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Consiglio comunale, il saluto e la commozione di Cannito

Il sindaco: «Auguro alla città di Barletta per il futuro di essere amministrata da uomini e donne libere»

È in corso di svolgimento il consiglio comunale in cui sarà votata a breve la sfiducia al sindaco Cannito. Dopo una breve parentesi polemica iniziale, da parte del consigliere Grimaldi, sulla mancata apertura dei lavori ad un numero maggiore di cittadini - il riferimento è a quanto riportato questa mattina in una comunicazione del presidente del consiglio Dicataldo - e del consigliere Losappio, su ragioni di matrice politica, la discussione si è rapidamente spostata sulla sfiducia.

Il sindaco Cannito ha preso la parola per una lunga esposizione in cui ha elencato quanto fatto nell'arco della sua amministrazione. Tra lavori conclusi e nuovi cantieri avviati, il primo cittadino ha fatto un approfondito excursus sulle attività degli ultimi anni, inclusa la complessa gestione dell'emergenza Covid. Il fulcro del discorso è passato poi sugli aspetti più prettamente politici, non senza parole pungenti dirette soprattutto ai suoi ex sostenitori di maggioranza, tra i firmatari dell'atto proposto da Coalizione Civica con le opposizioni per la proposta di sfiducia.

Parole dure rivolte con tanto di nomi e cognomi nei confronti dei consiglieri Bufo, Dipaola e Spinazzola, e non è mancato il riferimento al "consigliere regionale" che - secondo la ricostruzione di Cannito - ha manovrato le fila dei recenti accadimenti che hanno portato a questa situazione. «Sono stato abbandonato da persone che a cui avrei dato le chiavi di casa mia - ha detto Cannito, e ha poi continuato - A fare concludere precocemente questa amministrazione è stato chi mal sopporta la mia autonomia e personalità politica: sono sempre stato libero di essere libero, nessuno mi toglie la libertà. Ero e sarò sempre un personaggio scomodo al potere».

Ha poi riferito di aver comunicato di essersi messo a disposizione del Prefetto per qualsiasi aiuto possa essere utile al prossimo commissario prefettizio, dichiarando: «Vi chiedo scusa anche per questa ferita che viene inferta alla città».

Con commozione ha salutato i cittadini, concludendo il suo discorso con queste parole: «Auguro alla città di Barletta per il futuro di essere amministrata da uomini e donne libere».

I lavori del consiglio riprenderanno dopo una breve sospensione.

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