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Politica

«Chi pagherà gli 8 milioni di debiti del Comune di Barletta?»

Interviene nel dibattito Michele Rizzi. Irpef? «Una mannaia sulle tasche vuote dei cittadini»

«La notizia degli 8 milioni di debiti del Comune di Barletta, sottaciuta in campagna elettorale da tutti coloro che sapevano e che non hanno voluto parlare per continuare ad accapparrarsi consensi elettorali clientelari, è sicuramente una bomba che si abbatte su tutti coloro che stanno soffrendo gli effetti della crisi capitalista per disoccupazione e precarietà sul lavoro». Ad intervenire su una polemica già in corso da giorno è il referente cittadini di "Alternativa Comunista" Michele Rizzi.

«Il sindaco Cascella mette subito le mani avanti dichiarando che molto probabilmente ci sarà un nuovo aumento dell'irpef comunale, ossia una nuova mannaia sulle tasche vuote di molti. Debiti che si vogliono far pagare sempre e comunque ai più deboli, ossia alla classe lavoratrice. Anche noi ci opponiamo strenuamente a questo aumento di tassazione che fa il pari con la stangata della Tares di luglio-agosto e con altri aumenti decisi da altri, come quello dei biglietti ferroviari deciso dalla Regione che colpisce soprattutto studenti e pendolari.

Per noi i debiti devono essere fatti pagare a chi i soldi li ha. Innanzitutto, si cominci con il colpire le rendite immobiliari, a partire da tutti gli alloggi sfitti che fanno crescere il costo di affitti e vendite delle case. Poi si cancelli il gettone di presenza per i consiglieri comunali e si ridimensioni l'indennità per sindaco e assessori portando tutto a 1300 euro al mese massimo. Poi ci si batta per l'isituzione del reddito sociale per disoccupati finanziato dalla Regione. Infine si municipalizzi la Bar.sa, eliminando il Cda e i manager (con i loro stipendi), facendo rientrare servizi e personale, con una gestione dei lavoratori.

Noi rispondiamo così al solito teatrino della politica che vediamo da anni in città e che si perpetua sempre e comunque sulla testa di chi non ha lavoro o vive con poche centinaia di euro al mese».
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