Politica Aggiornamenti in Diretta
Conferenza di Ruggiero Mennea, in diretta
Spiegate le ragione del consigliere regionale. Oggi all'hotel "La Terrazza" sulla litoranea di levante, la risposta a tanti quesiti
Barletta - giovedì 14 luglio 2011
10.05
Telecamere puntate su Ruggiero Mennea, tutte le testate giornalistiche sono schierate nella sala convegni dell'Hotel "La Terrazza" per prendere parte alla conferenza stampa in cui il politico chiarirà la propria posizione in merito alla crisi politica che si sta svolgendo a Barletta. La conferenza è cominciata con poco ritardo rispetta al previsto, dopo aver rilasciato alcune interviste alle testate schierate. A breve trasmetteremo tutti gli aggiornamenti:
Ore 10.35
Il consigliere regionale Mennea ha aperto la conferenza con i ringraziamenti ai giornalisti per aver avuto la possibilità di spiegare ciò che è successo, in un periodo particolare di sua assenza, per cercare di porre fine alla macchina del fango messa in moto nelle ultime settimane che ha individuato in lui la causa della posizione di stallo della città. Nonostante non si sia candidato per favorire il ricambio generazionale, Mennea dice che: "Con forza, nonostante tutto, vengo messo in ballo nell'attuale situazione politica". Maldestro il tentativo di attribuire a lui l'incapacità di altre persone. "Anziché demolire la mia figura, sport molto diffuso, divenuto il paravento di coloro che si nascondono, vorrei dire a chi è stato legittimato a governare questa città che bisogna finirla e pensare al bene della città".
Ore 10.42
Mennea sostiene la scelleratezza dell'accordo tra Maffei e il consigliere regionale Caracciolo. "Quando ci si rende conto di non rappresentare la maggioranza della città, bisogna recidere l'accordo precedente creando un nuovo accordo poggiato su un progetto migliore".
Ore 10.50
Il consigliere sta ora esponendo l'intrusione nella vicenda barlettana da parte del sindaco Emiliano che, senza conoscere i fatti e le persone, si è avventurato nella questione dando una sua interpretazione, "sono inaccettabili tali imposizioni". Tutto ciò serve solo ad alimentare un delirio di imposizioni, in cui anche Mennea è stato coinvolto. Il "rottamatore" Emiliano farebbe bene a "sposare la crisi del ricambio generazionale e non conservare i piccoli gruppi, clan dei potentati".
Ore 10.55
Il consigliere sostiene che: "Maffei debba ritirare le dimissioni. Ha convocato il consiglio e ciò significa che non si è trovato l'accordo. Bisogna spostare lo scontro e le responsabilità nel consiglio".
Ore 11.00
"Se conoscessi fatti precisi che riguardano violazioni di leggi, non indirei una conferenza stampa ma porrei un esposto alla procura. Io denuncio un allarme condiviso da numerosi cittadini in merito ad un accordo pre-elettorale fatto sulla testa di tutti".
Ore 11.10
"Maffei è un sindaco legittimato dalla città cosi come i consiglieri che hanno parlato di esercizio della democrazia. Non capisco il motivo per il quale non vengono ascoltati i sei consiglieri che prevalgono. Qualcosa dovrebbe esserci sotto".
Ore 11.20
"Michele Lasala non verrà a questa conferenza per mettersi al riparo da eventuali accuse. In definitiva, sosterrà qualsiasi ipotesi per trovare fine alla situazione di stallo".
Ore 11.30
"Ho appoggiato Maffei perché ritengo che sia una persona onesta, non ho condiviso in alcune parti il modo di amministrare, particolarmente l'incapacità politica di gestione. La nuova alleanza odierna sta portando fuori binario la città. Se continua ad amministrare in questa maniera non rispetterà le esigenze della città, pensando alla sostanza. E' un modo di amministrare sganciato da quello che si aspetta la gente".
Ore 11.40
"Occorre ricercare un nuovo accordo senza ingerenze esterne, dando la libertà di scelta a tutti i 10 consiglieri. I 6 consiglieri del gruppo Lasala possono diventare alter ego dei 4 di Caracciolo dando sostegno a Maffei. Se lui dovesse chiamarmi sarei pronto a mettermi al lavoro perché mi rendo conto che l'interesse in gioco è spropositato rispetto al potere politico".
Al termine della conferenza stampa, il consigliere Ruggiero Mennea ha rilasciato al direttore Michele Sarcinelli e al notista politico di Barlettalife Alessandro Porcelluzzi, una lunga ed articolata intervista che vi proponiamo in diretta.
