Politica
Compravendita di voti: l’inchiesta di Barlettalife raggiunge il Parlamento
I nostri articoli esposti alla Camera per un’interrogazione dell’on. De Angelis. Documento presentato lunedì ai ministri
Barletta - sabato 25 giugno 2011
«Eppur si muove». Tante volte le denunce a voce alta, soprattutto quando riguardano motivi pungenti quali ad esempio la compravendita dei voti, cadono in un immeritato oblio a causa della loro latente pericolosità. Altre volte quelle denunce, frutto di inchieste, di lavoro, di capillari segnalazioni, diventano propedeutico sassolino nello stagno della società civile per scatenare un atteso tsunami, chiamato "cambiamento".
Un ulteriore passo in avanti per l'inchiesta condotta con tenacia dalla redazione di Barlettalife sulla compravendita dei voti elettorali è stato compiuto lo scorso lunedì, 20 giugno, durante la seduta parlamentare presieduta dell'onorevole Rosy Bindi. Nel corso dei lavori, fra i documenti allegati, è stata presentata un'interrogazione parlamentare a firma dell'onorevole Marcello De Angelis, deputato dal Pdl, dall'eloquente titolo "Compravendita del voto in occasione delle elezioni amministrative per il comune di Barletta". Nel testo dell'interrogazione, indirizzata al Ministero dell'Interno e al Ministero della Giustizia, si fa esplicito riferimento ai numerosi articoli apparsi sul nostro portale nei quali si denunciavano metodi e tipologie di compravendita del voto:
«In occasione delle elezioni amministrative di Barletta del 15 e 16 maggio 2011 sono apparse diverse notizie sul rischio della compravendita del voto in particolare sul sito locale Barlettalife.it diretto dal giornalista Michele Sarcinelli;
• in data 26 aprile 2011 un articolo a firma di Luca Guerra dal titolo «Rappresentante di lista... o voto in affitto? Il grande dilemma di ogni tornata elettorale. Occhio alle e-mail e ai messaggi 'sospetti'» illustrava una pratica di compravendita del voto attraverso l'utilizzo di rappresentanti di lista, reclutati tramite chat mail di Facebook; pare che questo metodo di reclutamento abbia caratterizzato la tornata elettorale 2011 a Barletta, che ha visto in lizza ben 11 candidati sindaci e 733 aspiranti al ruolo di consigliere comunale, numeri record, mai visti all'ombra del Colosso; il meccanismo prevede che simpatizzanti di un partito o di un candidato aggiungano 'amici' tra i loro «contatti», destinatari di e-mail con l'invito a fare i rappresentanti di lista, spesso e volentieri specificando spesso anche il nome del candidato per il quale si sta esercitando questa azione di propaganda;
• in data 27 aprile 2011 un articolo a firma di Ida Vinella dal titolo «Noi giovani "prostituiti" per pochi euro. Barlettalife continua nell'inchiesta sulla compravendita dei voti. La vera libertà è nell'esprimere la propria idea», raccontava di una «segnalazione giunta in redazione da parte di un giovane lettore» e riportava, oscurati i nomi, la conversazione intercorsa sul social network Facebook tra «giovani 'dipendenti' di un candidato, e altrettanto giovani 'vittime' assoldate per pochi euro sì, ma importanti - quasi fondamentali - per chi non lavora, per chi dipende ancora dai genitori e ha bisogno di pagarsi una pizza con gli amici, per chi studia e vorrebbe recuperare il costo del biglietto del treno»;
• in data 30 aprile 2011, sempre sul sito internet Barlettalife.it Savino Montaruli, presidente dell'associazione «Io ci sono» in una nota dal titolo «Compravendita di voti, accertiamo le tante sporche verità» chiedeva alla magistratura di chiarire alcune questioni in merito all'utilizzo dei «rappresentanti di lista»;
• in data 14 maggio 2011 un editoriale dal titolo «Altro sistema per la compravendita del voto: istruzioni per l'uso. Indispensabile la complicità del presidente di seggio o dello scrutatore. Appare complesso ma possibile, e le sanzioni sono immediate», denunciava come «la redazione tutta, indistintamente, operatori di ripresa, redattori, fotografi e impaginatori hanno contribuito a segnalare ai lettori e forse suggerito alle autorità competenti i vari sistemi di compravendita del voto adottati con disinvoltura da coloro che potrebbero governare la nostra e le altre città limitrofe, interessate alla tornata elettorale per il rinnovo delle cariche amministrative».
Alle premesse estrapolate dagli articoli di Barlettalife, segue l'interrogativo dell'onorevole De Angelis, al fine di sapere «se i Ministri interrogati siano al corrente di quanto descritto e se risulti se le notizie denunciate rispondano al vero; e quali iniziative normative di competenza intendano adottare al fine di definire in maniera più compiuta la disciplina, con particolare riferimento ai rappresentanti di lista, al fine di evitare condizionamenti, di qualsiasi natura, sull'espressione del voto amministrativo, alla luce degli episodi descritti in premessa».
