
La città
Consiglio comunale su via dei Muratori, il commento di Aldo Musti
La nota dell'imprenditore
Barletta - lunedì 17 novembre 2025
18.12 Comunicato Stampa
«Ho appreso della convocazione del Consiglio comunale monotematico su Via dei Muratori per il 25 novembre. Per me, che lavoro nella zona merceologica dal 1981, questa è una notizia importante. È proprio in vista di quella seduta che sento il dovere di condividere pubblicamente ciò che ho ricostruito in anni di richieste, accessi agli atti e verifiche puntuali. Non si tratta di opinioni o polemiche, ma di documenti ufficiali letti uno per uno. Per reperire tutta la documentazione ho dovuto presentare vari ricorsi, di cui 27 accolti dal TAR per silenzio o diniego. Non parlo quindi per supposizioni: parlo perché ho in mano gli atti. E quegli atti, dal 2004 al 2019, dicono tutti la stessa cosa: completare Via dei Muratori».
«La delibera consiliare 21/2019 conferma la delibera del 2011, che a sua volta conferma la progettazione esecutiva approvata nel 2004. Tre atti politici, mai revocati, perfettamente coerenti tra loro. Non sto tornando al passato per riaprire vecchi capitoli: sto riportando gli indirizzi più recenti che il Comune ha espresso in modo chiaro. È importante ricordare che la progettazione esecutiva del 2004 prevedeva una serie di espropri necessari alla realizzazione del completamento dell'opera, espropri che non vennero mai eseguiti. Questa mancata attuazione ha generato fin da subito criticità procedurali, che si sono poi trascinate negli anni senza essere mai affrontate in modo definitivo.
Il punto più grave riguarda però il 2012. In quell'anno, un dirigente comunale comunicò al Tar che la previsione urbanistica di un tratto di via dei Muratori sarebbe stata "eliminata per scelta consapevole". E vorrei sapere: di chi? Ma come si può eliminare qualcosa che era stata costruita nel 2006 ed era già visibile su Google Maps dal 2009? Due sentenze – quella del TAR del 2013 e quella del Consiglio di Stato del 2017 – hanno poi smentito quella comunicazione, ribadendo che la previsione urbanistica è valida dal 1971 e mai cancellata da alcun atto. Eppure quella comunicazione del 2012 ha generato un lungo periodo di inattività e confusione amministrativa.
Nel frattempo, nel 2006 era stato realizzato un primo tratto della strada, mentre alcune particelle non erano ancora state acquisite al patrimonio comunale. Un cittadino non potrebbe mai costruire qualcosa senza essere proprietario dell'area. La pubblica amministrazione invece lo ha fatto. È un altro punto che merita chiarimento. Nel 2023 è stato affidato un incarico esterno da 40mila euro per una nuova progettazione, poi sospeso dopo pochi mesi per criticità già note dal 2012. È difficile comprendere perché si sia proceduto a un incarico così oneroso quando i problemi erano già stati evidenziati undici anni prima. Voglio anche porre una questione di equità. Quando un cittadino sbaglia, paga subito. A me è capitato pochi giorni fa: ho pagato una sanzione e una sospensione della patente per un mio errore personale. È giusto. Ma quando a sbagliare sono gli uffici? Quando non applicano delibere, quando fermano procedimenti senza spiegazioni, quando affermano il contrario della realtà davanti a un tribunale? Chi paga? Nessuno. E intanto i ritardi li paghiamo tutti noi, in anni di opere incompiute. Non cerco polemiche politiche e non accuso nessuno. Ho solo messo in fila delibere, sentenze, progettazioni e documenti. Chiedo una cosa semplice: il rispetto degli atti del Consiglio comunale, quelli del 2004, del 2011 e del 2019. Atti che sono validi, coerenti e mai revocati, e che sono stati richiamati anche dalla sentenza TAR Puglia n. 81/2024, una decisione che ad oggi non risulta eseguita. Il Consiglio del 25 novembre è l'occasione per fare chiarezza. È il momento per dire finalmente chi ha preso certe decisioni, quando e perché. E per completare Via dei Muratori, come previsto e ribadito negli atti ufficiali. La città ha diritto di vedere rispettati i suoi atti pubblici».
«La delibera consiliare 21/2019 conferma la delibera del 2011, che a sua volta conferma la progettazione esecutiva approvata nel 2004. Tre atti politici, mai revocati, perfettamente coerenti tra loro. Non sto tornando al passato per riaprire vecchi capitoli: sto riportando gli indirizzi più recenti che il Comune ha espresso in modo chiaro. È importante ricordare che la progettazione esecutiva del 2004 prevedeva una serie di espropri necessari alla realizzazione del completamento dell'opera, espropri che non vennero mai eseguiti. Questa mancata attuazione ha generato fin da subito criticità procedurali, che si sono poi trascinate negli anni senza essere mai affrontate in modo definitivo.
Il punto più grave riguarda però il 2012. In quell'anno, un dirigente comunale comunicò al Tar che la previsione urbanistica di un tratto di via dei Muratori sarebbe stata "eliminata per scelta consapevole". E vorrei sapere: di chi? Ma come si può eliminare qualcosa che era stata costruita nel 2006 ed era già visibile su Google Maps dal 2009? Due sentenze – quella del TAR del 2013 e quella del Consiglio di Stato del 2017 – hanno poi smentito quella comunicazione, ribadendo che la previsione urbanistica è valida dal 1971 e mai cancellata da alcun atto. Eppure quella comunicazione del 2012 ha generato un lungo periodo di inattività e confusione amministrativa.
Nel frattempo, nel 2006 era stato realizzato un primo tratto della strada, mentre alcune particelle non erano ancora state acquisite al patrimonio comunale. Un cittadino non potrebbe mai costruire qualcosa senza essere proprietario dell'area. La pubblica amministrazione invece lo ha fatto. È un altro punto che merita chiarimento. Nel 2023 è stato affidato un incarico esterno da 40mila euro per una nuova progettazione, poi sospeso dopo pochi mesi per criticità già note dal 2012. È difficile comprendere perché si sia proceduto a un incarico così oneroso quando i problemi erano già stati evidenziati undici anni prima. Voglio anche porre una questione di equità. Quando un cittadino sbaglia, paga subito. A me è capitato pochi giorni fa: ho pagato una sanzione e una sospensione della patente per un mio errore personale. È giusto. Ma quando a sbagliare sono gli uffici? Quando non applicano delibere, quando fermano procedimenti senza spiegazioni, quando affermano il contrario della realtà davanti a un tribunale? Chi paga? Nessuno. E intanto i ritardi li paghiamo tutti noi, in anni di opere incompiute. Non cerco polemiche politiche e non accuso nessuno. Ho solo messo in fila delibere, sentenze, progettazioni e documenti. Chiedo una cosa semplice: il rispetto degli atti del Consiglio comunale, quelli del 2004, del 2011 e del 2019. Atti che sono validi, coerenti e mai revocati, e che sono stati richiamati anche dalla sentenza TAR Puglia n. 81/2024, una decisione che ad oggi non risulta eseguita. Il Consiglio del 25 novembre è l'occasione per fare chiarezza. È il momento per dire finalmente chi ha preso certe decisioni, quando e perché. E per completare Via dei Muratori, come previsto e ribadito negli atti ufficiali. La città ha diritto di vedere rispettati i suoi atti pubblici».
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