La città
Casa Pound difende il mare barlettano con la protesta
Striscioni per la città dell'associazione di destra
Barletta - venerdì 6 giugno 2014
10.02
"Depuratore in uso?! Barlettano Illuso!". Questo il testo degli striscioni affissi due notti fa da CasaPound Italia sui muri della città per denunciare la drammatica situazione del depuratore cittadino e il riversamento delle acque reflue nel mare costiero. Lo scorso aprile, BarlettaViva si era già occupata del problema, con una apposita inchiesta.
«Da anni – spiega Andrea Cortellino, referente locale di Cpi - la città di Barletta vorrebbe puntare sul turismo per rilanciare un'economia dilaniata dalla crisi e da manovre amministrative poco oculate. Ma quando non si può garantire il benessere dei propri cittadini, come si può pretendere di estenderlo ai turisti?».
«La presenza di un depuratore mal funzionante e, oltremodo, di un sistema inidoneo a far defluire con criterio gli scarichi provenienti dai comuni limitrofi – continua il referente di CasaPound Italia - implica diverse conseguenze, come ad esempio l'incapacità di attrarre investimenti mirati sulla costa per poter sfruttare a pieno le potenzialità della lunga litoranea barlettana o, ancora, di tutelare le attività degli stabilimenti balneari già presenti, vittime come i bagnanti delle pessime condizioni delle acque di balneazione».
«La risoluzione del problema del depuratore è di competenza comunale e provinciale, pertanto - conclude Andrea Cortellino – è doveroso che le amministrazioni mettano da parte insensati giochi di poltrona e pongano al centro del programma politico il benessere dei cittadini e il rilancio dell'economia della città».
«Da anni – spiega Andrea Cortellino, referente locale di Cpi - la città di Barletta vorrebbe puntare sul turismo per rilanciare un'economia dilaniata dalla crisi e da manovre amministrative poco oculate. Ma quando non si può garantire il benessere dei propri cittadini, come si può pretendere di estenderlo ai turisti?».
«La presenza di un depuratore mal funzionante e, oltremodo, di un sistema inidoneo a far defluire con criterio gli scarichi provenienti dai comuni limitrofi – continua il referente di CasaPound Italia - implica diverse conseguenze, come ad esempio l'incapacità di attrarre investimenti mirati sulla costa per poter sfruttare a pieno le potenzialità della lunga litoranea barlettana o, ancora, di tutelare le attività degli stabilimenti balneari già presenti, vittime come i bagnanti delle pessime condizioni delle acque di balneazione».
«La risoluzione del problema del depuratore è di competenza comunale e provinciale, pertanto - conclude Andrea Cortellino – è doveroso che le amministrazioni mettano da parte insensati giochi di poltrona e pongano al centro del programma politico il benessere dei cittadini e il rilancio dell'economia della città».