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Come vedono Barletta i barlettani?
Bagnata dal mar Adriatico, dall'Ofanto e dai canaloni. L'economia? Sostenuta dalle pizzerie e dagli elettori
Barletta - giovedì 8 luglio 2010
19.51
Immaginatevi di sfogliare un enciclopedia, e cercare la voce "Barletta" ovvero cosa dicono gli abitanti di loro stessi e della propria città.
Dal punto di vista geografico, Barletta è bagnata dal Mar Adriatico, dal fiume Ofanto e dai canaloni. Il territorio non presenta rilievi montuosi, mentre è ricca di laghi specie quando piove.
Gli abitanti discendono da un antica popolazione di democristiani; dal punto di vista storico non vi sono fatti significativi da registrare fino al XVI secolo acciocchè Barletta entrò nella storia (precisamente il 13 Febbraio 1503) grazie ad una sfida a multipla tenzone tra francesi e italiani. La sfida procedette in parità fino alla fine dei tempi supplementari e si decise ai calci di rigore. Decisiva fu l'ultima tornata di tiri, con il gol del centravanti italiano Ettore Fieramosca e l'errore dal dischetto del francese La Motte. Non sono pervenute testimonianze di testate verso i cavalieri francesi.
La città gode di diversi luoghi di interesse, tra questi il grande litorale, diviso tra Ponente e Levante dal porto commerciale dove è possibile ammirare distese interminabili di auto coperte da fogli di giornale, al cui interno vi sono coppiette di giovani che parlano del più e del meno, a dispetto di chi sta sempre a pensare male. Gli anziani giocano a "mediatore" in attesa dell'alba, una metafora del lavoro nei campi; inoltre la veemenza che ci mettono è identica a quella che troveremmo tra i tendoni.
Inoltre è possibile ammirare il Castello Svevo. In tempi antichi fu denominato U'Castid: ultimamente questo nome è stato cambiato per usufruire della sponsorizzazione di una nota marca di acqua minerale. Di recente infatti, un altro sponsor meno affabile sta cercando di nominarlo come aragonese: ci informeremo al settore marketing. Saltando di palo in frasca, per molti Eraclio la cui statua è possibile ammirare nelle vie del centro altro non è che l'effige di un campione incontrastato di bocce degli anni '90 dell'oratorio di S.Filippo Neri. Il colosso infatti fu battuto solo una volta, e da allora rimase impietrito.
La Cattedrale è il posto più rinomato della città, qui servono degli ottimi caffè.
L'economia della città poggia le proprie basi per il 90% su pub e pizzerie, e il restante 10% sugli introiti degli elettori, infatti un'altra professione che negli ultimi anni si è diffusa a Barletta è proprio quella dell'elettore, un lavoro che ti occupa un giorno ogni quattro anni.
Tra gli sport più diffusi, oltre al calcio e al fantacalcio, troviamo il candidarsi al consiglio comunale. Tanti i campioni. Tra le attività cittadine possibili ci sono cose interessanti quali andar per strada sorseggiando una Peroni. Barletta infine è la cittadina con il tasso glicemico più alto del mondo, infatti abbiamo un dolce per ogni festività, e quindi: "i càrtddt" a natale, "a scàrcid" a pasqua, e chi più ne ha più ne mangi.
L'estrosa descrizione della nostra città vista dai barlettani, è liberamente ispirata a quella presente sul sito nonciclopedia.wikia.com/Barletta.
Dal punto di vista geografico, Barletta è bagnata dal Mar Adriatico, dal fiume Ofanto e dai canaloni. Il territorio non presenta rilievi montuosi, mentre è ricca di laghi specie quando piove.
Gli abitanti discendono da un antica popolazione di democristiani; dal punto di vista storico non vi sono fatti significativi da registrare fino al XVI secolo acciocchè Barletta entrò nella storia (precisamente il 13 Febbraio 1503) grazie ad una sfida a multipla tenzone tra francesi e italiani. La sfida procedette in parità fino alla fine dei tempi supplementari e si decise ai calci di rigore. Decisiva fu l'ultima tornata di tiri, con il gol del centravanti italiano Ettore Fieramosca e l'errore dal dischetto del francese La Motte. Non sono pervenute testimonianze di testate verso i cavalieri francesi.
La città gode di diversi luoghi di interesse, tra questi il grande litorale, diviso tra Ponente e Levante dal porto commerciale dove è possibile ammirare distese interminabili di auto coperte da fogli di giornale, al cui interno vi sono coppiette di giovani che parlano del più e del meno, a dispetto di chi sta sempre a pensare male. Gli anziani giocano a "mediatore" in attesa dell'alba, una metafora del lavoro nei campi; inoltre la veemenza che ci mettono è identica a quella che troveremmo tra i tendoni.
Inoltre è possibile ammirare il Castello Svevo. In tempi antichi fu denominato U'Castid: ultimamente questo nome è stato cambiato per usufruire della sponsorizzazione di una nota marca di acqua minerale. Di recente infatti, un altro sponsor meno affabile sta cercando di nominarlo come aragonese: ci informeremo al settore marketing. Saltando di palo in frasca, per molti Eraclio la cui statua è possibile ammirare nelle vie del centro altro non è che l'effige di un campione incontrastato di bocce degli anni '90 dell'oratorio di S.Filippo Neri. Il colosso infatti fu battuto solo una volta, e da allora rimase impietrito.
La Cattedrale è il posto più rinomato della città, qui servono degli ottimi caffè.
L'economia della città poggia le proprie basi per il 90% su pub e pizzerie, e il restante 10% sugli introiti degli elettori, infatti un'altra professione che negli ultimi anni si è diffusa a Barletta è proprio quella dell'elettore, un lavoro che ti occupa un giorno ogni quattro anni.
Tra gli sport più diffusi, oltre al calcio e al fantacalcio, troviamo il candidarsi al consiglio comunale. Tanti i campioni. Tra le attività cittadine possibili ci sono cose interessanti quali andar per strada sorseggiando una Peroni. Barletta infine è la cittadina con il tasso glicemico più alto del mondo, infatti abbiamo un dolce per ogni festività, e quindi: "i càrtddt" a natale, "a scàrcid" a pasqua, e chi più ne ha più ne mangi.
L'estrosa descrizione della nostra città vista dai barlettani, è liberamente ispirata a quella presente sul sito nonciclopedia.wikia.com/Barletta.