Viva
Con 8000 mila e più “mi piace”
Così frenetica è Barlettalife. Niente bugie meravigliose, solo articoli appassionati
Barletta - lunedì 5 agosto 2013
Good news, no news? Non sempre. Il giornalismo ai tempi del web è un ricettacolo di notizie che viaggiano alla velocità 2.0, un coagulo frenetico di contenuti (ma non certo privo di regole) che si dispiegano lungo gli assi virtuali su cui giace l'informazione gratuita. I limiti? I rischi? Tanti, ma vissuti al massimo della passione per la vita di città. Una città vista dal basso, attraverso il citizen journalism, quello dei cittadini per i cittadini.
E' uno spazio che c'è ma non si tocca, quello dell'informazione libera ma non incondizionata, gratuita ma non fredda. In un tempo in cui le gratificazioni non vengono concesse facilmente, Barlettalife vuole ringraziare le incessanti richieste di amicizia, gli 8000 e più "mi piace" sulla sua pagina Facebook e la stima di cui i nostri redattori sono oggetto quando vi incontrano per strada, quando incrociate i loro sguardi, prima che la loro penna si tramuti nelle mille parole di un giornale quotidiano. Il premio ai nostri contenuti sono le vostre visualizzazioni, le vostre condivisioni e le vostre (quasi mai velate) critiche. Amiamo il rumore che proviene dalla vostra interferenza, non disprezziamo chi si diverte a colorarci solo perché abbiamo usato qualche tenue sfumatura; di bugie spalmate su bocche asciutte ce ne sono tante, ma noi con voi siamo per la fluida verità.
L'accelerazione della notizia sta arrivando a 3.0, una velocità ipertestuale, multimediale, con uno spazio di reazione ridotto ma di frenatura sempre morigerato. Ecco che arriviamo al web semantico, quello della significatività, della sostanza, quello per cui l'agio della fruizione informativa è una priorità. Barlettalife s'innesta nelle pieghe più intime del nostro tessuto sociale, a volte strappandolo, a volte distendendolo, ma questo è uno dei pericoli di chi fa giornalismo per fame di notizie, di verità, di realtà, e non per materialistica fama.
«La distinzione tra professionista, semi-professionista e consumatore andrà sfocandosi creando un effetto rete per business e applicazioni» (Jerry Yang).
E' uno spazio che c'è ma non si tocca, quello dell'informazione libera ma non incondizionata, gratuita ma non fredda. In un tempo in cui le gratificazioni non vengono concesse facilmente, Barlettalife vuole ringraziare le incessanti richieste di amicizia, gli 8000 e più "mi piace" sulla sua pagina Facebook e la stima di cui i nostri redattori sono oggetto quando vi incontrano per strada, quando incrociate i loro sguardi, prima che la loro penna si tramuti nelle mille parole di un giornale quotidiano. Il premio ai nostri contenuti sono le vostre visualizzazioni, le vostre condivisioni e le vostre (quasi mai velate) critiche. Amiamo il rumore che proviene dalla vostra interferenza, non disprezziamo chi si diverte a colorarci solo perché abbiamo usato qualche tenue sfumatura; di bugie spalmate su bocche asciutte ce ne sono tante, ma noi con voi siamo per la fluida verità.
L'accelerazione della notizia sta arrivando a 3.0, una velocità ipertestuale, multimediale, con uno spazio di reazione ridotto ma di frenatura sempre morigerato. Ecco che arriviamo al web semantico, quello della significatività, della sostanza, quello per cui l'agio della fruizione informativa è una priorità. Barlettalife s'innesta nelle pieghe più intime del nostro tessuto sociale, a volte strappandolo, a volte distendendolo, ma questo è uno dei pericoli di chi fa giornalismo per fame di notizie, di verità, di realtà, e non per materialistica fama.
«La distinzione tra professionista, semi-professionista e consumatore andrà sfocandosi creando un effetto rete per business e applicazioni» (Jerry Yang).