vincenzo Corvasce, Carmine Dellaquila, Domenico Delnegro, Grazia Desario, Angela Dicuonzo, Giuseppe Filannino, Giuseppe Garinella, Silvio Lattanzio, Ruggiero Mansi, Giuseppe Palmitessa, Anna Piccolo, Antonio Tupputi. Le principali accuse sono «egoismo, brutalità verbale e infantilismo politico» di cui si contesta anche l'inconsistenza della sua campagna elettorale. Si parla di «Morte politica» di un movimento che come quello di Barletta, pare sfugga al giusto e proclamato confronto politico.
Ancora prima che il Consiglio Comunale si riunisca per la prima volta, l'unico rappresentante del M5S all'interno di esso viene accusato, insieme al suo entourage, dai suoi stessi, di "pressappochismo e nanismo politico di cui anche le altre forze sono affette".