Dott. Mennea, è terminata una calda conferenza stampa con le sue chiare enunciazioni di principio e di diritto. Le chiedo, lei riconosce in Nicola Maffei il sindaco della città?
Ovviamente si, non si può disconoscere il potere di rappresentanza dela sovranità popolare.
Lei ha partecipato alle sedute ributo politiche dei consiglieri dando un suo parere e offrendo un suo contributo?
Ho partecipate alle riunioni politiche dei consiglieri, quando sono stato invitato.
Riguardo alla presidenza del consiglio?
Ho espresso un'indicazione che va nel senso dell'esercizio della democrazia. Il mio suggerimento era di scegliere tra i 10 consiglieri chi potesse ricoprire quella carica, o palesemente o votando. Questo suggerimento è stato rifiutato sia dal segretario provinciale che dai 4 consiglieri [Caracciolo, Delvecchio, Scelzi, Torre ndr]. Ritengo che questa sia una questione squisitamente tecnica. Non ha una valenza amministrativa.
Lei ravvede in questo momento una situazione di illegalità nel consiglio comunale?
Io sono preoccupato soprattutto per gli ultimi eventi di cronaca. Il "mattone nero", i servizi sociali, la villa incendiata della dirigente comunale Donno. Sono sintomi che ci devono mettere in allarme.
In conferenza stampa lei ha valutato l'operato sia del sindaco Salerno che del sindaco Maffei. Del primo lei ne ha esaltato indiscusse qualità manageriali. Per induzione comprendiamo che lei non Le riconosce a Maffei eguale determinazione.
Lo dicono i fatti: se dopo 40 giorni dal voto il sindaco Maffei trova come unico strumento per risolvere la crisi quello delle dimissioni, mi sembra che non vi siano quelle qualità di leadership che avrebbero permesso di trovare una soluzione.
Interviene nell'intervista Alessandro Porceluzzi, evidenziando a Mennea una forte dichiarazione testè giunta alla nostra redazione in esclusiva.
Consigliere, Maffei ha ritirato le dimissioni questa mattina.
Apprendo con piacere che Nicola ha ritirato le dimissioni, immagino senza un effettivo accordo preventivo che non dipana gli esistenti problemi. Al posto suo io affronterei di petto il problema soprattutto nell'ambito stretto del PD e offrirei ai 10 consiglieri la possibilità di accettare politicamente la scelta del presidente del consiglio. In caso di incapacità dei consiglieri, offrirei la presidenza all'opposizione sfidando la mia maggioranza ad accettare questa scelta.
Poniamo che Maffei non porti soluzioni, che scenari prevede?
Scenario imprevedibile, se il Comandante abbandona la nave, è la deriva.
E' pentito di non aver partecipato alle primarie?
Assolutamente no, si era creato un fronte anti Mennea nel PD, ne ho preso atto e mi sono fatto da parte.
Teme che la sua intransigenza politica le possa nuocere, valutando anche quanto espresso dal sindaco di Bari Michele Emiliano?
Emiliano ha espresso valutazioni senza conoscere i fatti, è stato tirato per la giacca. Io lo stimo e mi rifaccio al suo modello ma in questa occasione ha espresso parole non ragionate.
Lei è rimasto un po' defilato in questo caldissimo momento, accollandosi la definizione impropria di epicentro del sisma o burattinaio. La sua figura sarà più presente d'ora in poi?
Mi hanno collocato in una zona politica contrapposta ad un'altra. Dunque vi sono due modi diversi di vedere la politica e io vi ringrazio di aver creato questa dicotomia. Io sarò vicino alla città, se il sindaco me lo chiedesse in questo momento, io starei con lui e non con la mia famiglia.
Lei ha dichiarato che non gradisce offrire la presidenza a Delvecchio. Ha qualcosa di specifico da imputare all'area di Caracciolo?
Dal punto di vista amministrativo, molte cose non sono state fatte. Lo statuto non è stato toccato e non è una cosa giusta [lo statuto infatti non permette la governabilità qualora non sia eletto il presidente del consiglio ndr]. Sulla candidatura del presidente non avrebbero dovuto muoversi a spirale attorno al problema, non risolvendolo.
Ha ricette per far ritrovare alla città legalità e serenità in vista di una amministrazione decorosa?
I giovani devono ribellarsi a questo stato di cose, bene voi di Barlettalife fate a stigmatizzare l'evento negativo della compravendita dei voti. Se io fossi sindaco spiegherei nelle scuole agli alunni i criteri della legalità e le fondamento della società civile.
Legga in sè stesso e ci dica di un errore da lei commesso
Ne ho fatti tanti, ho creduto ad un modo diverso di far politica. Ho creduto ad un sogno che 5 anni fa era incarnato da Nicola Maffei che adesso non esiste più.
