La città
Centro di raccolta, Comitato 167: «Le dichiarazioni di Caracciolo offendono i cittadini»
Il comitato di quartiere replica alle dichiarazioni del consigliere regionale
Barletta - giovedì 15 aprile 2021
Comunicato Stampa
«Siamo costretti, ancora una volta, a rispondere ad accuse lanciate nei confronti dei cittadini liberi, questa volta dal consigliere regionale Filippo Caracciolo che, nel suo personale roadshow presso le varie emittenti locali, si è assegnato il ruolo di "pontificatore", con affermazioni che, ancora una volta, offendono i cittadini, tacciati di scarsa sensibilità rispetto alle questioni ambientali e, soprattutto, accusati di strumentalizzazione della vicenda relativa al centro comunale di raccolta rifiuti».
Il Comitato di quartiere della zona 167 replica così ad alcune dichiarazioni del consigliere regionale del Partito Democratico. Nel corso di un'intervista rilasciata a Telesveva, Caracciolo ha dichiarato: "Bisogna creare le condizioni per far comprendere ai cittadini quali possono essere le opportunità di sviluppo ambientale e di sostenibilità ambientale e ciò che si può recuperare dal rifiuto in termini di energia, opportunità e lavoro. Se non facciamo questo, diventa facile la strumentalizzazione con i comitati, con la raccolta firme e con quanto altro serve alla cattiva politica per distruggere ciò che invece dobbiamo dare al territorio".
«Il consigliere regionale - proseguono dal Comitato presieduto da Giuseppe Di Bari - forse fa finta di non capire ciò che, in molteplici occasioni, è stato riportato e ribadito attraverso i mezzi di informazione dal Comitato zona 167 oppure, in malafede, ritiene che i cittadini siano decerebrati non riconoscendo l'utilità e la possibilità di sviluppo che si avrebbe attraverso un ciclo dei rifiuti più virtuoso.
Con ogni evidenza possibile, i cittadini, attraverso la costituzione di un comitato, hanno dal principio affermato, senza ombra di equivoci, che il centro di raccolta rifiuti è certamente necessario ed utile, ma l'unico punto da riconsiderare è la sua ubicazione in una posizione più rispettosa della quotidianità degli abitanti.
Evidentemente, però, l'effetto seduttivo dell'argomento rifiuti è sempre talmente inebriante da far perdere di vista al consigliere Caracciolo le legittime istanze di tantissimi cittadini tra cui, si suppone, tanti suoi elettori. Il consigliere, ad onor del vero, una cosa esatta l'ha affermata in trasmissione, ovvero: "chi fa sbaglia, chi non fa non sbaglia mai", è tanto vero che spesso non ci si rende conto che diabolicamente perseverano nell'errore, come tanti errori sono stati commessi nel recente passato nell'ambito dei rifiuti generando situazioni imbarazzanti.
Va ancora una volta evidenziato che tra gli oltre 6000 cittadini liberi, che hanno liberamente aderito alla denigrata raccolta firme, vi sono molti professionisti e conoscitori della materia che non avvertono assolutamente l'esigenza di essere "aiutati a comprendere" come asserito dall'esimio consigliere, bensì siamo certi che può essere certamente vero il contrario.
Vogliamo ribadire, ma con estrema forza, che il comitato e le firme raccolte non sono al servizio né della cattiva né della buona politica, da cui prendono le distanze. Anzi - concludono - potremmo affermare che ben vengano comitati in tutta la città, come quello costituitosi nella zona 167, se mostrano la capacità di interdizione rispetto allo scempio che da anni si perpetra ai danni di Barletta ad opera della classe politica».
Il Comitato di quartiere della zona 167 replica così ad alcune dichiarazioni del consigliere regionale del Partito Democratico. Nel corso di un'intervista rilasciata a Telesveva, Caracciolo ha dichiarato: "Bisogna creare le condizioni per far comprendere ai cittadini quali possono essere le opportunità di sviluppo ambientale e di sostenibilità ambientale e ciò che si può recuperare dal rifiuto in termini di energia, opportunità e lavoro. Se non facciamo questo, diventa facile la strumentalizzazione con i comitati, con la raccolta firme e con quanto altro serve alla cattiva politica per distruggere ciò che invece dobbiamo dare al territorio".
«Il consigliere regionale - proseguono dal Comitato presieduto da Giuseppe Di Bari - forse fa finta di non capire ciò che, in molteplici occasioni, è stato riportato e ribadito attraverso i mezzi di informazione dal Comitato zona 167 oppure, in malafede, ritiene che i cittadini siano decerebrati non riconoscendo l'utilità e la possibilità di sviluppo che si avrebbe attraverso un ciclo dei rifiuti più virtuoso.
Con ogni evidenza possibile, i cittadini, attraverso la costituzione di un comitato, hanno dal principio affermato, senza ombra di equivoci, che il centro di raccolta rifiuti è certamente necessario ed utile, ma l'unico punto da riconsiderare è la sua ubicazione in una posizione più rispettosa della quotidianità degli abitanti.
Evidentemente, però, l'effetto seduttivo dell'argomento rifiuti è sempre talmente inebriante da far perdere di vista al consigliere Caracciolo le legittime istanze di tantissimi cittadini tra cui, si suppone, tanti suoi elettori. Il consigliere, ad onor del vero, una cosa esatta l'ha affermata in trasmissione, ovvero: "chi fa sbaglia, chi non fa non sbaglia mai", è tanto vero che spesso non ci si rende conto che diabolicamente perseverano nell'errore, come tanti errori sono stati commessi nel recente passato nell'ambito dei rifiuti generando situazioni imbarazzanti.
Va ancora una volta evidenziato che tra gli oltre 6000 cittadini liberi, che hanno liberamente aderito alla denigrata raccolta firme, vi sono molti professionisti e conoscitori della materia che non avvertono assolutamente l'esigenza di essere "aiutati a comprendere" come asserito dall'esimio consigliere, bensì siamo certi che può essere certamente vero il contrario.
Vogliamo ribadire, ma con estrema forza, che il comitato e le firme raccolte non sono al servizio né della cattiva né della buona politica, da cui prendono le distanze. Anzi - concludono - potremmo affermare che ben vengano comitati in tutta la città, come quello costituitosi nella zona 167, se mostrano la capacità di interdizione rispetto allo scempio che da anni si perpetra ai danni di Barletta ad opera della classe politica».