Nell'attesa della risposta all'interrogazione ad opera del governo, anche la redazione di Barlettalife attende l'esito di questa condivisa presa di posizione che, dopo sconcertante e sottaciuto disinteresse da parte della politica barlettana, servirà sicuramente a risvegliare parte di quelle assopite coscienze, andando a bussare alle porte del Parlamento e cercando così risposte a livello nazionale, e non più pretestuosi e inefficaci e campanilistici strumentalismi da campagna elettorale. Dove Barletta non può, si spera che qualcuno – un po' più in alto – sappia dare giusto peso alla questione. Barlettalife attende di scoprire quale sarà la prossima tappa dell'inchiesta.
Un ulteriore passo in avanti per l'inchiesta condotta con tenacia dalla redazione di Barlettalife sulla compravendita dei voti elettorali è stato compiuto lo scorso lunedì, 20 giugno, durante la seduta parlamentare presieduta dell'onorevole Rosy Bindi. Nel corso dei lavori, fra i documenti allegati, è stata presentata un'interrogazione parlamentare a firma dell'onorevole Marcello De Angelis, deputato dal Pdl, dall'eloquente titolo "Compravendita del voto in occasione delle elezioni amministrative per il comune di Barletta". Nel testo dell'interrogazione, indirizzata al Ministero dell'Interno e al Ministero della Giustizia, si fa esplicito riferimento ai numerosi articoli apparsi sul nostro portale nei quali si denunciavano metodi e tipologie di compravendita del voto:
«In occasione delle elezioni amministrative di Barletta del 15 e 16 maggio 2011 sono apparse diverse notizie sul rischio della compravendita del voto in particolare sul sito locale Barlettalife.it diretto dal giornalista Michele Sarcinelli;
• in data 26 aprile 2011 un articolo a firma di Luca Guerra dal titolo «Rappresentante di lista... o voto in affitto? Il grande dilemma di ogni tornata elettorale. Occhio alle e-mail e ai messaggi 'sospetti'» illustrava una pratica di compravendita del voto attraverso l'utilizzo di rappresentanti di lista, reclutati tramite chat mail di Facebook; pare che questo metodo di reclutamento abbia caratterizzato la tornata elettorale 2011 a Barletta, che ha visto in lizza ben 11 candidati sindaci e 733 aspiranti al ruolo di consigliere comunale, numeri record, mai visti all'ombra del Colosso; il meccanismo prevede che simpatizzanti di un partito o di un candidato aggiungano 'amici' tra i loro «contatti», destinatari di e-mail con l'invito a fare i rappresentanti di lista, spesso e volentieri specificando spesso anche il nome del candidato per il quale si sta esercitando questa azione di propaganda;
• in data 27 aprile 2011 un articolo a firma di Ida Vinella dal titolo «Noi giovani "prostituiti" per pochi euro. Barlettalife continua nell'inchiesta sulla compravendita dei voti. La vera libertà è nell'esprimere la propria idea», raccontava di una «segnalazione giunta in redazione da parte di un giovane lettore» e riportava, oscurati i nomi, la conversazione intercorsa sul social network Facebook tra «giovani 'dipendenti' di un candidato, e altrettanto giovani 'vittime' assoldate per pochi euro sì, ma importanti - quasi fondamentali - per chi non lavora, per chi dipende ancora dai genitori e ha bisogno di pagarsi una pizza con gli amici, per chi studia e vorrebbe recuperare il costo del biglietto del treno»;
• in data 30 aprile 2011, sempre sul sito internet Barlettalife.it Savino Montaruli, presidente dell'associazione «Io ci sono» in una nota dal titolo «Compravendita di voti, accertiamo le tante sporche verità» chiedeva alla magistratura di chiarire alcune questioni in merito all'utilizzo dei «rappresentanti di lista»;
• in data 14 maggio 2011 un editoriale dal titolo «Altro sistema per la compravendita del voto: istruzioni per l'uso. Indispensabile la complicità del presidente di seggio o dello scrutatore. Appare complesso ma possibile, e le sanzioni sono immediate», denunciava come «la redazione tutta, indistintamente, operatori di ripresa, redattori, fotografi e impaginatori hanno contribuito a segnalare ai lettori e forse suggerito alle autorità competenti i vari sistemi di compravendita del voto adottati con disinvoltura da coloro che potrebbero governare la nostra e le altre città limitrofe, interessate alla tornata elettorale per il rinnovo delle cariche amministrative».
Alle premesse estrapolate dagli articoli di Barlettalife, segue l'interrogativo dell'onorevole De Angelis, al fine di sapere «se i Ministri interrogati siano al corrente di quanto descritto e se risulti se le notizie denunciate rispondano al vero; e quali iniziative normative di competenza intendano adottare al fine di definire in maniera più compiuta la disciplina, con particolare riferimento ai rappresentanti di lista, al fine di evitare condizionamenti, di qualsiasi natura, sull'espressione del voto amministrativo, alla luce degli episodi descritti in premessa».
Nell'attesa della risposta all'interrogazione ad opera del governo, anche la redazione di Barlettalife attende l'esito di questa condivisa presa di posizione che, dopo sconcertante e sottaciuto disinteresse da parte della politica barlettana, servirà sicuramente a risvegliare parte di quelle assopite coscienze, andando a bussare alle porte del Parlamento e cercando così risposte a livello nazionale, e non più pretestuosi e inefficaci e campanilistici strumentalismi da campagna elettorale. Dove Barletta non può, si spera che qualcuno – un po' più in alto – sappia dare giusto peso alla questione. Barlettalife attende di scoprire quale sarà la prossima tappa dell'inchiesta.