Diventerà sindaco nel futuro?
Non credo, ma non lo deciderò io. Saranno i cittadini a decidere.
Al termine dell'intervista il consigliere ha salutato il direttore Sarcinelli chiedendogli di "non farlo passare per cattivo". Lasciamo ai lettori ogni interpretazione.
Ore 10.35
Il consigliere regionale Mennea ha aperto la conferenza con i ringraziamenti ai giornalisti per aver avuto la possibilità di spiegare ciò che è successo, in un periodo particolare di sua assenza, per cercare di porre fine alla macchina del fango messa in moto nelle ultime settimane che ha individuato in lui la causa della posizione di stallo della città. Nonostante non si sia candidato per favorire il ricambio generazionale, Mennea dice che: "Con forza, nonostante tutto, vengo messo in ballo nell'attuale situazione politica". Maldestro il tentativo di attribuire a lui l'incapacità di altre persone. "Anziché demolire la mia figura, sport molto diffuso, divenuto il paravento di coloro che si nascondono, vorrei dire a chi è stato legittimato a governare questa città che bisogna finirla e pensare al bene della città".
Ore 10.42
Mennea sostiene la scelleratezza dell'accordo tra Maffei e il consigliere regionale Caracciolo. "Quando ci si rende conto di non rappresentare la maggioranza della città, bisogna recidere l'accordo precedente creando un nuovo accordo poggiato su un progetto migliore".
Ore 10.50
Il consigliere sta ora esponendo l'intrusione nella vicenda barlettana da parte del sindaco Emiliano che, senza conoscere i fatti e le persone, si è avventurato nella questione dando una sua interpretazione, "sono inaccettabili tali imposizioni". Tutto ciò serve solo ad alimentare un delirio di imposizioni, in cui anche Mennea è stato coinvolto. Il "rottamatore" Emiliano farebbe bene a "sposare la crisi del ricambio generazionale e non conservare i piccoli gruppi, clan dei potentati".
Ore 10.55
Il consigliere sostiene che: "Maffei debba ritirare le dimissioni. Ha convocato il consiglio e ciò significa che non si è trovato l'accordo. Bisogna spostare lo scontro e le responsabilità nel consiglio".
Ore 11.00
"Se conoscessi fatti precisi che riguardano violazioni di leggi, non indirei una conferenza stampa ma porrei un esposto alla procura. Io denuncio un allarme condiviso da numerosi cittadini in merito ad un accordo pre-elettorale fatto sulla testa di tutti".
Ore 11.10
"Maffei è un sindaco legittimato dalla città cosi come i consiglieri che hanno parlato di esercizio della democrazia. Non capisco il motivo per il quale non vengono ascoltati i sei consiglieri che prevalgono. Qualcosa dovrebbe esserci sotto".
Ore 11.20
"Michele Lasala non verrà a questa conferenza per mettersi al riparo da eventuali accuse. In definitiva, sosterrà qualsiasi ipotesi per trovare fine alla situazione di stallo".
Ore 11.30
"Ho appoggiato Maffei perché ritengo che sia una persona onesta, non ho condiviso in alcune parti il modo di amministrare, particolarmente l'incapacità politica di gestione. La nuova alleanza odierna sta portando fuori binario la città. Se continua ad amministrare in questa maniera non rispetterà le esigenze della città, pensando alla sostanza. E' un modo di amministrare sganciato da quello che si aspetta la gente".
Ore 11.40
"Occorre ricercare un nuovo accordo senza ingerenze esterne, dando la libertà di scelta a tutti i 10 consiglieri. I 6 consiglieri del gruppo Lasala possono diventare alter ego dei 4 di Caracciolo dando sostegno a Maffei. Se lui dovesse chiamarmi sarei pronto a mettermi al lavoro perché mi rendo conto che l'interesse in gioco è spropositato rispetto al potere politico".
Al termine della conferenza stampa, il consigliere Ruggiero Mennea ha rilasciato al direttore Michele Sarcinelli e al notista politico di Barlettalife Alessandro Porcelluzzi, una lunga ed articolata intervista che vi proponiamo in diretta.
Dott. Mennea, è terminata una calda conferenza stampa con le sue chiare enunciazioni di principio e di diritto. Le chiedo, lei riconosce in Nicola Maffei il sindaco della città?
Ovviamente si, non si può disconoscere il potere di rappresentanza dela sovranità popolare.
Lei ha partecipato alle sedute ributo politiche dei consiglieri dando un suo parere e offrendo un suo contributo?
