La città
Comitato zona 167: «Qualcosa sembra muoversi, ma non basta»
La dichiarazione del presidente del comitato Giuseppe Dibari
Barletta - martedì 22 giugno 2021
14.24 Comunicato Stampa
«Sarebbe stato istituzionalmente corretto, oltre che educato, dare una risposta pubblica ai cittadini che, per mezzo del Comitato di quartiere zona 167, hanno formalizzato una istanza a Sindaco e Prefetto affinchè ponessero in essere delle misure volte a contrastare l'escalation dei fenomeni delinquenziali e vandalici in tutta la periferia cittadina». Dal presidente del comitato di quartiere zona 167, Giuseppe Dibari, arriva una nuova sollecitazione sul tema della sicurezza e della legalità nella periferia barlettana.
«Tuttavia – prosegue – pur nell'assenza di comunicati ufficiali, qualcosa sembra muoversi nella giusta direzione ed è sicuramente questa la risposta più attesa da tutta la comunità della zona 167.
I cittadini, infatti, hanno notato un intensificarsi di controlli e più frequenti passaggi, in tutta la zona 167, da parte delle forze dell'ordine, a cui va tutto il nostro apprezzamento per lo sforzo quotidiano che compiono pur nella esiguità delle risorse disponibili. Tuttavia, l'auspicio è che tale azione non resti un episodio isolato e dettato esclusivamente dalla protesta, bensì possa divenire un'azione strutturale ed organica ad una strategia più ampia, volta alla prevenzione e non solo alla repressione dei fenomeni. A tale scopo, rivolgiamo un appello a tutte le forze che costituiscono il tessuto sociale: istituzioni, associazioni, chiesa, attività economiche perché diano vita ad un coordinamento capace di mettere in campo idee e progetti capaci di attrarre i giovani verso modelli esistenziali virtuosi. Il Comitato di quartiere zona 167 – conclude Dibari – sulla spinta entusiasta di migliaia di cittadini, continuerà, naturalmente, ad essere la "cassa di risonanza" delle problematiche della periferia ed a rappresentare, con forte senso civico, le istanze che i liberi cittadini porranno all'attenzione della città».
«Tuttavia – prosegue – pur nell'assenza di comunicati ufficiali, qualcosa sembra muoversi nella giusta direzione ed è sicuramente questa la risposta più attesa da tutta la comunità della zona 167.
I cittadini, infatti, hanno notato un intensificarsi di controlli e più frequenti passaggi, in tutta la zona 167, da parte delle forze dell'ordine, a cui va tutto il nostro apprezzamento per lo sforzo quotidiano che compiono pur nella esiguità delle risorse disponibili. Tuttavia, l'auspicio è che tale azione non resti un episodio isolato e dettato esclusivamente dalla protesta, bensì possa divenire un'azione strutturale ed organica ad una strategia più ampia, volta alla prevenzione e non solo alla repressione dei fenomeni. A tale scopo, rivolgiamo un appello a tutte le forze che costituiscono il tessuto sociale: istituzioni, associazioni, chiesa, attività economiche perché diano vita ad un coordinamento capace di mettere in campo idee e progetti capaci di attrarre i giovani verso modelli esistenziali virtuosi. Il Comitato di quartiere zona 167 – conclude Dibari – sulla spinta entusiasta di migliaia di cittadini, continuerà, naturalmente, ad essere la "cassa di risonanza" delle problematiche della periferia ed a rappresentare, con forte senso civico, le istanze che i liberi cittadini porranno all'attenzione della città».