Politica
Consiglio comunale di Barletta: possibili ricorsi di alcuni non eletti
Nel PdL: Memeo orientato a farlo, Rizzi sta valutando. Gli strascichi delle elezioni amministrative
Barletta - lunedì 8 luglio 2013
18.30
Si preannunciano possibili ricorsi, dopo la proclamazione degli eletti al Consiglio comunale di Barletta, avvenuta sabato scorso a Palazzo di Città. A percorrere questa strada potrebbero essere gli esponenti del PdL, Riccardo Memeo e Pino Rizzi, già consiglieri comunali nella scorsa consiliatura, che già all'indomani degli esiti del primo turno delle amministrative, avevano espresso le loro lamentele sui risultati.
La loro intenzione sarebbe quella di farsi riconoscere il terzo posto nella graduatoria dei voti di preferenza della lista PdL, cioè l'ultimo posto utile per entrare in Consiglio comunale. Sono infatti 3 i seggi spettanti al PdL (a cui si aggiunge il candidato sindaco Giovanni Alfarano). Ad essere proclamati eletti, sabato scorso, sono stati: Rossella Piazzolla (946 voti), Dario Damiani (777 voti), Giuseppe Losappio (711 voti).
Memeo, raggiunto da noi telefonicamente, ha riferito di star valutando le modalità di questa ipotesi, e comunque di essere orientato a scegliere la via del ricorso al TAR, per chiedere il riconteggio delle schede. Ha ricordato inoltre che i voti mancanti, secondo i conti fatti dai suoi rappresentanti di lista, sarebbero 34, che, se aggiunti ai 708, indicati sul sito istituzionale del Comune, darebbero un totale di 742 voti di preferenza.
Diversa è l'istanza di Rizzi, anch'esso raggiunto da noi telefonicamente. Rizzi non è interessato ad un riconteggio delle schede, bensì ad una verifica dei verbali di scrutinio, relativi alla sezione 1, che sono stati prodotti in duplice copia, per essere destinati, uno all'Ufficio Elettorale comunale, e l'altro all'Ufficio Centrale Elettorale, che sabato scorso ha proclamato gli eletti consiglieri. Sul primo verbale, afferma Rizzi, risultano 10 voti a lui attribuiti, mentre sul secondo 0: «Ci sono dichiarazioni spontanee del presidente del seggio, che io non conosco, che dice di aver sbagliato nella trascrizione». La richiesta di Rizzi quindi è che vengano riconosciuti quei 10 voti in più, che porterebbero le sue preferenze da 702, come indicate sul sito istituzionale del comune, a 712, ovvero una in più rispetto a quelle conseguite da Losappio. Rizzi ha riferito di voler prendere a disposizione i 30 giorni consentiti dalla legge per poter fare ricorso, per decidere il da farsi.
Le elezioni amministrative sono passate, ma lasciano alle loro spalle gli strascichi del caso. Aldilà di casi come questi, resta una considerazione tecnica su questa consultazione elettorale, che è quella fatta dal presidente del Tribunale di Trani, nonché dell'Ufficio Centrale Elettorale, dott. Filippo Bortone, in occasione della proclamazione degli eletti di sabato: il riscontro di atti non fatti proprio a regola d'arte, frutto dell'impreparazione di alcuni presidenti di seggio. Su questi deficit di efficienza si dovrà certamente riflettere.
La loro intenzione sarebbe quella di farsi riconoscere il terzo posto nella graduatoria dei voti di preferenza della lista PdL, cioè l'ultimo posto utile per entrare in Consiglio comunale. Sono infatti 3 i seggi spettanti al PdL (a cui si aggiunge il candidato sindaco Giovanni Alfarano). Ad essere proclamati eletti, sabato scorso, sono stati: Rossella Piazzolla (946 voti), Dario Damiani (777 voti), Giuseppe Losappio (711 voti).
Memeo, raggiunto da noi telefonicamente, ha riferito di star valutando le modalità di questa ipotesi, e comunque di essere orientato a scegliere la via del ricorso al TAR, per chiedere il riconteggio delle schede. Ha ricordato inoltre che i voti mancanti, secondo i conti fatti dai suoi rappresentanti di lista, sarebbero 34, che, se aggiunti ai 708, indicati sul sito istituzionale del Comune, darebbero un totale di 742 voti di preferenza.
Diversa è l'istanza di Rizzi, anch'esso raggiunto da noi telefonicamente. Rizzi non è interessato ad un riconteggio delle schede, bensì ad una verifica dei verbali di scrutinio, relativi alla sezione 1, che sono stati prodotti in duplice copia, per essere destinati, uno all'Ufficio Elettorale comunale, e l'altro all'Ufficio Centrale Elettorale, che sabato scorso ha proclamato gli eletti consiglieri. Sul primo verbale, afferma Rizzi, risultano 10 voti a lui attribuiti, mentre sul secondo 0: «Ci sono dichiarazioni spontanee del presidente del seggio, che io non conosco, che dice di aver sbagliato nella trascrizione». La richiesta di Rizzi quindi è che vengano riconosciuti quei 10 voti in più, che porterebbero le sue preferenze da 702, come indicate sul sito istituzionale del comune, a 712, ovvero una in più rispetto a quelle conseguite da Losappio. Rizzi ha riferito di voler prendere a disposizione i 30 giorni consentiti dalla legge per poter fare ricorso, per decidere il da farsi.
Le elezioni amministrative sono passate, ma lasciano alle loro spalle gli strascichi del caso. Aldilà di casi come questi, resta una considerazione tecnica su questa consultazione elettorale, che è quella fatta dal presidente del Tribunale di Trani, nonché dell'Ufficio Centrale Elettorale, dott. Filippo Bortone, in occasione della proclamazione degli eletti di sabato: il riscontro di atti non fatti proprio a regola d'arte, frutto dell'impreparazione di alcuni presidenti di seggio. Su questi deficit di efficienza si dovrà certamente riflettere.