Ho partecipate alle riunioni politiche dei consiglieri, quando sono stato invitato.
Riguardo alla presidenza del consiglio?
Ho espresso un'indicazione che va nel senso dell'esercizio della democrazia. Il mio suggerimento era di scegliere tra i 10 consiglieri chi potesse ricoprire quella carica, o palesemente o votando. Questo suggerimento è stato rifiutato sia dal segretario provinciale che dai 4 consiglieri [Caracciolo, Delvecchio, Scelzi, Torre ndr]. Ritengo che questa sia una questione squisitamente tecnica. Non ha una valenza amministrativa.
Lei ravvede in questo momento una situazione di illegalità nel consiglio comunale?
Io sono preoccupato soprattutto per gli ultimi eventi di cronaca. Il "mattone nero", i servizi sociali, la villa incendiata della dirigente comunale Donno. Sono sintomi che ci devono mettere in allarme.
In conferenza stampa lei ha valutato l'operato sia del sindaco Salerno che del sindaco Maffei. Del primo lei ne ha esaltato indiscusse qualità manageriali. Per induzione comprendiamo che lei non Le riconosce a Maffei eguale determinazione.
Lo dicono i fatti: se dopo 40 giorni dal voto il sindaco Maffei trova come unico strumento per risolvere la crisi quello delle dimissioni, mi sembra che non vi siano quelle qualità di leadership che avrebbero permesso di trovare una soluzione.
Interviene nell'intervista Alessandro Porceluzzi, evidenziando a Mennea una forte dichiarazione testè giunta alla nostra redazione in esclusiva.
Consigliere, Maffei ha ritirato le dimissioni questa mattina.
Apprendo con piacere che Nicola ha ritirato le dimissioni, immagino senza un effettivo accordo preventivo che non dipana gli esistenti problemi. Al posto suo io affronterei di petto il problema soprattutto nell'ambito stretto del PD e offrirei ai 10 consiglieri la possibilità di accettare politicamente la scelta del presidente del consiglio. In caso di incapacità dei consiglieri, offrirei la presidenza all'opposizione sfidando la mia maggioranza ad accettare questa scelta.
Poniamo che Maffei non porti soluzioni, che scenari prevede?
Scenario imprevedibile, se il Comandante abbandona la nave, è la deriva.
E' pentito di non aver partecipato alle primarie?
Assolutamente no, si era creato un fronte anti Mennea nel PD, ne ho preso atto e mi sono fatto da parte.
Teme che la sua intransigenza politica le possa nuocere, valutando anche quanto espresso dal sindaco di Bari Michele Emiliano?
Emiliano ha espresso valutazioni senza conoscere i fatti, è stato tirato per la giacca. Io lo stimo e mi rifaccio al suo modello ma in questa occasione ha espresso parole non ragionate.
Lei è rimasto un po' defilato in questo caldissimo momento, accollandosi la definizione impropria di epicentro del sisma o burattinaio. La sua figura sarà più presente d'ora in poi?
Mi hanno collocato in una zona politica contrapposta ad un'altra. Dunque vi sono due modi diversi di vedere la politica e io vi ringrazio di aver creato questa dicotomia. Io sarò vicino alla città, se il sindaco me lo chiedesse in questo momento, io starei con lui e non con la mia famiglia.
Lei ha dichiarato che non gradisce offrire la presidenza a Delvecchio. Ha qualcosa di specifico da imputare all'area di Caracciolo?
Dal punto di vista amministrativo, molte cose non sono state fatte. Lo statuto non è stato toccato e non è una cosa giusta [lo statuto infatti non permette la governabilità qualora non sia eletto il presidente del consiglio ndr]. Sulla candidatura del presidente non avrebbero dovuto muoversi a spirale attorno al problema, non risolvendolo.
Ha ricette per far ritrovare alla città legalità e serenità in vista di una amministrazione decorosa?
I giovani devono ribellarsi a questo stato di cose, bene voi di Barlettalife fate a stigmatizzare l'evento negativo della compravendita dei voti. Se io fossi sindaco spiegherei nelle scuole agli alunni i criteri della legalità e le fondamento della società civile.
Legga in sè stesso e ci dica di un errore da lei commesso
Ne ho fatti tanti, ho creduto ad un modo diverso di far politica. Ho creduto ad un sogno che 5 anni fa era incarnato da Nicola Maffei che adesso non esiste più.
Diventerà sindaco nel futuro?
Non credo, ma non lo deciderò io. Saranno i cittadini a decidere.
Al termine dell'intervista il consigliere ha salutato il direttore Sarcinelli chiedendogli di "non farlo passare per cattivo". Lasciamo ai lettori ogni interpretazione.