La città
Centraline per il monitoraggio dell'aria, la replica di Daniele Cascella
L'ARPA ha risposto ma "apre tante altre questioni"
Barletta - lunedì 13 ottobre 2014
«Egregio Dott. Angiuli, la sua risposta invece di dirimere la questione ne apre tantissime altre». Questa la replica alla risposta che l'Arpa aveva fatto seguire alla lettera-denuncia di Daniele Cascella, riguardo una questione su cui il regista barlettano è spesso intervenuto cioè il monitoraggio della qualità dell'aria.
«In primo luogo visionando il sito Arpa (acronimo di Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell'Ambiente) www.arpa.puglia.it si denota come la Provincia Bat con solo 2 centraline di rilevazione della qualità dell'aria sia la cenerentola della Puglia. Questo pur avendo già in loco tantissime industrie (tra le quali sono presenti impianti che bruciano rifiuti) con in prospettiva l'apertura di nuovi inceneritori.
«In primo luogo visionando il sito Arpa (acronimo di Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell'Ambiente) www.arpa.puglia.it si denota come la Provincia Bat con solo 2 centraline di rilevazione della qualità dell'aria sia la cenerentola della Puglia. Questo pur avendo già in loco tantissime industrie (tra le quali sono presenti impianti che bruciano rifiuti) con in prospettiva l'apertura di nuovi inceneritori.
- Prima questione. Riporto quanto da lei scritto: " Alla luce di queste evidenze e considerato che a ridosso del sito di monitoraggio, in direzione ovest, sono collocate aree di stoccaggio di materiale polverulento dello stabilimento TIMAC, è verosimile ritenere che le emissioni diffuse da tali aree di stoccaggio contribuiscano in maniera significativa ai livelli di PM registrati." Questo in merito al monitoraggio del 2013. Mi domando quali approfondimenti siano ad esso seguiti per accertare le reali condizioni di quell'area? Quell'area è salubre per i cittadini, le attività commerciali e i fruitori delle spiagge che si trovano a ridosso della zona industriale? Chi doveva fare tali approfondimenti? E nel caso di mancati adempimenti chi ne deve rispondere e come procedere in tal caso?
- Seconda questione. La centralina mobile non è più presente in Via del Mare a Barletta. Dove è stata trasferita? In quale territorio pugliese? E soprattutto di chi è la proprietà: dell'Arpa o del Comune di Barletta dove per anni è stata parcheggiata non funzionante nel proprio deposito comunale?
- Terza questione. Perché la Centralina fissa presente in Via Canosa, spenta da più di un anno, non è stata trasferita in altre zone di Barletta? Questo tenendo presente anche le tante industrie ubicate in città. Pongo anche questo tema data la complessità urbanistica del conglomerato di Barletta dove non c'è una netta distinzione tra zona industriale, civile, agricola e balneare. Mi chiedo infine se quella Centralina non funzionante sia eticamente uno spreco di denaro pubblico?
- Quarta questione. Oramai a Barletta abbiamo presente una sola Centralina situata all'interno del Campo Lello Simeone lontana dalle vie trafficate da automobili, distante da altri quartieri della città e dalle zone industriali. Esso non ha presente al suo interno gli analizzatori di Monossido di Carbonio (CO) e Biossido di Zolfo (SO2). Quando saranno installati?».